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La morte fa paura fino a quando non ci scopriamo costantemente amati

PASSERO SUL RAMO

Mikheil darsavelidze|Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 13/10/22

Vincere la paura della morte ci dà una libertà inimmaginabile, ecco perché il frutto più maturo della fede tocca proprio questa paura.

Il Vangelo di Venerdì 14 Ottobre

Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda, Gesù
cominciò a dire anzitutto ai discepoli: «Guardatevi dal lievito dei farisei, che è
l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò
che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti.
A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far
più nulla. Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha
il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. Cinque passeri non si
vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a
Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti
passeri.

(Luca 12,1-7)

C’è un modo per misurare quanto siamo liberi interiormente e quanta autenticità c’è nel
nostro cuore. È Gesù a indicarcelo con queste parole:

“Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti”.

In pratica Egli ci sta dicendo che la nostra vita deve essere fatta da cose che, se fossero messe in piazza, non dovrebbero umiliarci o condannarci. Se tu vivi o fai qualcosa, domandati cosa ne sarebbe di te se quella cosa che vivi o che fai fosse fatta alla luce del sole, davanti a tutti.

Questo criterio smaschererebbe molte cose che non abbiamo il coraggio di chiamare con il nome giusto, cioè “male”. Mala libertà interioreè data anche dalla vittoria sulla paura più grande che ci portiamo dentro e che è quella della morte:

“A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui”.

Vincere la paura della morte ci dà una libertà inimmaginabile, ecco perché il frutto più maturo della fede tocca proprio questa paura.

Essa non la si vince semplicemente con il racconto di storie edificanti sull’aldilà ma prendendo sul serio l’unica cosa che può farci affrontare la morte a viso scoperto, e cioè l’amore di Dio:

“Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri”.

Siamo amati e mai dimenticati, è questa la forza con cui possiamo attraversare anche il buio della morte.

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