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Chi sono stati i primi esorcisti del cristianesimo dopo la morte di Gesù?

exorcism

CC Matthias Lueger | Via Wikimedia

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 12/10/22

Nei primi secoli del Cristianesimo l’uso degli esorcismi fu largamente praticato tanto che venne istituito l’ordine dell’Esorcistato. 

Gesù è stato il primo esorcista della storia: ha scacciato numerosi demoni. E dopo la sua morte altrettanto numerosi sono stati coloro che, per grazia dello Spirito Santo, hanno svolto il ministero di esorcista. Don Marcello Stanzione ne parla nel libro “Inchieste sul diavolo” (Mimep Docete)

I demoni scacciati da Gesù

Nel NT Gesù scaccia i demoni con la potenza della sua parola (Mc 4, 25–26), in virtù della potenza dello Spirito di Dio che è in lui (Mt 12, 22–32), detto anche “dito di Dio” (Lc 11,20), imponendo le mani (Mc 5, 32). I suoi discepoli ricevono da Cristo il potere di scacciare il Maligno (Mt 10,7) e la riuscita del loro intervento – ottenuto con la preghiera e il digiuno (Mc 9, 28–29), e con l’imposizione delle mani (Mc 16,18) – dipende dalla potenza della parola di Cristo e dalla fede in Lui. 

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THE TORMENT OF ST ANTHONY
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L’Esorcistato

La storia della Chiesa – che viene istituita dopo l’ascensione di Gesù risorto al cielo e la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste – è raccontata nel libro degli Atti degli Apostoli dove spesso sono elencate le lotte degli apostoli e dei primi cristiani contro i diavoli e le varie forme di magia e divinazione. Nei primi secoli del Cristianesimo l’uso degli esorcismi fu largamente praticato tanto che venne istituito l’ordine dell’Esorcistato. 

cross

Una “classe speciale”

San Giustino, martirizzato a Roma nel 165, scriveva nella Apologia: “Numerosi indemoniati, in ogni parte del mondo e della vostra città, che non furono guariti da tutti gli altri esorcisti, incantatori e fattucchieri, li guarirono, e anche ora li guariscono, molti dei nostri cristiani, facendo scongiuri nel nome di Gesù Cristo”. (Apologia, II,6). Il papa Cornelio, martirizzato nel 253, in una lettera del 251 al vescovo Flavio di Antiochia, dopo aver fornito dettagliate informazioni sul numero dei Presbiteri e Diaconi della Chiesa di Roma, parla anche degli esorcisti definendoli una “classe speciale”.

L’insufflazione

Tertulliano attesta anche il gesto liturgico dell’insufflazione, cioè dell’uso di soffiare lentamente e lievemente addosso all’ossesso. La Tradizione Apostolica aggiunge segni di croce su varie parti del corpo, come ad esempio sulla fronte, sulle orecchie e sul naso. Lattanzio, nel IV secolo, riferisce il segno della croce unito all’invocazione del nome di Cristo. Tra il III e il IV secolo vengono introdotti tutti gli elementi del rito di esorcismo caratteristici della liturgia romana. 

Il rituale di Paolo V

Tra i rituali di esorcismo più importanti bisogna menzionare il rituale di Paolo V del 1614 dal titolo: De exorcizandis obsessis a Demonio. In esso, che è stato in vigore fino a po- chi anni fa (per essere rimpiazzato da un altro che lo riprende quasi integralmente), i vari gesti, letti alla luce delle formule che li accompagnavano, si riferiscono chiaramente alla vittoria di Cristo sul Demonio e alla implorazione dello Spirito Santo che attua, nel presente, la sua vittoria pasquale e prende il posto lasciato libero dal Demonio.

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