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Addobbi di Natale prima dell’Avvento: solo marketing o qualcosa di più?

Addobbi natalizi nei negozi

Kichigin | Shutterstock

Padre Artur Stopka - pubblicato il 10/11/22

Gli addobbi natalizi e il tono festoso nei negozi e nelle strade all'inizio di novembre a volte irritano i credenti. È solo marketing?

In molti luoghi, agli inizi di novembre sono apparsi i primi alberi di Natale di quest’anno. I prodotti che si riferiscono in qualche modo al Natale, come dolci con forme caratteristiche, si notavano però in certi negozi fin dalla seconda metà di ottobre.

Vale la pena di sottolineare alcuni aspetti. La festa di Ognissanti continua ad essere un punto di inflessione importante per lo stato d’animo natalizio nei punti vendita.

Vacanze, commercio e marketing

Sembra comprensibile. I commercianti non si scoraggiano per le tante voci (non solo del clero cattolico) contrarie ai festeggiamenti di Halloween. Alla fine di ottobre, in molti negozi si può trovare una gran quantità di gadget associati a questa tradizione anglosassone, e scheletri, mostri sorridenti e vampiri non si concilierebbero con i prodotti che si riferiscono alla tradizione e allo stato d’animo del Natale.

Devono quindi scomparire prima che dominino gli scaffali simboli del tutto diversi, riferiti alla vita nuova, a famiglia, speranza, calore, emozioni positive forti, e non morte e paura.

I commercianti non nascondono che le vacanze di dicembre sono fondamentali per loro. “Il periodo pre-natalizio, che coinvolge il commercio fin dagli inizi di novembre, è uno dei momenti più importanti dell’anno”, si legge in uno dei siti web dedicati all’industria alimentare.

Le analisi dei professionisti mostrano che si spende più volentieri il denaro a Natale che in altri periodi, sia per i prodotti che saranno sulla tavola delle feste che per i regali che si fanno in questa occasione.

Solstizio

Nel libro Rok kościelny, Vincent Zaleski, SDB, analizzando la genesi della festa, ha scritto:

“I Romani celebravano la festa dell’Invincibile (Solis invicti) verso il 25 dicembre, perché è in questo momento che si verifica il solstizio della notte e del giorno. I cristiani avevano il diritto di vederla come simbolo del Cristo vittorioso, che tante volte ha definito Se Stesso luce vittoriosa, e quindi hanno sostituito la nascita del sole con la nascita di Cristo”.

Questo riferimento di grande semplificazione mostra un elemento importante per la “confezione” esteriore che ha accompagnato per molto tempo la celebrazione del Natale di Cristo. Ricorda che il momento di questa celebrazione e le sue condizioni storiche influiscono anche sulle emozioni e sui sentimenti ad essa associati.

L’importantissima dimensione religiosa, il contenuto teologico del memoriale dell’Incarnazione del Figlio di Dio, si intreccia con un approccio puramente umano alle celebrazioni annuali e ai riti e costumi che circondano il Natale, festa amata da tanti.

Vacanze in famiglia e tempo per divertirsi

In base a un rapporto del Centro di Ricerca sull’Opinione Pubblica (CBOS) pubblicato nel 2019, per il 56% dei Polacchi il Natale è principalmente una festa familiare. Per il 23% degli interpellati è una festa religiosa, e per il 18% soprattutto una celebrazione di persone collegate alla tradizione cristiana.

In Spagna, una marca di cioccolato ha realizzato un’inchiesta nel 2017 e ha osservato che al 41% degli Spagnoli il Natale piace abbastanza, mentre un altro 26% lo adora. In totale, il 67% della popolazione, ovvero i due terzi, celebra l’arrivo del Natale.

“Molto lentamente diventa sempre meno una festività religiosa e più una festività familiare”, ha indicato l’inchiesta polacca.

Secondo un’indagine di TNS OBOP del 2011, ai Polacchi il Natale piace soprattutto per l’opportunità di trascorrere del tempo in famiglia.

“I Polacchi amano anche fare regali ai propri cari e riceverli”, ha riferito il comunicato diffuso dopo l’inchiesta. Molti degli intervistati hanno affermato che il cibo delizioso che si porta a tavola è l’attrazione principale del Natale. In molte famiglie, alcuni piatti appaiono solo in questa occasione.

Non solo “magia di Natale”

Nelle riflessioni a disposizione in rete sui motivi per cui molte persone amano il Natale, emergono il clima e l’atmosfera specifici che molti (non solo cristiani) associano a questa celebrazione.

Cercando una definizione per la peculiarità di questo periodo, alcuni hanno coniato “magia delle feste”. Per chi segue Gesù, però, riferirsi alla magia (non solo in relazione alla Sua Incarnazione) suona estremamente inesatto.

Anche i cattolici, tuttavia, associano a questa festa sentimenti ed emozioni positivi, e non a caso. Dopo tutto, il Natale è una prova del fatto che Dio ha mantenuto la Sua promessa e ha inviato un Salvatore nel mondo. È un periodo per rafforzare la nostra fede e affermarci nella convinzione che Dio ci ama immensamente.

Il fatto che anche la Chiesa desideri rimanere per molto tempo nella gioia del Natale si evidenzia nel fatto che nella liturgia la celebrazione del Natale dura per otto giorni. L’ottava è il tempo della liturgia che include la celebrazione importante e i sette giorni successivi.

Ha una tradizione centenaria. Dopo il Concilio Vaticano II, sono state mantenute solo due ottave nell’anno liturgico: l’ottava di Resurrezione (la più antica celebrata dai cristiani) e l’ottava di Natale.

Avvento e Natale

E non è tutto. Il periodo natalizio nella Chiesa cattolica non termina con l’ottava, ma continua fino alla festa del Battesimo del Signore, che si celebra la prima domenica dopo l’Epifania, il 6 gennaio.

Da quando i cristiani hanno iniziato a celebrare la commemorazione del Natale di Gesù nel IV secolo, poi, hanno introdotto varie forme di preparazione per questa celebrazione, che oggi conosciamo come Avvento. Nel 2022, l’Avvento durerà 27 giorni.

Non è un abuso dire che si tratta di un periodo che in qualche modo estende il tempo di Natale, ed è anche un momento pieno di speranza e di certezza del compimento. Un periodo associato al bene, all’amore e all’attesa.

Alberi di Natale e canti natalizi fino al 2 febbraio

Nella Chiesa cattolica di vari Paesi, c’è un’ulteriore manifestazione del desiderio di estendere il tempo e l’atmosfera del Natale. Nella nostra tradizione, non collochiamo in casa solo l’albero di Natale, ma anche il presepe, mantenuto nelle chiese fino alla festa della Presentazione del Signore, che si celebra il 2 febbraio. Si permette anche di intonare canti natalizi durante la liturgia.

Guardando la questione dalla prospettiva presentata in precedenza, ci si può chiedere se la presenza di simboli e stati d’animo natalizi già agli inizi di novembre (e anche a ottobre) sia solo un’intelligente mossa di marketing o risponda in qualche modo al desiderio di estendere questo periodo. Forse in fondo c’è il nostro desiderio di stare alla luce e al calore dell’Amore?

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