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Lo splendido modo in cui i bambini piccoli mi mostrano come pregare

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Herlanzer | Shutterstock

Theresa Civantos Barber - pubblicato il 31/10/22

I bambini più piccoli approcciano Dio in modo diretto e intimo. Da neocatechista, imparo veramente tanto da loro

Di recente mi sono offerta volontaria come assistente della Catechesi del Buon Pastore, e l’esperienza è stata incredibile. I bambini più piccoli hanno la capacità di approcciare Dio in modo diretto e intimo, e sto imparando veramente tanto da loro. 

Potreste chiedervi cosa sia la Catechesi del Buon Pastore (Catechesis of the Good Shepherd, CGS). Anche i miei figli più piccoli vi hanno partecipato lo scorso anno, e potete leggere quello che ha significato per la nostra famiglia qui.

Cito dall’articolo:

“La CGS è pensata specificatamente come uno spazio e un tempo per far sì che i bambini preghino. Usando un approccio Montessori basato su materiali fisici e manipolabili, guida un bambino a conoscere e ad amare Dio in un modo adatto al suo sviluppo in un ambiente preparato chiamato ‘l’Atrio’”.

Vorrei condividere con voi un momento nell’Atrio che mi ha davvero rivelato come Dio stia operando.

Qualche settimana fa, durante la nostra sessione di CGS, una bambina di 3 anni mi si è avvicinata e mi ha chiesto di accendere una candela sul tavolo per le preghiere per lei.

Accendere un candela sul tavolo per le preghiere è un segno del fatto che un bambino vuole trascorrere del tempo pregando. Il mio ruolo come adulta è sedere accanto ai bambini e unirmi a loro nella preghiera.

A volte i bambini pregano ad alta voce con noi, a volte intonano un canto spirituale, altre volte ancora pregano in silenzio. Siedo accanto a loro e testimonio quei bellissimi momenti di incontro e connessione tra la loro anima e Dio.

“Un bambino li condurrà”

All’epoca, l’uragano Ian era alla sua massima potenza. La bambina mi ha detto: “Devo pregare per la gente in Florida. C’è un bruttissimo uragano”.

Poi si è inginocchiata per molti minuti e ha pregato in silenzio, muovendo le labbra senza emettere un suono.

Sono rimasta stupita. Anche se avevo seguito le notizie sull’uragano e ho anche parenti e amici che vivono in Florida, fino a quel momento non mi era venuto in mente di pregare per la gente colpita da quella sciagura.

Ma è vero, “Un bambino li condurrà” (Isaia 11:6). Mentre quella bambina pregava, ho seguito il suo esempio e l’ho fatto anch’io.

Non riesco a esprimere lo stupore che provo quando vedo un bambino piccolo immerso nella preghiera. Sembrano avere un senso semplice e innato per collegarsi a Dio, che molti adulti hanno perso. Riuscivo a sentire la presenza di Dio lì con noi.

Non ogni momento nell’Atrio è così magico. Abbiamo dei piccoli turbolenti, e spesso si trascorre il tempo aiutandoli a trovare qualcosa che calmi loro mente e corpo.

Anche questi bambini vivaci, però, in certi momenti sono un esempio di preghiera e devozione, e ogni volta è una grande emozione vederli.

Nell’Atrio, i bambini piccoli mi stanno insegnando come pregare in modo più semplice e sincero. E sono grata di far parte di tutto questo.

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