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Philibert è arrivato dopo 14 anni di attesa: i genitori non ci speravano più 

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@Géraldine Ducom

Bruno e Inès col piccolo Philibert.

Mathilde De Robien - pubblicato il 10/10/22

Vi avevamo già raccontato la storia di Bruno e Inès Rouy, che da quasi tre lustri erano aperti alla vita. Il 6 agosto 2022 è nato Philibert, battezzato qualche giorno dopo al santuario di Verdelais, in Gironde.

“Magnificat” è la parola sulle labbra di Bruno e Inès quando proponiamo loro di testimoniare della nascita di Philibert, tanto lungamente attesa. Come la Vergine Maria quando magnificò le meraviglie operate dal Signore, da mesi Bruno e Inès non cessano di rendere grazie a Dio per il bambino nato, che li riempie di gioia. 

La sola cosa che abbiamo da dire è “Magnificat”. Non è scontato rendere testimonianza, perché non abbiamo risposte ad eventuali “perché?”: perché noi? Perché ora? Perché questo dono? 

L’anima mia magnifica il Signore
e il mio Spirito esulta in Dio, mio Salvatore, 

perché ha guardato l’umiltà della sua serva:
d’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. 

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente,
e santo è il suo nome. 

Avevamo incontrato Bruno e Inès un anno fa, all’inizio della loro missione a Verdelais (in Gironde). Avevano abbandonato il loro mestiere e le comodità della vita di Bordeaux per installarsi nel cuore di Verdelais, paesello 60 km a sud del capoluogo, nella foresteria del santuario mariano dedicato a Maria consolatrice degli afflitti. La diocesi aveva affidato loro l’accoglienza dei pellegrini del santuario, con l’intendo di fare della foresteria un luogo di riposo e di ricarica spirituale. Una missione che sgorgava da una ferita affidata qualche anno fa a Notre-Dame de Verdelais: Bruno e Inès hanno perso sei figli, «sei intercessori in Cielo» – amano dire – per via di una serie di aborti spontanei. 

Diverse ragioni mediche, tra cui in particolare una endometriosi, hanno alterato la fertilità della coppia. Per dieci anni Bruno e Inès sono stati seguiti da NaProTechnologie. Sei aborti precoci hanno infranto le loro aspettative. Tre anni fa i medici li hanno convinti a non sperare più. Non avevano patologie incompatibili con una gravidanza, ma il loro cumulo rendeva angusto al loro desiderio l’affaccio sulla speranza. 

Tre anni fa – confida infatti Inès – abbiamo dunque rinunciato a dare alla luce un bambino. È stata una grande sofferenza, ma non eravamo infelici: eravamo felici, benché con questa mancanza. E paradossalmente il fatto di avervi rinunciato ci ha in qualche modo consolati: sapevo che niente avrebbe potuto colmare la mancanza di un bambino. 

Nessuna ragione 

Oggi invece sono i genitori di Philibert. Accolgono questa grazia con una gioia intensa e una immensa riconoscenza, senza cercare giustificazioni: 

Non abbiamo risposte a eventuali “perché?”: è un mistero che ci supera totalmente. Alcuni ci dicono: «È una ricompensa per la vostra missione a Verdelais»… ma no! I doni del Signore sono gratuiti, la Provvidenza agisce in maniera gratuita! 

Quel che resta certo, per la coppia, è che il Signore vuole la felicità di ciascuno dei suoi figli – anche se i suoi piani non sono conformi a quel che si immagina; anche se questo esige che si rinunci ai progetti iniziali. 

Abbiamo fiducia nel fatto che il Signore voglia la nostra felicità. L’abbiamo sperimentato nell’attesa, nella rinuncia, nella missione e ovviamente nell’arrivo di Philibert. In tutto siamo stati felici. 

Un fascio di grazie 

La gravidanza di Inès è stata per lei un cammino di conversione. Fin dal primo mese, provata dalle sue esperienze passate, è stata stretta dalla paura di tornare a vivere un aborto. Ha trovato nella preghiera del Padre Nostro un’altra maniera di vivere la propria gravidanza. Quando chiedeva al Signore di darle “il nostro pane quotidiano”, gli chiedeva una grazia quotidiana – quella di far crescere, giorno dopo giorno, il piccolo che portava in grembo. 

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Notre-Dame de Verdelais

Il Signore agisce in maniera generosa e gratuita, ma si lascia pure toccare da quei potenti intercessori che sono i Santi (e soprattutto la Vergine Maria): 

Come non vedere un nesso tra Verdelais – si interrogano i coniugi –, santuario dedicato a Maria “Consolatrice degli afflitti” e la magnifica consolazione che abbiamo appena accolto? 

L’intercessione di Claire de Castelbajac 

Un altro segno del Cielo è stata la domanda fatta a Claire de Castelbajac. Il 16 novembre 2021, Bruno e Inès si sono recati all’abbazia di Boulaur (nel Gers), dove le suore alimentano uno stretto vincolo spirituale con la Serva di Dio Claire de Castelbajac: 

Ho deciso di chiedere a Claire – confida Inès – un miracolo sufficientemente incisivo da sostenere il suo dossier e far avanzare il suo processo di beatificazione. 

È stato così che ha chiesto di restare incinta… «entro la fine dell’anno». Quindici giorni dopo arrivò la risposta, positiva, attraverso un test di gravidanza. Informato, il postulatore della causa di Claire de Castelbajac ha considerato che non si tratti di un miracolo stricto sensu, ma di una grazia per intercessione di Claire. Per Inès un segno parlante: la madre di Claire ha dato la luce a sua figlia all’età di 40 anni, come lei. 

Per Bruno e Inès, la nascita di Philibert è un prolungamento della loro missione di accoglienza. 

Eravamo qui, a Verdelais, per accogliere i pellegrini – si rallegrano i due –: ora la nostra missione di accoglienza allarga finalmente il proprio raggio. 

La missione a Verdelais termina* fra tre mesi, a dicembre 2022, mentre l’altra è appena iniziata. 


*: Anzi, il santuario di Verdelais sta cercando una nuova coppia missionaria. Se qualcuno volesse saperne di più, potrebbe contattare il rettore del santuario, padre Jean-Christophe Slaiher (jc.slaiher@bordeaux.catholique.fr).

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio] 

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