La web reputation è la reputazione online di una persona fisica o giuridica, e un’attività di raccolta e monitoraggio di tutto quanto viene pubblicato online, ovvero sul web, riguardo a quella persona, azienda, prodotto o evento. In breve: è come gli altri ci percepiscono online, è quello che pensano di noi. A condizionare la reputazione online, quindi, sono molti fattori che lasciano una traccia indelebile sul web: commenti, recensioni, immagini o video solo per citarne alcuni. Si tratta di una quantità di informazioni enorme, che rischia di sfuggire di mano se non attentamente gestita.
Web reputation e rischi connessi
La reputazione online di una persona fisica è il frutto delle attività compiute dalla stessa e dalle eventuali opinioni espresse dagli altri utenti: ecco perché è molto importante essere consapevoli e scegliere con criterio cosa pubblicare online, valutando le eventuali conseguenze immediate e future. Attenzione, quindi, anche a quelle tracce apparentemente trascurabili che si lasciano, per esempio, nei vari social network, come i commenti e i like ai contenuti altrui.
Dovremmo sempre chiederci: i dati che postiamo, commentiamo e condividiamo che immagine danno di noi? Come verranno percepiti da amici e non amici? Per il futuro è importante riflettere sull’identità in divenire di bambini e di adolescenti che, in alcuni casi, potrebbero trovarsi a dover fare i conti con “tracce” discutibili del passato, fino ad arrivare al caso estremo in cui anche trovare un lavoro potrebbe essere un problema a causa da ciò che hanno pubblicato o reso noto online anni prima. Insomma, dobbiamo attentamente valutare in che modo tutto ciò che pubblichiamo in rete va a costruire la nostra cosiddetta web-reputation.
Attenzione alle conseguenze
Quando mettiamo in rete un contenuto, spesso non pensiamo al fatto che potrà essere visualizzato da varie persone, come amici, genitori, parenti, datore di lavoro, o un insegnante. Ciò che postiamo può essere perfettamente compreso da alcune persone, ma frainteso o interpretato in modo diverso da altre, e ciò anche a seconda del tipo di relazione che abbiamo con i vari soggetti che si imbattono nei contenuti che pubblichiamo. Dovremmo sempre immaginare le possibili conseguenze di un messaggio o di un commento prima di dire la nostra.
Se ci lasciamo trasportare troppo dall’istinto o dalle emozioni del momento, infatti, potrebbe capitarci di scrivere e mettere online qualcosa di getto, per poi pentircene quando magari è troppo tardi (perché quel contenuto è stato già letto, condiviso o salvato). Inoltre, può accadere che proprio quell’unico post che non avremmo mai voluto pubblicare, perché magari offensivo, sciocco, o addirittura razzista e violento, finisca per diventare virale, pur esprimendo un pensiero scritto sull’onda dell’emozione e che forse non ci appartiene davvero.
La nostra web-reputation oggi è estremante importante anche in ambito lavorativo. Spesso, infatti, viene considerata nel reclutamento di nuovo personale grazie al social recruiting, ovvero la ricerca di informazioni sui candidati da parte delle aziende, mediante i social network. La presenza di contenuti di cattivo gusto sui nostri profili social potrebbe non aiutarci.
Consigli per genitori e figli: come gestire la web reputation
• Non dimentichiamo di filtrare i contenuti: ciò che pubblichiamo online resta per sempre. Quindi, evitiamo di pubblicare contenuti inopportuni e compromettenti per la nostra immagine.
• Usiamo le impostazioni sulla privacy. È importante fare in modo che solo i nostri amici abbiano accesso ai contenuti che pubblichiamo, soprattutto quelli più privati. • Evitiamo di postare contenuti offensivi o che criticano apertamente gli altri. • Non usiamo un linguaggio volgare, scurrile e scorretto.
• Non condividiamo contenuti falsi o di cui non abbiamo la certezza.
Cosa pensano gli altri di noi?
Per vedere cosa pensano gli altri di noi, la cosa più semplice da fare è provare a cercare il nostro nome sui motori di ricerca e visionare attentamente i vari risultati. E se in rete circola un contenuto che può danneggiare la nostra reputazione online? In tal caso potremmo appellarci al cosiddetto “diritto all’oblio”,
“ovvero al diritto di richiedere la cancellazione o l’aggiornamento di una notizia o di un fatto di cronaca che ci riguarda in prima persona, accaduto in passato: lo sancisce l’art. 17 del Regolamento UE 2016/679”.
Si tratta di una pratica che consente di eliminare le informazioni negative pubblicate online, ma non è sempre detto che la cosa vada a buon fine. Il mio consiglio è quello di prestare sempre molta attenzione a quello che decidiamo di pubblicare. Se poi volete saperne di più sui rischi dei social network, non perdetevi il mio ultimo libro Internet e l’anello della fuffa.