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Candele, no riscaldamento e meno messe: preti in lotta contro le bollette

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 27/10/22

Rincari eccessivi e decisioni drastiche contro il caro bollette: ecco le scelte (a malincuore) di alcuni parroci in Italia

Contro il caro bollette e la crisi energetica alcune parrocchie italiane hanno preso decisioni drastiche: dalla non accensione dei riscaldamenti alla chiusura della chiesa stessa. Ci si arrangia in vista di un inverno con rincari record. I casi di parrocchie che prendono provvedimenti duri contro il caro bollette aumenta di giorno in giorno, nonostante la Conferenza Episcopale ha assicurato supporto economico alle diocesi. Ecco i casi più eclatanti.  

A lume di candela nella Bergamasca

Don Stefano Mario Pellegrini, parroco di Castione della Presolana, Bratto e Dorga, nella Bergamasca, ha deciso di ridurre in maniera drastica l’illuminazione nelle chiese durante le celebrazioni. “Nelle Messe feriali teniamo le luci delle chiese spente – spiega -. Recuperiamo così il modo tradizionale di vivere l’Eucaristia. Per 16 secoli c’era solo qualche candela attorno all’altare, che garantiva al prete di poter leggere, mentre i fedeli rimanevano nella penombra naturale. In questo modo viene risaltato il centro: il tabernacolo e la celebrazione”. Nelle Messe festive qualche luce verrà invece accesa (TgCom, 26 ottobre 2022).

L’iban della parrocchia di Castellammare di Stabia

“La nostra parrocchia è in crisi economica. Serve una mano da tutti”. Due bollette pubblicate sulla pagina social di una chiesa al centro di Castellammare di Stabia. La prima di mille euro e la seconda di mille e sei. E poi un iban per chiedere ai fedeli della parrocchia del Carmine di contribuire con bonifici a sostegno delle attività. Un appello lanciato da don Luigi Milano che va diretto al punto: “Sono arrivate a distanza di un mese l’una dall’altra. L’importo è triplicato. Una batosta. Non abbiamo avuto mai somme da pagare superiori al 400 euro e così non andiamo avanti” (Repubblica Napoli, 25 ottobre 2022). 

caro bollette chiesa
Il parroco di una chiesa di Giugliano, città in provincia di Napoli, ha pubblicato su facebook la bolletta di luglio, che supera 1000 euro.

Due chiese chiuse su tre a Savigliano 

Due chiese chiuse e solo quella di di Sant’Andrea Apostolo aperta: a Savigliano, nel cuneese, il parroco, don Paolo Perolini, ha deciso di concentrare lì le principali funzioni feriali, nonché rosari e funerali. Le altre due parrocchie cittadine, San Pietro Apostolo e Santa Maria della Pieve, per risparmiare, rimarranno sostanzialmente inattive per tutta la stagione invernale. 

“Un grado o due, possono fare la differenza”

Una decisione necessaria, ma virtuosa, la prima ad essere stata segnalata quest’anno e che il parroco racconta al fattoquotidiano.it: “Riscaldare volumi architettonici così ampi comporta da sempre costi complessi da sostenere: è la parrocchia che paga la bolletta, ma le cifre stanno aumentando. Per questo come comunità abbiamo deciso di celebrare i riti all’interno di Sant’Andrea, dove il riscaldamento si può regolare, un grado o due possono fare una differenza economica molto importante” (Il Fatto quotidiano, 26 ottobre 2022).

Porte chiuse ad un santuario nel comasco 

A Mariano Comense, in provincia di Como, il parroco don Luigi Redaelli ha preso una drastica decisione per limitare gli sprechi energetici ed evitare di vedersi recapitare bollette da capogiro. Per tutto il periodo invernale saranno sospese le messe previste nel santuario minore dedicato alla Madonna di San Rocco.

Messe in locali “più piccoli”

Per il santuario di via Alcide De Gasperi l’obiettivo è quello di ridurre a zero i consumi non necessari e così le celebrazioni eucaristiche saranno trasferite in via provvisoria in altre sedi. Nelle chiese maggiori del paese le messe feriali saranno garantite, ma saranno celebrate in locali più piccoli, adiacenti ai luoghi di culto.

Niente liturgie infrasettimanali a Legnano

Alcune parrocchie di Milano stanno cercando di abbattere il caro bollette con alcuni accorgimenti: a Legnano e Vanzaghello sono state sospese le messe infrasettimanali e le luci sul sagrato rimarranno spente. Inoltre la diocesi ha chiesto ai parroci di ritardare l’accensione del riscaldamento di tredici giorni, riducendone per tre giorni l’accensione e abbassando la temperatura di un grado (Fan Page, 18 ottobre 2022).

Riscaldamento totalmente spento a Sondrio 

Durante l’inverno le chiese di Sondrio rimarranno al freddo. Una scelta dolorosa, presa dal parroco don Christian Bricola, alla luce dei rincari delle materie prime in corso, comunicata ai fedeli durante le celebrazioni dello scorso fine settimana. “Carissimi parrocchiani, l’autunno avanza, l’inverno si avvicina e sta arrivando il momento di accendere il riscaldamento! Che cosa facciamo? Anche la parrocchia, oltre a condividere tutte le preoccupazioni delle famiglie, dei commercianti e degli imprenditori, ha il problema di pagare le bollette per tante chiese e tanti oratori” (Sondrio Today, 2 ottobre 2022).

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