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RASSEGNA STAMPA / I seminari in Italia, un modello in rovina

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i.Media per Aleteia - pubblicato il 31/10/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Lunedì, 31 ottobre 2022

1. La mancanza di santi negli Stati Uniti

2. I seminari in Italia, un modello in rovina

3. Il cardinale Zuppi celebra i Vespri del pellegrinaggio “Summorum Pontificum

4. Il cardinale Kambanda parla della sua vocazione

5. L’arcivescovo di Algeri lieto della visita dell’arcivescovo Gallagher

1La mancanza di santi negli Stati Uniti

Con l’avvicinarsi del giorno di Ognissanti, il caporedattore del media statunitense Crux, Charles Collins, si chiede “Dove sono i santi americani?” Solo una dozzina di persone che vivevano o provenivano dagli Stati Uniti è stata canonizzata, e circa lo stesso numero beatificato, scrive Collins. Sono tuttavia centinaia gli Statunitensi a qualche stadio del processo di santità, e quindi la carenza di santi non significa una “mancanza, nella storia della Chiesa americana, di persone che potrebbero essere elevate agli altari”. Collins spiega che una delle ragioni di questo numero esiguo è il fatto che gli Stati Uniti sono un Paese cattolico “giovane”, come il Brasile o le Filippine, e hanno quindi meno esperienza nell’“affrontare il labirinto”, cioè il “complesso e burocratico” processo di canonizzazione. Collins riconosce inoltre che anche l’atteggiamento della popolazione locale influenza il processo di canonizzazione di un individuo. “I cattolici statunitensi hanno meno probabilità di bussare alla porta del vescovo per chiedere che qualcuno venga canonizzato”, rispetto a quelli italiani o francesi, spiega il giornalista americano, che attribuisce questo atteggiamento “all’influenza della nostra società, in gran parte protestante”. “In qualche misura, il mondo ‘cattolico bizzarro’ di stigmatizzati, miracoli e reliquie che permea la fede nell’Europa meridionale provoca imbarazzo ai cattolici che hanno trascorso buona parte del XX secolo cercando di convincere gli episcopali e metodisti del fatto che la Chiesa cattolica è intellettuale e moderna”, spiega Collins, commentando che è un peccato, perché i santi di un Paese dovrebbero essere un “motivo di orgoglio per la sua popolazione”.

Crux, inglese.

2I seminari in Italia, un modello in rovina

Il quotidiano di destra Il Foglio dipinge un quadro inquietante del declino delle vocazioni sacerdotali in Italia, indicando che gli ingressi nei seminari seguono, con qualche anno di ritardo, la stessa curva discendente di altri Paesi europei come la Francia. Negli ultimi 50 anni, le vocazioni sono diminuite di oltre il 60%, passando dai 6337 seminaristi del 1970 ai 2103 del 2019, nota il giornalista Matteo Matzuzzi. Oggi, indica il quotidiano, in Italia gli aspiranti sacerdoti sono più o meno 1800, e se si tiene conto dell’età media del clero, è facile vedere che presto emergerà un problema di copertura parrocchiale, con i sacerdoti chiamati a fare gli straordinari e ad essere sempre più funzionari che padri. La breccia è aperta da tempo, e la questione va ben oltre le cifre e le statistiche, sottolinea Il Foglio, indicando che per sostenere l’attuale sistema parrocchiale servirebbe una soglia di 300 ordinazioni all’anno. Le statistiche del 2018 mostrano che in Italia sono stati ordinati 248 sacerdoti, contro i 114 della Francia. Questi dati apparentemente confortevoli nascondono un declino duraturo e profondo, insieme a un malessere che Papa Francesco ha reso palpabile il 24 ottobre, quando ha messo in guardia i seminaristi contro la dipendenza dalla pornografia. Il sostegno psicologico ai seminaristi sarà uno degli argomenti discussi nella prossima assemblea dei vescovi italiani. È tuttavia il modello stesso del seminario ad essere in discussione in certi contesti, soprattutto dal lato del “cattolicesimo liberale”, che ha posto sul tavolo tutti gli indizi che porterebbero alla condanna del seminario: giovani che appena entrano iniziano a studiare l’italiano, sognando una carriera romana, indossando tonache e persino i gemelli. Questa visione del sacerdozio mostra “un soffio di “clericalismo” e “tradizionalismo” e indica che qualcosa non va, mentre il pontificato attuale dovrebbe motivare gli aspiranti sacerdoti a rivolgersi ai poveri, alle periferie e all’ecclesiologia del Vaticano II. Questa idea è comunque semplicistica. Secondo Matzuzzi, i seminari devono essere ripensati, ma devono essere aggiornate anche le convinzioni di quanti pensano che i seminari e i centri di formazione siano solo le arche di Noè in cui vanno a rintanarsi bambini con problemi mentali o che si sentono soli cercando di fuggire dalle fatiche del mondo.

Il Foglio, italiano.

3Il cardinale Zuppi celebra i Vespri del pellegrinaggio “Summorum Pontificum”

Pur se noto per la sua appartenenza all’ala “progressista” della Chiesa, il cardinale Matteo Zuppi ha acconsentito a presiedere, il 28 ottobre al Pantheon – o basilica di Santa Maria ai Martiri –, i Vespri del pellegrinaggio “Summorum Pontificum“, organizzato dall’Istituto del Buon Pastore. Malgrado le restrizioni previste da Papa Francesco per le celebrazioni in base al rito antico, il cardinale Zuppi è noto per la sua benevolenza nei confronti dei fedeli dell’antica liturgia.

National Catholic Register, inglese.

4Il cardinale Kambanda parla della sua vocazione

Il cardinale Antoine Kambanda, arcivescovo di Kigali e primo a rappresentare il Ruanda nel Collegio Cardinalizio, riflette sul suo percorso personale, segnato dal trauma del genocidio del 1994, ma anche da una profonda speranza nella guarigione offerta dalla fede cristiana.

Alfa Y Omega, spagnolo.

5L’arcivescovo di Algeri lieto della visita dell’arcivescovo Gallagher

In un contesto difficile per la piccola Chiesa in Algeria, che ha dovuto chiudere i rami della Caritas per ragioni amministrative, la visita del “Ministro degli Esteri” vaticano, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ha offerto “luci di speranza”, afferma l’arcivescovo di Algeri, Jean-Paul Vesco.

Zenit, francese.

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