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Vuoi essere adatto per il regno di Dio? Segui Cristo senza compromessi

VOLPE CIELO SULLO SFONDO

WildlifeWorld|Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 27/09/22

Né tane dove nascondersi, né nidi nei quali rifugiarsi in attesa di cibo; nessun accomodamento, nessun compromesso. Seguire Cristo significa orientare interamente la nostra vita a Lui.

Vangelo di Mercoledì 28 Settembre

Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre». Gesù replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va’ e annunzia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

(Luca 9,57-62)

Tre modalità di sequela sono raccontate nel Vangelo di oggi. Il primo sembra offrire al Signore tutta la sua disponibilità, ma Gesù non accetta: “«Ti seguirò dovunque tu vada». 

Gesù gli rispose:

«Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo»”.

Si deduce dalla risposta di Gesù che quest’uomo stava cercando in Cristo una “tana”, cioè una rassicurazione, e troppo spesso la religione può diventare un modo per scappare dalla drammaticità della vita e non per affrontarla.

Nel secondo caso è Gesù a prendere l’iniziativa, ma la risposta sembra mettere davanti a questa proposta un impedimento grave:

 A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre». Gesù replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va’ e annunzia il regno di Dio».

Ovviamente Gesù non vuole relativizzare la responsabilità che si ha nei confronti dei propri genitori, sarebbe come invitare le persone a infrangere uno dei comandamenti, ma vuole metterli in guardia dal vivere la vita in ostaggio delle aspettative degli altri, fossero anche le aspettative dei propri genitori.

Seguire Gesù significa prendersi la responsabilità della propria vita e non del sogno degli altri su di noi.

La terza e ultima opzione sembra più soft, ma anche in questo caso Gesù invita alla radicalità: “Un altro disse: «Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio»”.

Non si possono fare scelte importanti cercando compromessi. Le cose che contano sono sempre o tutto o niente. In sintesi: no a Gesù come una via di fuga! No alle scuse! No ai compromessi!  

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