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Il regalo che il Papa non avrebbe mai voluto ricevere proviene dall’Ucraina

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ALBERTO PIZZOLI | AFP

Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 08/11/22

Il Papa non dimenticherà il dono di Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, responsabile e sacerdote della Chiesa Greco-Cattolica ucraina

“Papa Francesco è accanto al popolo ucraino nella preghiera e nell’azione”, ha affermato Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, responsabile e sacerdote della Chiesa Greco-Cattolica ucraina, dopo un’udienza privata con il Pontefice questo lunedì, 7 novembre 2022. 

Nel protocollo vaticano c’è una tradizione per le udienze private, lo scambio di doni, e il Papa sicuramente non dimenticherà il dono di Sua Beatitudine Shevchuk. 

L’incontro tra i due leader ha avuto luogo nella Biblioteca Privata del Palazzo Apostolico.

Il religioso, che non ha lasciato il Paese a seguito dell’aggressione russa ed è rimasto a Kiev per offrire sostegno alla popolazione, ha portato in dono al Pontefice il frammento di una mina russa che ha distrutto la facciata dell’edificio della chiesa greco-cattolica ucraina nella città di Irpin’, vicino Kiev, a marzo.

“Città martiri”

Si tratta di un gesto pieno di simbolismo, non solo perché Irpin’ è una delle prime “città martiri” colpite dall’aggressione russa contro l’Ucraina, ma anche perché dai corpi dei soldati ucraini, dei civili e dei bambini vengono estratti pezzi di mine simili, segno visibile della distruzione e della morte che la guerra provoca ogni giorno.

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All’incontro, il Papa ha rinnovato la sua vicinanza a quello che ha definito “il popolo ucraino martirizzato”. Francesco ha anche esortato l’arcivescovo maggiore e i suoi pastori a un “servizio evangelico della vicinanza al popolo che soffre, oppresso dalla paura e dalla violenza della guerra”.

Il Pontefice ha poi ribadito l’impegno della Santa Sede per porre fine all’aggressione, arrivare a una pace giusta, promuovere la solidarietà con il popolo ucraino e sostenere gli sforzi per la pace.

Sua Beatitudine ha detto al Papa che “la guerra in Ucraina è una guerra coloniale, e le proposte di pace che vengono dalla Russia sono proposte di pacificazione coloniale. Queste proposte implicano la negazione dell’esistenza del popolo ucraino, della sua storia, cultura e anche la Chiesa”.

Shevchuk ha detto di aver ringraziato il Papa per tutto ciò che ha fatto per fermare la guerra e mediare per la pace, per liberare gli ostaggi e i prigionieri e organizzare la solidarietà universale della Chiesa cattolica a favore del martoriato popolo ucraino.

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