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“Coincidenze”. Una pubblicità per distinguere la coincidenza dalla provvidenza

Catholic Link - pubblicato il 03/11/22

di María Claudia Arboleda

Qualche giorno fa mi è capitato di vedere la pubblicità della birra Quilmes “Coincidenze”, sui Mondiali di Calcio 2022, e vorrei condividere con voi due idee fondamentali: qual è la differenza tra coincidenza e provvidenza? E possiamo parlare di provvidenza divina nello sport?

Nel video di Quilmes, troviamo riferimenti a quanto è accaduto in passato e a ciò che accadrà nei Mondiali di Calcio di quest’anno, richiamando le volte in cui l’Argentina ha vinto la competizione. Ovviamente possono esserci molte “coincidenze”, ma senza un duro lavoro dei giocatori, sforzo e dedizione non si vince il Mondiale.

Coincidenza… o provvidenza?

Quando parliamo di coincidenze, in molte circostanze ci riferiamo a qualcosa che succede per caso, a un imprevisto, a una cosa completamente fortuita, ma noi cristiani crediamo veramente che esista qualche circostanza che sfugge al progetto di Dio?

Se crediamo in un Dio onnipresente e onnisciente, è chiaro che nulla può sfuggire al Suo sguardo o alla Sua conoscenza perfetta e completa di tutto. E allora nulla è un caso, e tutto è frutto della provvidenza di Dio.

E nello sport?

Portando la questione su un piano sportivo, possiamo dire che Dio ama più una squadra di un’altra? O che se preghiamo molto magari la squadra del nostro Paese vincerà? Al riguardo non ho una risposta definita. Quello posso dire è che anche se preghiamo molto, se non ci si allena e senza sforzo e dedizione è impossibile vincere. Ci sono però molti che fanno tutto quello che dovrebbero fare e nonostante questo non vincono. È vero.

Sono certa che in tutti i Mondiali di Calcio molti tifosi – tra cui io, non lo nego – hanno chiesto a Dio che un giocatore tiri un rigore o che quello dell’altra squadra lo sbagli.

E non posso dire perché alcuni entrano in rete e altri no, se non per le leggi della fisica. Ma Dio ci ascolta quando preghiamo perché una squadra segni un gol? Non so rispondere. Credo che Dio ci ascolti sempre e non penso che lo sport sia banale o che Dio ne sia estraneo, perché come ho detto è onnipresente. Non dirò nemmeno che se tutti i giocatori sono confessati e in stato di grazia lo Spirito Santo giocherà per loro, ma può esistere qualcosa come la squadra di Dio?

Forse a molti queste domande sembrano superflue e banali, mentre altri, quando arriveranno in Cielo, chiederanno a Dio qual è la sua squadra di calcio preferita.

Voi che ne dite?

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

Tags:
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