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Com’è riuscito il gruppo Hakuna a far cantare insieme un brano a 8.000 persone, tra credenti, vescovi e atei?

Catholic Link - pubblicato il 28/09/22

di Carla Restoy

In Spagna non esistono gruppi di musica cristiana capaci di riempire gli stadi come accade in altri luoghi, come gli Stati Uniti. Hakuna Group Music ha invece ottenuto il “tutto esaurito” dopo 8.000 ingressi venduti a un concerto in cui si presentava il suo nuovo disco, intitolato QAOS.

Due ore prima che aprissero le porte c’era già una lunga fila di gente di ogni tipo. Si potevano vedere colletti da sacerdote, giovani cattolici, famiglie, ma anche agnostici e atei. È stato sorprendente vedere tante persone accorrere al concerto con la mente aperta, pur senza credere in Dio!

Durante il concerto, uno dei brani che hanno maggiormente coinvolto il pubblico è stato Huracán, che è anche uno dei brani più ascoltati sulla piattaforma Spotify, superando molte hit del momento.

La chiave per riunire più di 8.000 persone per cantare a Dio

Ho letto che una ragazza di nome María, che diceva di non credere in Dio ed è andata al concerto solo perché cantava qualcuno di noto, che ha spiegato di essere rimasta colpita dai testi, riconoscendo che “per la maggior parte erano canzoni d’amore”.

Un elemento tipico dei testi è un aspetto che molte persone non conoscono per via dei pregiudizi: Dio le ama e vuole con ciascuna un idillio d’amore.

Ogni canzone può interpellare qualcuno in un modo o nell’altro. Al di là del momento spirituale in cui si trova ciascuno, è facile riconoscere in ogni hit qualcosa che in qualche modo scuote l’anima.

Ma qual è il segreto dietro a tutto questo?

Se c’è stato qualcosa di veramente toccante, è stato il fatto che durante tutto il concerto dietro il palco su cui si trovavano 30 dei ragazzi più giovani che formano l’Hakuna Group Music era esposto il Santissimo.

Non è stato quindi un semplice concerto, perché c’erano 8.000 anime che cantavano a Dio. Un camerino è stato allestito di modo da fungere da bella e semplice cappella. Insomma, niente musica sterile.

Il protagonista era nascosto, dietro le quinte, ma era evidente a tutti, anche a María, la giovane atea che poteva intuirlo riconoscendo che i canti parlavano dell’amore di Dio.

La musica che unisce la famiglia e i gruppi di amici

La musica che risuonò per Dio fu capace di riunire bambini piccoli, giovani scettici e perfino il vescovo di Madrid, monsignor Carlos Osoro. L’evento è stato senza dubbio un focolaio di speranza per molti genitori che, scettici, forse trascinati dai loro figli adolescenti, sono usciti felici sentendo i loro figli cantare testi ispirati dallo Spirito Santo.

Molti giovani hanno approfittato del concerto per invitare amici dell’università o del lavoro che non sono vicini a Dio. La musica può aiutare molti ad avvicinarsi al Signore, e già Sant’Agostino diceva “Chi canta, prega due volte”. Molti scettici si sono commossi ascoltando la canzone

, durante la quale l’intero stadio si è inginocchiato a pregare per tutte le intenzioni del mondo.

Forse spesso la musica può arrivare dove non arriviamo con le parole o con una conversazione e riesce a toccare l’anima della gente, ancor più se dietro ogni testi e ogni canzone suonata c’è un Dio vivo, che ci spinge a cantare quello che viviamo e vivere ciò che cantiamo.

Come fa Dio a ottenere una hit virale?

Conosciamo tutti la piattaforma musicale Spotify e la sua lista di successi e di canzoni più virali.

Di recente, mi ha sorpreso un’anomalia in queste liste: una canzone che non ha nulla a che fare con un artista famoso si è infiltrata nelle prime posizioni di canzoni virali in Spagna, superando grandi successi musicali.

Si tratta della canzone Huracán di Hakuna Group Music, che come ho detto è stata eseguita anche durante il concerto, e che come un vero uragano ha spazzato via e sorpreso tutti.

Tanti influencer e account Instagram e YouTube hanno condiviso il contenuto di questa canzone. Molti di loro sono sorpresi che piaccia così tanto essere di un gruppo musicale cattolico e parlare del rapporto di una persona con Dio.

Perché un non cattolico canta a Dio?

Al di là della bellissima melodia di questo brano di QAOS, l’ultimo disco di Hakuna Group Music, il testo interpella chiunque.

