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La preghiera assomiglia a un occhio nero

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vectorlab2D | Shutterstock

padre Paweł Rytel-Andrianik - pubblicato il 18/10/22

Per dare un pugno a qualcuno bisogna stargli vicino...

Come pregare? Qual è l’aspetto più importante quando si prega? Perché preghiamo? Quali sono i frutti della preghiera?

Sono alcune delle domande che si pone la gente. Nel Vangelo, Gesù dice come dev’essere la preghiera usando un esempio molto forte.

Per insegnare ai Suoi discepoli la necessità di pregare sempre, presenta loro una parabola.

La preghiera, un “must”

La parola “dovere” si scrive in greco “dei”. Letteramente significa “necessità” di realizzare il progetto di Dio. Non è quindi una cosa opzionale. Senza la preghiera, non realizzeremo la volontà divina.

Gesù dice anche che bisogna pregare “senza stancarsi mai”. Letteralmente si può tradurre l’espressione greca “me enkakein” come “non arrendersi”.

“In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: ‘Fammi giustizia contro il mio avversario’.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: ‘Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi’”.

Un pugno nell’occhio

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Il cambio di atteggiamento da parte del giudice è avvenuto perché la vedova “gli dava fastidio”. L’originale greco usa qui la parola “hypopiadzo”, che significa letteralmente “colpire qualcuno nell’occhio”. L’uso dello stesso verbo si ritrova nella descrizione del pugilato nella Lettera di San Paolo ai Corinzi (capitolo 9, versetto 27).

Non è un caso che Gesù utilizzi questa parola nel contesto della preghiera. Per “fare un occhio nero a qualcuno” bisogna stargli fisicamente vicino. Allo stesso modo, nella preghiera bisogna stare vicino a Dio. E Lui è fisicamente presente nelle nostre chiese e cappelle nel Santissimo Sacramento.

“Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente”.

Se il giudice disonesto si è occupato della vedova, tanto più Dio, che è puro amore, si occuperà di quanti si rivolgono a Lui in cerca di aiuto nella preghiera.

Domande per pensare

Che immagine ho di Dio?

Credo che Dio si preoccupi per me, che sia sensibile alla mia preghiera?

La mia preghiera è una conversazione con un Dio amorevole?

Cerco di stare con Lui in chiesa o nella cappella in cui si trova fisicamente il Santissimo Sacramento?

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