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RASSEGNA STAMPA / Il sigillo della Confessione e la crisi degli abusi sessuali

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Confession

Pascal Deloche I Godong

i.Media per Aleteia - pubblicato il 24/10/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Lunedì, 24 ottobre 2022

1. Il sigillo della Confessione potrebbe essere l’ultima vittima della crisi degli abusi sessuali

2. Il cardinale Tagle spiega perché la Santa Sede ha esteso il suo accordo con la Cina

3. Il Vaticano invita i teologi protestanti e ortodossi a dibattere sul primato petrino

4. Kazakistan e Santa Sede: 30 anni di relazioni diplomatiche

5. Negli Stati Uniti, un Paese diviso e una Chiesa divisa

1Il sigillo della Confessione potrebbe essere l’ultima vittima della crisi degli abusi sessuali

Il rapporto finale dell’Inchiesta Indipendente sugli Abusi Sessuali sui Minori (IICSA) in Inghilterra e Galles raccomanda una legislazione che renda obbligatoria la segnalazione degli abusi su minori. Il documento aggiunge specificatamente che non dovrebbe essere concessa alcuna esenzione alla Confessione sacramentale. La segnalazione obbligatoria, dunque, “dovrebbe essere un dovere assoluto, e non dovrebbe essere soggetta ad eccezioni basate su rapporti di riservatezza, religiosi o altro”, si legge nel testo. Per Crux, questo potrebbe portare a un conflitto con la Chiesa. Se il Governo dovesse legiferare sull’argomento, significherebbe che se un sacerdote dovesse ascoltare una Confessione sacramentale in cui viene a conoscenza di abusi sui minori, potrebbe essere sottoposto a procedimento penale se non lo denunciasse alle autorità. In base al Diritto Canonico, tuttavia, violare il sigillo della Confessione è un elemento che porta alla scomunica, e i sacerdoti sono tenuti a difendere il sigillo, anche con la propria vita. In un’epoca in cui il sacramento è in declino, perché sempre meno cattolici sembrano accostarvisi, molti fedeli potrebbero sostenere un’eccezione per gli abusi sui minori nella Confessione. Molti cattolici, tuttavia, possono rendersi conto della brutta china a cui questo potrebbe portare, analizza Crux, perché lo Stato potrebbe fare eccezioni per altri peccati a cui è interessato, come l’appropriazione indebita o l’evasione fiscale. Numerosi esperti credono poi che anche se i casi di abuso rivelati in Confessione dovessero essere segnalati alle autorità, non farebbe molta differenza: gli abusatori di solito non confessano, e certamente non lo farebbero se sapessero che verrebbero segnalati. Il risultato più probabile, avverte il media statunitense, sarebbero giornalisti senza scrupoli che “confessano” di aver abusato di bambini per vedere se il sacerdote fa effettivamente un rapporto alle autorità.

Crux, inglese. 

2Il cardinale Tagle spiega perché la Santa Sede ha esteso il suo accordo con la Cina

In un’intervista con Gianni Valente, direttore dell’agenzia di notizie Fides, gestita dalle Pontificie Opere Missionarie, il cardinale Luis Antonio Gokim Tagle spiega le motivazioni della Santa Sede per l’estensione dell’Accordo Provvisorio con la Cina sulla nomina dei vescovi. L’accordo è stato esteso sabato 22 ottobre per altri due anni, dopo essere stato introdotto per la prima volta nel 2018 e poi rinnovato nel 2020. Da quando è entrato in vigore, sono stati nominati sei vescovi. Il cardinale Tagle ha spiegato che la Santa Sede vuole “favorire la scelta di buoni vescovi cattolici cinesi, degni e adatti a servire il loro popolo”, e che “il motivo di tutto è salvaguardare la valida successione apostolica e la natura sacramentale della Chiesa cattolica in Cina”. Il porporato filippino ha sottolineato che “questo può rassicurare, confortare e ravvivare i cattolici battezzati in Cina”, indicando che il “sensus fidei testimoniato dai” fedeli nel Paese “è sempre confortante”. È “una testimonianza preziosa, spesso germogliata non in giardini ben coltivati e protetti, ma su terreni aspri o irregolari”, ha proseguito. Il cardinale Tagle ha anche riconosciuto le tante critiche ricevute dall’accordo, dicendo che “la Santa Sede non ignora né minimizza le differenze di reazioni tra i cattolici cinesi nei confronti dell’accordo, con la gioia di molti che si intreccia con le perplessità di altri”, ma ha aggiunto che “nessuno ha mai mostrato trionfalismi ingenui”, e che questo è tutto parte di un lungo processo che richiede di sporcarsi “le mani con la realtà delle cose come sono”. “Molti segni attestano che tanti cattolici cinesi hanno colto l’ispirazione seguita dalla Santa Sede nel processo in corso. Sono grati e confortati per un processo che conferma innanzitutto la loro piena comunione con il Papa e la Chiesa universale”, ha spiegato, aggiungendo che ascoltare le argomentazioni e le obiezioni del Governo ha aiutato a capire il contesto e la forma mentis degli interlocutori e ha spinto a sviluppare nuovi modi per comunicare l’obiettivo della Chiesa.

Vatican News, inglese.

3Il Vaticano invita i teologi protestanti e ortodossi a dibattere sul primato petrino

Il 22 novembre, il Vaticano ospiterà un dibattito nella basilica di San Pietro tra un teologo cattolico, uno ortodosso e uno protestante sul primato di Pietro, intitolato “Su questa pietrà edificherò la mia Chiesa”.

Catholic News Agency, inglese.

4Kazakistan e Santa Sede: 30 anni di relazioni diplomatiche

Il Kazakistan e il Vaticano celebrano il 30° anniversario delle loro relazioni diplomatiche e cercano di rafforzare la loro cooperazione nel campo della medicina e della scienza.

The Astana Times, inglese.

5Negli Stati Uniti, un Paese diviso e una Chiesa divisa

La polarizzazione che divide gli Stati Uniti è presente anche tra i cattolici, come si evince dalle conclusioni sinodali inviate al Vaticano.

Omnes, spagnolo.

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