È un grido a Dio da parte di una persona che si trova in una situazione in cui soffre per il fatto di non riuscire a comprendere, e che sente che Dio non è presente quando ne ha più bisogno.

Parte dall’umiltà e raccoglie l’anelito e il grido dell’uomo verso Dio nella sua esperienza di fronte alla sofferenza.

«Mi sono fatto tante domande

Cercando di capire,

Mi sono buttato a cercarti

Senza saperti vedere,

Mi sono affacciato nell’abisso,

Ho osato saltare e cadere».

La storia vera, dietro i nostri momenti difficili

Questo uragano che irrompe nell’elenco delle canzoni virali è stato composto da una ragazza che stava attraversando un momento di grande dolore nella sua famiglia. Si sentiva abbattuta, ed è riuscita a comporre una canzone che raccoglie quell’incomprensione che tutti abbiamo sperimentato a un certo punto: “Mi hanno dato delle risposte, ma non so cosa fare… Ho promesso di seguirti senza capire”.

La canzone esprime anche quella disposizione interiore del cuore che davanti a un momento di dolore e incomprensione ci spinge a continuare a mantenere la fiducia in Lui: “E c’è un’eco nel profondo che mi spinge verso di Te. E anche se senza sentirti, Ti cercherò”.

La canzone virale risponde alla domanda “Dove sei quando ne ho bisogno?” con una risposta di Dio che non può essere più adeguata alla realtà: Dio è nel nascondimento, è con noi, ci accompagna: “Sono qui, nel silenzio, sono qui. In questo vento, sono qui. In questo pezzo di pane. Sono qui nel tuo lamento, sono qui. In questa eco, sono qui. In questo pezzo di pane”.

Dopo questa risposta, la canzone cambia il punto centrale e passa dal gridare disperatamente a comprendere questa verità: Dio “rompe” il Cielo per stare accanto a me, perché il Suo amore per me è infinito: “E il Tuo uragano romperà il cielo dalla mia gola, gridandomi ‘Quanto mi manchi’”.

Una canzone che sono io e che sei anche tu

Quante persone hanno passato anni cercando Dio, inoltrandosi per altri sentieri in cerca di risposte che non soddisfacevano o navigando in mari la cui acqua non placava quella sete… Forse è capitato anche a noi.

Quante persone in un certo momento hanno sentito un uragano spezzare il Cielo partendo dalla gola, chiedendo a Dio dove si trovasse quando ne avevano bisogno.

Quanti di noi si sono inginocchiati, e arrabbiati Gli hanno “Perché non fai qualcosa? Non vedi che soffro?” Dopo questo grido, dopo esserci mostrati umiliati e quasi disperati, Dio si è palesato nei modi più insospettati.

Per questo, credo che il brano Huracán parli a ciascuno. Parla di un Dio molto lontano dall’idea che molti hanno di Lui da bambini e molto vicino al Dio che abbiamo conosciuto in modo personale.

Come un figlio protesta, piange e scalcia quando non ottiene dal padre ciò che ritiene necessario, Huracán ci ricorda che abbiamo un Padre davanti a cui scalciare, Qualcuno che capisce la nostra necessità, le nostre limitazioni e il dolore che proviamo.

Per questo la canzone di Hakuna Group Music interpella tanto chiunque e libera e guarisce senza che ce ne rendiamo conto, come fa la buona poesia.

L’unica cosa che Dio non ci darà

“Dio mi ha dato tutto nella vita. Tutto, tranne una cosa: spiegazioni”, ho sentito dire di recente. Ed è vero, Dio non dà spiegazioni. Dà degli indizi, che vanno seguiti. È questa l’idea del brano. Probabilmente, è per questo che è virale: noi cristiani abbiamo promesso di andare avanti senza capire, perché abbiamo la stessa eco nel profondo, che ci spinge verso di Lui.

Questa canzone virale, come altre di Hakuna Group Music, ha raggiunto il cuore di molte persone che si sono commosse ascoltandola e l’hanno condivisa sulle reti sociali. Vi invito ad ascoltarla e a recitarne il testo, di modo che quando sentirete di nuovo che Dio non vi ascolta o vi sentirete soli, possiate ricordare che non solo quel grido che nasce dalla vostra gola come un uragano Gli arriva, ma anche che Lui è lì al nostro fianco, e grida insieme noi.

Rispondiamo allora alla domanda iniziale, “Com’è riuscito Hakuna a fare questo?” Non è stato Hakuna. È stato Dio.

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

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