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Si può esporre la bandiera della pace in chiesa?

boy scouts hold peace flag in hand during Pope Francis Angelus.

Antoine Mekary | ALETEIA

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 26/10/22

Prima di farlo è consigliabile informarsi su cosa significa quella bandiera con i colori dell'arcobaleno. Perché tanto cattolica...non è!

Bandiere della pace e iniziative per chiedere la fine delle guerre: si moltiplicano iniziative di questo tipo nelle chiese e diocesi italiane. 

Dai bambini di Brescia e Bergamo a don Tonino Bello

Avvenire (20 ottobre 2022) cita quelle più significative. 

Dai più piccoli, i bambini della scuola dell’infanzia, partono le diocesi di Bergamo e Brescia che, nell’ambito dell’evento “Capitale della Cultura 2023”, sollecitano gli alunni a diventare vere «risorse di pace». Sulle orme di don Tonino Bello, profeta della pace, si innestano due iniziative pensate dalle diocesi di Molfetta e di Pistoia.

Dal rosario alla “Settimana della bellezza”

La diocesi di Savona-Noli affida le intenzioni di pace alla preghiera del Rosario, recitato dalla comunità di Vezzi Portio nella cappella Santa Libera. La “Settimana della bellezza”, promossa dalla diocesi di Grosseto dal 22 al 30 ottobre sarà incentrata sulla costruzione della pace, «per aiutarci a mettere meglio a fuoco la pace che da sempre l’uomo cerca», sottolinea il vescovo Giovanni Roncari.

Una bandiera non cattolica?

In queste iniziative le bandiere e i simboli della pace spopolano in chiese e parrocchie. Come mai uomini di Chiesa, laici o chierici che siano, hanno per tutti questi anni ostentato la bandiera arcobaleno e non la croce cristiana, ad esempio, come simbolo di pace? Se sapessero l’origine della bandiera della pace, forse ci penserebbero due volte prima di appendere i drappi arcobaleno e intestarli come un simbolo in cui rispecchiarsi.

La teosofia

Le origini della bandiera della pace si legano alle teorie teosofiche nate alla fine dell’800. Dobbiamo trasferirci a New York, dove la medium russa Helena P. Blavatsky (1831 – 1891) fonda nel 1875 la Società Teosofica, organizzazione che ha lo scopo di interpretare le scritture e le dottrine di tutte le religioni e di rivelarne il presunto significato occulto. Mettendo insieme le “verità” che formano la base di tutte le religioni, la Teosofia vorrebbe dimostrare (e in fondo oggi c’è riuscita) che non esiste una Chiesa che possa monopolizzare tali verità: non esistono dogmi, non ci sono eretici e tutti hanno ragione.

Nella Genesi, cap. 9, l’arcobaleno è il segno del patto stabilito da Dio con il creato. Nella Teosofia, al contrario, è simbolo della elevazione della coscienza individuale verso lo spirito divino e universale. La pace, cioè, è il risultato dello sforzo dell’uomo che si eleva a Dio. La bandiera dell’arcobaleno, come è normalmente esposta, ha i colori invertiti, guardandola dall’alto in basso: dal viola al rosso, invece che dal rosso al viola (Tempi.it).

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Coscienza, gnosticismo e reincarnazione 

Questi sono, più dettagliatamente, i cardini della teosofia, come riporta l’agenzia Fides.

Coscienza universale ed individuale: gli eventi accadono per leggi che soggiacciono ad un Paradigma Universale (paragonabile al concetto di Dio, o di Logos, detto del Sole o cosmico), che impregna tutto di coscienza.

Gnosticismo dualista (coscienza e materia): gli esseri umani hanno un proprio “se stesso più elevato” divino ed immortale, cui possono rivolgersi con la preghiera, ma essi devono operare per collegare la propria natura con quella divina, altrimenti periranno (principio della negazione dell’immortalità personale).

Reincarnazione e trasmigrazione dell’anima.

L’espansione delle filosofie e religioni indiane

La teosofia ha rappresentato un vero momento di rottura con le tradizioni religiose che dominavano precedentemente in Occidente, e ha permesso a molte filosofie e religioni indiane di divenire negli anni popolari in Europa e Stati Uniti.
Tali principi di fondo si sono combinate con alcune pratiche come il vegetarianismo e lo sviluppo delle facoltà paranormali.

La “prima volta” della bandiera della pace

Diverse sono le versioni sull’origine di questa bandiera. Una di queste è riconosciuta ad Aldo Capitini (fondatore del Movimento Nonviolento) che nel 1961 la usò per “aprire” la prima Marcia per la Pace Perugia-Assisi. Un’altra segnala che la sua origine risale al racconto biblico dell’Arca di Noè e che quindi è un simbolo cristiano a tutti gli effetti. Un’altra ancora spiega che la bandiera arcobaleno è il simbolo della città di Cuzco, capitale dell’impero Incas, o ancora dei movimenti omosessuali nel mondo (senza la scritta pace).  

Peace Flag – ar

Tutte le opinioni hanno la stessa dignità 

Comunque al di là di chi sia stato il primo ad ostentare tale simbolo, spiega ancora Fides, resta il fatto incontestabile che si presenta come il più adatto a rappresentare un idea, oggi molto in voga, secondo la quale non ci sarebbe alcuna verità assoluta: tutte le opinioni hanno la medesima dignità e quindi meritevoli di spazio. 

Donne e pedofilia sullo stesso piano 

Secondo questo tipo di idea per esempio è possibile mettere sullo stesso piano partiti politici o gruppi culturali che rivendicano, legittimamente, la difesa della dignità della donna, e gruppi, come è accaduto recentemente in Europa, che rivendicano la depenalizzazione dei reati di pedofilia. Si tratta ovviamente di aberrazioni possibili, solo all’interno di una mentalità relativistica come quella che caratterizza le nostre società occidentali.

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La bandiera dell’orgoglio omosessuale e la sua somiglianza con quella della pace.

Il sincretismo New Age

La bandiera arcobaleno della pace è una valida sintesi per rappresentare questo sincretismo; infatti l’arcobaleno nel New Age rappresenta il passaggio dall’umano verso il super-uomo divino. Sul ponte dell’arcobaleno (nel senso induista: Antahkarana) avviene l’unione di Atman e Brahman, dell’uomo singolo e dell’Energia cosmica (Dio). 

Cosa dice la Congregazione per il Culto Divino 

L’unità quindi, conclude Fides, è raggiungibile attraverso una sintesi, un’armonia e una tolleranza globale fra le diverse filosofie, ideologie e religioni. Così la pace sarà possibile. Pertanto ”va considerato nel modo più severo l’abuso di introdurre nella celebrazione della Santa Messa elementi contrastanti con le prescrizioni dei libri liturgici, desumendoli dai riti di altre religioni” (Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti, Istruzione Redemptionis Sacramentum, n 79 ).

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