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Il presidente della Pontificia Accademia per la Vita annuncia un documento sui medici di base

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Dolors Massot - pubblicato il 07/10/22

L'arcivescovo Vincenzo Paglia ha annunciato che il Vaticano diffonderà a breve un documento in cui si chiede l'assistenza sanitaria di base in tutti i Paesi

L’annuncio del presidente della Pontificia Accademia per la Vita ha avuto luogo all’inaugurazione del simposio Advancing Community Health and Well-Being, su come superare la disuguaglianza sociale nella pratica della medicina. Si tratta di un incontro scientifico di medici a cui assistono 900 sanitari a Madrid. Sono tutti membri di SOMOS, la rete di medici che assiste le persone a basso reddito nello Stato di New York, negli Stati Uniti.

L’arcivescovo Paglia, in rappresentanza del Vaticano, ha spiegato che “ci sono molti paesi dove oggi si ignora l’assistenza primaria”. Questo preoccupa enormemente la Chiesa cattolica, perché fa sì che milioni di persone rimangano senza il diritto fondamentale alla salute e all’assistenza.

Qualche minuto dopo, in un evento organizzato da Aleteia nell’ambito del simposio, l’arcivescovo ha spiegato meglio l’annuncio, dicendo che “il vaccino più importante è l’amore”. Non sono parole vuote, ma la constatazione del Vangelo vissuto e che papa Francesco ha evidenziato con l’enciclica Fratelli Tutti. Ciò merita “una nuova riflessione politica, economica e culturale della salute per una medicina giusta per tutti”.

La realtà di tanta sofferenza nel mondo ha fatto sì che il presule non esitasse a sottolineare che non possiamo rimanere abbagliati da fattori come la globalizzazione o la tecnologia, perché in termini di salute “siamo tutti nella tempesta, ma su navi diverse”. I vulnerabili e gli anziani, ha affermato, sono i più danneggiati.

Contraddizioni

Anche se i progressi della medicina sono reali, ha proseguito il presule, “constatiamo ingiustizie a livello sanitario”. “Viviamo trent’anni di più e non sappiamo perché”, ha lamentato.

L’arcivescovo ha affermato che si sono verificati due fenomeni opposti: “Abbiamo 30 anni di vita ma senza pensare [alla vita]”; “Da un lato si può vivere 20 o 30 anni in più, ma dall’altro non si ha cura della vita”.

“Il mondo è interconnesso, e prima riusciamo a capirlo, prima saremo un vero mondo globale. Le barriere non esistono; siamo noi che le erigiamo”.

“Possiamo descrivere questo messaggio evangelico come un’istanza del principio di sussidiarietà, che a sua volta si basa sul principio di solidarietà sociale e su una visione personalistica dell’economia e della società”.

“Questo principio diventa un criterio morale per trattare i diritti dei pazienti e i doveri corrispondenti della società: alla tutela della salute, anche quando sorgono necessità di assistenza medica. È proprio il principio di sussidiarietà che deve guidare lo sviluppo teorico e l’applicazione pratica di protocolli assistenziali veramente giusti”.

Una misura rivoluzionaria

In Italia, ha annunciato monsignor Paglia, verrà approvata la nuova politica del Governo per gli anziani.

“È una delle decisioni più importanti dei Governi di oggi, perché il rapporto con gli anziani è il problema di questo XXI secolo. Nei mesi scorsi, Papa Francesco ha parlato in modo organico di come essere anziani, ecristiani e umani. Potremmo chiamare le sue catechesi De Senectute cristiana (in riferimento al libro classico di Cicerone)”.

“Nonni e nipoti sono due generazioni che parlano del fatto che l’unica possibilità di vivere è vivere insieme”, ha aggiunto. “Un mondo dell’io è condannato all’abbandono dei più deboli”.

Il documento tarderà molto?

Ci vorrà molto prima che arrivi il documento della Chiesa cattolica che parla della necessità di cure primarie? “L’ascensore sta scendendo”, ha dichiarato il presidente della rete di medici SOMOS, il dottor Ramon Tallaj.

Il dottor Tallaj ha insistito sulla necessità del sostegno da parte della Chiesa perché ora “si parla

di uguaglianza, ma non di equità”, che è l’aspetto importante.

Ecco un documentario sul dottor Tallaj, per conoscere meglio il lavoro di SOMOS, essenziale per la gestione della pandemia a New York. Nel video, il medico parla del compito dei medici di base e della fede cattolica che lo muove:

Il video, realizzato in coproduzione SOMOS/Aleteia, è stato nominato all’Emmy del capitolo di New York dell’Accademia Televisiva degli Stati Uniti. Il galà degli Emmy si celebrerà questo sabato.

Lo scorso anno, un video di SOMOS e Aleteia ha ricevuto l’Emmy. Si tratta di un breve documentario su un dottore di SOMOS, Juan Tapia.

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