Ho letto con piacere il libro di Anna Porchetti: "Amatevi finché morte non vi separi", Effatà Editrice, opera prima di questa simpatica autrice in cui viene affrontata la tematica dell’amore coniugale con profondità mista ad una arguta vena ironica. Nel capitolo: Catholics do it better – Ovvero il sesso migliore lo fanno gli sposi cattolici, la Porchetti - che considera il suo volume "una specie di manuale sentimentale" - affronta il tema del sesso, criticando apertamente non il processo dell’emancipazione femminile in quanto tale, ma quella che è passata come una conquista dal valore assoluto: la liberazione sessuale.
La liberazione sessuale
Ella riflette e si chiede:
Se il sesso non ha un fine unitivo ma solo ricreativo...
E da una prospettiva femminile, che ha visto le donne stimolate a sperimentare ripetutamente partner arrivando a ritenerlo un fatto normale, afferma:
Il bisogno di essere amati nella nostra interezza
La cultura schizofrenica che si è affermata circa la possibilità e facilità di separare il corpo dai sentimenti...
Donne, ribellatevi alla "regola del tre"
L’autrice mette simpaticamente alla berlina "la regola del tre", di cui l’hanno resa edotta alcune amiche non legate sentimentalmente :
La prima regola è: non buttarti via
E di fronte all’assurdità di questo “comandamento” non scritto, rivolge un monito alla sua lettrice:
Ecco perché il sesso migliore lo fanno gli sposi cattolici
La parte finale del capitolo viene dedicato all’atto sessuale nella prospettiva della fecondità:
Un libro elettivamente dedicato alle donne, ma che vede l’introduzione chiusa dall’autrice con una battuta fulminante rivolta ad un improbabile lettore maschile: