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Perché la celebre basilica del Sacré-Coeur di Montmartre suscita polemiche tra i socialisti francesi

BAZYLIKA SACRE-COEUR

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Francisco Vêneto - pubblicato il 27/10/22

La città di Parigi ha approvato di recente la richiesta di dichiarare la basilica monumento storico

L’11 ottobre, la prefettura di Parigi ha approvato la presentazione allo Stato francese della richiesta formale per far sì che la basilica del Sacro Cuore di Gesù, nota in tutto il mondo con il nome locale di Sacré-Coeur, a Montmartre, venga dichiarata monumento storico nazionale.

Polemiche ideologiche

Il tempio, situato in cima alla collina del quartiere di Montmartre e per questo associato a una delle più famose viste panoramiche di Parigi, è al centro di una lunga polemica tra la Francia anticlericale e la Francia cattolica.

La sua costruzione è iniziata nel 1873, due anni dopo gli eventi convulsi legati alla Comune di Parigi (18 marzo-28 maggio 1871), un breve periodo di poco più di due mesi in cui la capitale francese è stata governata da rivoluzionari insorti ispirati alle idee socialiste, che hanno dato origine alla Comune di Parigi assaltando i cannoni posizionati proprio sulla collina sulla quale in seguito è stato costruito il santuario del Sacro Cuore, oggi basilica.

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In alcune dichiarazioni alla AFP, il professor Eric Fournier, dell’Università Paris-Panthéon, ha spiegato che nel 1873 i parlamentari della maggioranza conservatrice dichiararono che il nuovo santuario sarebbe stato considerato un edificio di “utilità pubblica”, visto che avrebbe aiutato a “controllare un quartiere considerato insurrezionalista del nord-est parigino”. Per questo, venne considerato dai rivoluzionari un simbolo ostile alla loro causa.

Oltre a questo, la costruzione del santuario aveva l’obiettivo dichiarato di espiare i peccati perpetrati dalle varie rivoluzioni violente che avevano scosso la Francia dal 1789. Con questo, gli anticlericali hanno ingrossato le file dei militanti socialisti e comunisti nell’accusa per cui il Sacré-Coeur di Montmartre rappresentava una “repressione” delle loro idee.

La richiesta perché la basilica venisse riconosciuta tra i monumenti storici nazionali avrebbe dovuto essere presentata allo Stato francese nel 2021, ma visto il 150° anniversario della Comune di Parigi la richiesta è stata rimandata, per evitare che venisse vista come una “provocazione” extra in una questione che già di per sé provocava forti controversie ideologiche.

L’11 ottobre, il Consiglio di Parigi ha approvato la presentazione della richiesta allo Stato. La rappresentante comunista Raphaëlle Primet ha tuttavia già affermato che la classificazione del Sacré-Coeur di Montmartre come monumento storico è “un affronto alla memoria dei comunardi”.

Benefici del riconoscimento

La concessione dello status di monumento storico alla basilica permetterà che la Direzione Regionale per le Questioni Culturali assuma fino al 40% dei costi di mantenimento dell’edificio. Questo permetterà migliorie di interesse pubblico, come una rampa d’accesso per le persone con mobilità ridotta, il restauro dell’organo e i lavori necessari per aprire la cripta ai visitatori.

Il ritorno degli investimenti alla città si inserisce nel grande movimento economico generato dal turismo, visto che la basilica accoglie circa 11 milioni di visitatori all’anno, cosa che la rende uno dei monumenti più visitati di Parigi.

La viceprefettura responsabile del quartiere di Montmartre promuove anche il riconoscimento della basilica del Sacré-Coeur come patrimonio culturale mondiale presso l’UNESCO.

Proposito religioso del santuario

Conclusa nel 1923, la basilica del Sacro Cuore a Montmartre ha iniziato ad essere costruita molti anni prima per motivi spirituali, come ricorda il sito del santuario.

Il suo carattere espiatorio non riguarda solo i peccati commessi in nome delle rivoluzioni, perché il tempio è nato dal desiderio di offrire uan chiesa al Sacro Cuore di Gesù in riparazione dei peccati commessi da tutti, soprattutto in tempi di grande minaccia per la Chiesa e la patria francese.

Un anno prima della Comune di Parigi, nel 1870, la Francia era stata invasa dalla Prussia, e per impegnarsi nella guerra contro gli invasori, i soldati francesi che difendevano il Papa in Vaticano dovettero abbandonare le proprie posizioni e tornare in patria. Senza la protezione delle truppe francesi, Papa Pio IX fu costretto a considerarsi prigioniero all’interno delle mura vaticane.

In questo contesto, l’agiato devoto Alexandre Legentil e il generale Hubert Rohault de Fleury si proposero di dedicare la costruzione del santuario del Sacro Cuore sia alla riparazione per le sofferenze inflittegli dall’umanità che all’azione di grazie per la vittoria nazionale nella guerra franco-prussiana.

Nel 1872, l’arcivescovo di Parigi, il cardinal Guibert, diede il proprio avallo alla promessa di costruzione, e scelse Montmartre come luogo in cui concretizzarla. I deputati approvarono l’edificazione l’anno successivo.

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