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Cos’è secondo la Bibbia l’Harmaghedon? (Sì, meglio con l’H)

armagedon

Alex Gontar - Shutterstock

Luis Santamaría del Río - pubblicato il 10/10/22

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha avvertito della possibilità di un “Armaghedon nucleare”. Il termine proviene dalla Bibbia, nella fattispecie dal Libro dell'Apocalisse

La cultura popolare, soprattutto attraverso il cinema, ha fatto sì che il termine “Armaghedon” abbia implicazioni catastrofiche, venendo inteso come sinonimo di “Apocalisse”. Non è del tutto errato, visto che si tratta di un concetto che appare per la prima volta nell’ultimo libro della Bibbia.

Bisogna però chiarire una cosa. La trascrizione più corretta della parola del appare nel testo greco dell’Apocalisse, concretamente al capitolo 16, versetto 16, inizia con l’H.

Se apriamo un’edizione del Nuovo Testamento nella lingua originale, leggiamo il termine Ἁρμαγεδών, che dovrebbe trascriversi come Harmaghedon, per lo spirito aspro – quella specie di apostrofo – che precede la prima lettera e che obbliga a pronunciarla aspirata.

Un’origine geografica

Non è un semplice dettaglio di erudizione, ma un promemoria di quanto ci sono stati imposti i modi anglosassoni di dire le cose. Abbiamo visto un film intitolato Armageddon? E allora tutti a scrivere “Armageddon”. Ciò che è corretto in inglese non è necessariamente la scelta più appropriata anche in altre lingue, dopo secoli di studi linguistici del greco e dell’ebraico…

Il motivo è che questo termine greco deriva, a sua volta, dall’ebraico, la lingua del popolo d’Israele. Ap 16, 16 è l’unica volta in cui appare nella Bibbia, e gli esperti del testo sacro spiegano che, per comprenderne il significato, bisogna dividerla in due.

Così, har- significa “montagna” in ebraico, e -magedon avrebbe a che fare con Megiddo, una collina che si trova a circa 80 chilometri da Gerusalemme. Come ogni vetta dell’antichità, era un’enclave importante nelle varie civiltà che abitavano il territorio, per il suo carattere strategico.

In questo luogo si conservano oggi alcune rovine che hanno meritato la qualifica di Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. In passato, però, le valli che lo circondano sono state teatro di importanti battaglie e fatti di cui parla l’Antico Testamento, già dal XV secolo a.C..

Un significato violento

E qui sembra trovarsi il senso dell’uso di questo termine, Harmaghedon, o “montagna di Megiddo”, nel libro dell’Apocalisse. Vediamo cosa dice esattamente Ap 16, 16:

“E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Harmaghedon”.

Di chi parla? E qual è il suo significato? In una parte certamente drammatica, l’autore del libro riferisce come, dopo aver annunciato gli angeli l’arrivo dell’ora del Giudizio Universale, e dopo che i giusti intonano il cantico dell’Agnello (una rappresentazione di Gesù), escono dal cielo sette angeli che portano coppe piene del furore di Dio.

Uno dopo l’altro, i sette angeli spargono sulla terra le loro piaghe, provocando grande sofferenza. E quando è stato spiegato ciò che è accaduto al sesto angelo, all’improvviso si afferma che tre spiriti immondi o demoniaci sono apparsi in quel momento, e sono stati riuniti in Harmaghedon.

È questo il motivo per cui è associato alla battaglia finale tra il bene e il male – tra i re e le Nazioni della terra da un lato e il Signore Gesù e i Suoi angeli e gli esseri umani fedeli dall’altro. Stiamo parlando di violenza e guerra, sì, ma con una fine che è il trionfo di Dio sui nemici dell’umanità che Egli ha creato (e salvato).

Bisogna poi evitare un uso interessato ed ideologico del termine: quando si usa “Harmaghedon”, c’è sempre di fondo una convinzione, da parte di chi lo dice, di essere colui che rappresenta il bene, mentre il nemico sarebbe inevitabilmente l’incarnazione del male. 

Un finale pieno di speranza

Alla parola “Harmaghedon” è successo lo stesso che al termine “Apocalisse” e all’aggettivo “apocalittico”, che nella nostra società sono associati a catastrofi e tragedie – anche se il loro senso etimologico è quello di “rivelazione” di un Dio che mostra il senso della storia e il Suo amore infinito.

Esserci soffermati su lingue antichissime e questioni filologiche – non dimentichiamo che la Bibbia dovrebbe essere sempre letta con questo sostegno serio – può aiutarci a percepire la luce che brilla in quelle parole apparentemente tenebrose: la storia è nelle mani di Dio, ma Egli ha voluto che gli esseri umani vi si impegnassero come attori principali.

La storia ha ovviamente una componente fondamentale di lotta tra il bene e il male. Il fatto che nei momenti di crisi bellica e persino di minaccia nucleare si usi il termine “Harmaghedon” è un’occasione per noi cristiani, che consideriamo la Bibbia Parola di Dio, di mostrare la speranza come virtù fondamentale e l’impegno a compiere la volontà di Dio per un mondo migliore.

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