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Le lacrime della Madonna: quando le statue piangono e hanno il volto triste

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don Marcello Stanzione - pubblicato il 01/11/22
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Alle apparizioni profetiche della Vergine, vanno aggiunte lacrimazioni, sudorazioni ematiche e altri fenomeni straordinari

Alle apparizioni profetiche della Madonna vanno aggiunte le lacrimazioni, le sudorazioni ematiche e gli altri fenomeni straordinari osservati su statue, dipinti, mosaici che raffigurano la Vergine. 

I prodigi di Maria

I prodigi legati alle immagini di Maria - siano esse anche semplici riproduzioni su carta come le diffusissime oleografie - allorché le stesse immagini muovono gli occhi o le labbra, versano lacrime, stillano sangue, trasudano olio, emanano fragranze d’incenso o di essenza di rose e viole. E  risultano all’evidenza come altrettanti linguaggi segreti, modi di comunicare arcani ma semplici, destinati ad avere una presa molto più efficace di quella della parola e un interscambio molto più profondo e intenso di quello di qualsiasi confronto di genere intellettuale. 

Pianti e bolle di sapone

E’ commovente, con quella lacrima, la statuina della Madonna. Una lacrima di sangue infatti le è rimasta sul volto, da cui molto ne è stato raccolto per essere sottoposto ad analisi. E’ molto carina, la Madonnina. Di circa quaranta centimetri, è minuta, tutta bianca, con la scritta in basso, ‘Medjugorje’. Io, in qualità di Vescovo della diocesi di Civitavecchia e di membro della Congregazione per le cause dei Santi, in principio non ho voluto dar credito alla lacrimazione avvenuta in casa della famiglia Gregori e perciò ho giudicato opportuno pronunciarmi dicendo: ‘E’ una delle tante Madonne che piangono, vedrete che tutto finirà in una bolla di sapone’. Ma poi il mio atteggiamento è cambiato”. Monsignor Gerolamo Grillo, quando era vescovo della diocesi laziale, ha parlato così nel 1995. 

CIVITAVECCHIA

A due passi da Sant’Agostino

A due passi alla spiaggia di Sant’Agostino, salsedine e profumo di pini, già eremo del Padre della Chiesa, era stata Jessica, figlia di Fabio Gregori, operaio, e di Anna Maria, il 2 febbraio 1995, alle ore 16,20, ad accorgersi del pianto della statua della Madonnina di Civitavecchia e a correre a informare il papà. 

Il regalo del parroco di Medjugorje

La statua era stata regalata loro dal parroco, don Pablo Martin Sanguiao, al ritorno da un pellegrinaggio da Medjugorje. Raccontò Monsignor Grillo: “Agendo d’istinto, Fabio riportò in preda a una forte emozione la statua al parroco, il quale m’informò subito del fenomeno. Io gli dissi di non tenere la madonnina presso di sé ma di riconsegnarla alla famiglia, per non dare l’impressione che la Chiesa riconosceva e ufficializzava l’evento. E così’ la Madonnina fu rimessa al suo posto, nel giardino della villetta. Quando riprese a lacrimare, la lasciavano lacrimare. Ha lacrimato di giorni e di notte. Ha lacrimato a tratti. Nel corso dei primi tre giorni, lo ha fatto nove volte, alla presenza di tantissimi testimoni. Poi ha ricominciato: le lacrimazioni sono diventate tredici. Dopo quarantuno giorni, lo ha fatto anche nelle mie mani, alla presenza di mia sorella, mio cognato e di una suora”. 

“Come una statua”

Anche la teologia assimila tali eventi miracolosi a quello dell’apparizione, piena di moniti, raccomandazioni e profezie, della Vergine. Ed è interessante notare come le due manifestazioni siano, per certi versi, l’una lo specchio dell’altra. Quando, ad esempio, la madonna appare, può essere vista “come una statua”. E, inoltre, gli effluvi meravigliosi che emanano da lei nell’apparizione valgono come la sua soave parola. 

L’apparizione a Labourè

Ella esprime anche spesso concretamente il suo amore o il suo dolore palpitante o sanguinante, nella posa di un’immagine oleografica. Infinita tristezza procura il pianto delle Vergine. E la Madonna spesso piange: quasi fosse questo il vero motivo che la spinge a manifestarsi. Maria è piangente nell’apparizione a Caterina Labouré, nella Cappella di Rue du Bac, a Parigi, quando dice piena di mestizia: “I tempi sono pessimi!...Sventure stanno per cadere sulla Francia!...” all’umile Figlia di San Vincenzo de’Paoli.

La Salette

Nel 1846, a Mélanie e Maximin, sul Monte de La Salette, piangeva dirottamente, tanto che i due piccoli la definirono. “La bella Signora che piange”.

Bernardette e Lucia

Nel 1958, a Bernardette fece gridare mostrando il volto triste e rigato di lacrime: “Penitenza! Penitenza! Penitenza!”. Anche Lucia di Fatima (nella foto), nel nostro secolo, ha visto la Madonna profondamente triste e col viso pieno di lacrime.

sister Lucia dos Santos

Le offese al Signore

Il 13 ottobre nel 1917 la Vergine disse infatti: “ …Bisogna che si emendino, che domandino perdono dei loro peccati” e, prendendo un aspetto ancor più triste, “non offendano più nostro Signore che è già troppo offeso”.