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Counseling spirituale: cosa è, destinatari, quali benefici dà?

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Shutterstock | fizkes

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 10/10/22

“Dobbiamo allenare il muscolo dell’interiorità per vedere i risultati effettivi. Non ci sono trucchi o magie"

Scopriamo a cosa serve e quanto può essere importante per una persona il cosiddetto “counseling spirituale”. Ad approfondirlo è il libro di Ancora Editrice “La pratica del counseling spirituale”, a cura di Barbara Marchica.

“Relazione d’aiuto”

Nella lingua italiana, premette Marchica, non esiste un unico termine che traduca in modo corretto la parola «counseling», pertanto la traduzione migliore risulta essere «relazione d’aiuto». In questo caso si tratterà di una relazione d’aiuto in ambito spirituale.

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A cosa serve il counseling?

Perché una persona dovrebbe rivolgersi al counselor spirituale? «In base alla mia esperienza professionale – dice l’autrice del libro – posso dire che il servizio offre la possibilità di sviluppare e potenziare il piano di consapevolezza interiore. E più noi conosciamo, più siamo in grado di attivare relazioni migliori. Il problema centrale è che nessuno ti insegna da piccolo a lavorare sulla tua consapevolezza e men che meno a darti strumenti per vivere e relazionarti meglio».

Il Metodo Speed

Barbara Marchica sostiene di aver ideato il Metodo Speed per il counseling spirituale, «dopo essermi imbattuta molte volte in dinamiche di blocco personale e professionale».

Nello specifico, il Metodo Speed integra appunto la teoria epistemologica di Bernard Lonergan (noto filosofo e teologo canadese), la visione scientifica psicologica della Psicosintesi (Roberto Assagioli, padre e fondatore) e le pratiche del counseling spirituale. 

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Approccio psicologico e spirituale 

L’aspetto differenziante del Metodo Speed è offerto propriamente dall’integrazione tra la dinamica psicologico-esistenziale con quella teologico-spirituale. Questo favorisce un’unità interiore, che a sua volta genera un miglior livello di consapevolezza.

Per capire più da vicino l’efficacia del metodo, faccio riferimento ai quattro step lonerganiani che ci permettono di capire come l’atto di consapevolezza sia un processo circolare e non un’idea mentale.

I 4 step del Metodo Speed

I quattro step sono: sentire, pensare, discernere, scegliere. Ogni step rimanda al processo stesso, il quale non è da intendere in modo cronologico, bensì circolare. Durante gli incontri individuali o nelle attività di gruppo – quando integro il mio lavoro formativo con il Metodo Speed –, osservo costantemente questi quattro benefici fondamentali che le persone riescono a raggiungere:

1. Velocità di apprendimento.

2. Efficacia nei risultati.

3. Conoscenza del processo auto-formativo. 

4. Potenziamento dell’intelligenza spirituale.

Il muscolo dell’interiorità 

Come per tutte le cose, il metodo offre la strada, ma la strada va percorsa dalla persona. «Richiamo spesso nei miei incontri l’esigenza di allenarsi – osserva l’autrice del libro -. Dobbiamo allenare il muscolo dell’interiorità per vedere i risultati effettivi. Non ci sono trucchi o magie. Bisogna scegliere (quarto livello della coscienza e del metodo) di attivare in noi il miglioramento, poi il resto lo fa la vita, che saggiamente ci guida. Ognuno di noi però è chiamato a fare la propria scelta».

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Chi fa il counseling spirituale?

Ecco chi si rivolge ad un percorso di counseling spirituale. «Per amore della verità – sottolinea Marchica – tengo a sottolineare che le persone che solitamente si rivolgono a me per intraprendere questo percorso di consapevolezza sono già in fase di ricerca personale: forse non sono pienamente consapevoli di che cosa stanno cercando, ma si rendono conto che qualcosa deve cambiare». 

Il compito del counselor durante il percorso 

«Pertanto le persone che scelgono di iniziare con me risultano più disponibili a fidarsi e a testare insieme cosa potrebbe fare al caso loro – conclude Barbara Marchica -. Questo aspetto facilita molto il mio lavoro e mi permette di accompagnare in punta di piedi la persona davanti a me, sapendo che i risultati raggiunti sono merito del suo coraggio e della capacità di uscire dalla propria zona di comfort, ognuno con tempi e modalità differenti. Il mio compito è solo quello di favorire questo livello di evoluzione interiore, il resto lo fa la Provvidenza».

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