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Riconosci ora il bene che Dio mette nella tua vita, vivi con gratitudine

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bodnar.photo|Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 29/09/22

Non aspettiamo i fatti eclatanti, positivi o negativi, per vivere la fede nel Signore, per renderci conto dei doni di cui ci circonda e con i quali provvede a noi

Vangelo di Venerdì 30 Settembre

Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere.Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».

(Luca 10,13-16)

“Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere”.

Il rimprovero che Gesù rivolge a Corazin e Betsàida nel Vangelo di oggi ci aiuta a fare un esame di coscienza importante: troppe volte ignoriamo quello che il Signore fa o ha fatto dentro la nostra vita dando tutto per scontato e perdendoci l’occasione di cambiare proprio a partire da queste cose.

Il nostro vero problema è che quando viviamo un bene ce ne abituiamo fino al punto da considerarlo un diritto. Una persona che è in buona salute non si accorge di quel bene finché non gli manca. Una persona che ha ogni giorno da mangiare non si accorge dell’importanza del cibo finché non ha fame.

Una persona che vive in un paese dove non ci sono guerre non dà nessuna importanza a quella pace finché non accade qualcosa che lo scaraventi nel suo contrario.

La domanda è: perché dobbiamo aspettare di fare un’esperienza negativa per poter prendere sul serio il bene che è presente nella nostra vita?

Avere una vita di fede significa non aspettare la tragedia per decidere di essere persone migliori. Avere fede non significa vedere Dio, ma vedere tutto il bene che in maniera nascosta mette nella nostra vita, e vivere con una rivoluzionaria gratitudineche ci rende persone migliori. 

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