Il corso promosso dall’associazione OL3, dalla Fondazione Natalità, finanziato dalla Fondazione Cattolica Assicurazioni e animato da Gigi De Palo entra nel vivo della Dottrina Sociale della Chiesa (Dsc) con brevi e agili webinar portati avanti da esperti di etica, giuristi, attivisti e altro ancora. Oggi esploriamo il primo “capitolo”: la persona, soggetto e oggetto della Dsc, e culmine del progetto di Dio.
Un webinar, anzi quattro
Se avessimo una sola domanda a disposizione per il politico che vogliamo votare cosa chiederemmo? Qual è la domanda fondamentale per comprendere la politica? La domanda è “cosa è per te un essere umano?” A partire da questa domanda – enorme anche per lo sviluppo della storia del pensiero politico e filosofico – ci si deve muovere per valutare.
Attraverso queste domande niente affatto banali scorrono così i primi due (anzi il secondo e il terzo) dei webinar proposti da Immischiati. Il primo è una lettura della definizione di persona estratta dal Catechismo della Chiesa Cattolica. Ad accompagnarci sono nell’ordine l’attrice Beatrice Fazi, il filosofo Simone Budini e il giurista Matteo Fortelli. Chiude e tira le somme Gigi De Palo, presidente del Forum Famiglie e animatore di questo stesso progetto.
Chi è l’Uomo?
Individuo monade solitaria o cellula funzionale di una società? Per la Chiesa la risposta è: persona. Un individuo in relazione con Dio e il prossimo, parte di un tutto, ma non esclusivamente riducibile ad esso, autonomo ma non autosufficiente. Visioni parziali e incomplete e dunque contrapposte sono quelle con cui maggiormente ci ritroviamo a dover fare i conti: l’uomo come parte di una società da inquadrare in leggi, regole e tradizioni o l’uomo come mero individuo funzionale ai bisogni miei e del mercato ma privo di un suo valore intrinseco. Vi suonano familiari? Societari e libertari si azzannano da secoli su queste differenze, ma sono le uniche idee di uomo che abbiamo a disposizione? L’attribuzione dell’umanità o ce la diamo da soli o ce la dà la società, dicono. Due visioni che in realtà collimano perché non riconoscono alla persona una dignità in quanto tale. Cosa resta allora?
La risposta è che è solo la Dottrina Sociale della Chiesa a riconoscere all’uomo una dignità inviolabile e irriducibile, che non pesa la persona in base al suo successo (libertari) o alla sua funzionalità sociale (societari), non prevede eccezioni o possibilità per cui una persona possa perdere valore in quanto tale, perché il valore è intrinseco stesso alla persona, dal barbone al professionista, dal bambino all’anziano, dallo straniero all’autoctono.
Ma perché l’Uomo è così prezioso?
Perché la Chiesa si ostina così tanto ad affermare che l’essere umano è prezioso? Perché come diceva San Giovanni Paolo II, “tu vali il Sangue di Cristo“. E tanto basta. Gesù si è dato per tutti e per ciascuno, la vita di ciascuno vale addirittura il sacrificio del Figlio di Dio. Ma concretamente cosa vuol dire? Che ognuno di noi vale e dunque apparteniamo tutti alla stessa famiglia umana legata dalla fratellanza, e questo vuol dire – politicamente – che siamo tutti sulla stessa barca. Tutelare gli ultimi (i bambini, i poveri, i migranti, i disabili, gli anziani) vuol dire tutelare tutti. Se la dignità riguarda tutti, tutti vanno salvati e tutelati. Solo la Chiesa – con coerenza – tiene tutti insieme. Solo a partire da questa presa di coscienza ha senso parlare di Bene comune, solidarietà, sussidiarietà e partecipazione.