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Sacerdote critica la serie di Amazon che dice di adattare “Il Signore degli Anelli”: “aggiunte ideologiche forzate”

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Amazon Prime Video

Francisco Vêneto - pubblicato il 24/10/22

“Una serie per deluderli”

P. Antonio Izquierdo Sebastianes, della diocesi spagnola di Getafe, ha criticato la serie Il Signore degli Anelli: gli Anelli del Potere, prodotta da Amazon e annunciata come un “adattamento” della saga de Il Signore degli Anelli dell’autore britannico J.R.R. Tolkien.

Il presunto adattamento è stato criticato con veemenza in tutto il mondo perché non è un vero adattamento, ma un’evidente deturpazione del senso originario della grande metafora composta da Tolkien per parlare della lotta del male contro il bene partendo da basi cattoliche.

L’originale ha un’essenza cattolica

Tolkien stesso ha affermato, nella sua lettera 142, che la vasta opera che aveva composto era fondamentalmente “religiosa e cattolica”. In essa, aggiungeva, “l’elemento religioso è assorbito nella storia e nel simbolismo”.

Di fatto, l’autore ha vissuto una profonda esperienza di conversione dall’anglicanesimo al cattolicesimo, e questo impatto religioso e spirituale ha modellato la sua visione del mondo.

“Profanata”

“Quando la storia viene cambiata e i simboli alterati, l’opera viene profanata”, ha affermato p. Antonio. Il sacerdote ha aggiunto che per via del suo allontanamento dall’essenza dell’originale, il risultato della produzione di Amazon è “negativo nel senso più profondo”.

Il presbitero ha pubblicato sul sito Religión en Libertad l’articolo “Una serie per deluderli”, un titolo che evoca la frase “Un anello per domarli”.

La frase è la prima del testo inscritto nella parte interna del potente anello che caratterizza la saga di Frodo e dei suoi amici (e nemici) nell’opera originaria di Tolkien.

Deturpazione inammissibile

Secondo p. Antonio, la produzione commerciale di Amazon mette in atto

“(…) un cambiamento tale della storia, una tale distorsione dei personaggi canonici che appaiono e una tale omissione di quelli che non dovrebbero mancare, una tale deturpazione della maggior parte dei fatti narrati che dire che questa serie è basata o anche solo lontanamente ispirata a Tolkien è inammissibile e perfino irritante per chi ama l’opera del Professore”.

Aggiunte ideologiche

Il sacerdote cita come esempi di deturpazione i cambiamenti radicali promossi dalla produzione di Amazon in personaggi rilevanti del Il Signore degli Anelli come Galadriel, e indica che la serie promuove “aggiunte ideologiche forzate”.

“Non mi sorprenderebbe se, com’è già accaduto con vari ‘cattivi’ classici, Malefica, Crudelia, si finisse per giustificare la malvagità di Sauron, il cattivo per eccellenza della Seconda Era, e finora occulto nella serie, come risultato di una società eteropatriarcale”, ha osservato.

Dall’altro lato, il sacerdote dice di aver sentito delle persone dire che a causa della serie hanno iniziato a leggere l’opera originale di Tolkien, e questo sì che per lui “va celebrato”.

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