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Si può andare in Paradiso dall’Inferno?

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Paul shuang | Shutterstock

Philip Kosloski - pubblicato il 26/09/22

La parabola dell'uomo ricco e Lazzaro aiuta a illustrare il divario incolmabile tra Paradiso e Inferno

Nei film e nei racconti popolari si parla di una persona che va all’Inferno per salvare i propri cari, portandoli in qualche modo indietro dai morti o in Paradiso dall’Inferno.

Questo, tuttavia, non è possibile considerando quello in cui credono i cristiani relativamente all’aldilà. Gesù stesso spiega, nella parabola del ricco e di Lazzaro, che esiste un abisso tra queste due realtà eterne:

“Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi”

Luca 16, 26.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega anche come la scelta di andare all’Inferno dopo la morte sia “definitiva” e non possa essere invertita:

“Nostro Signore ci avverte che saremo separati da lui se non soccorriamo nei loro gravi bisogni i poveri e i piccoli che sono suoi fratelli. Morire in peccato mortale senza essersene pentiti e senza accogliere l’amore misericordioso di Dio, significa rimanere separati per sempre da lui per una nostra libera scelta. Ed è questo stato di definitiva auto-esclusione dalla comunione con Dio e con i beati che viene designato con la parola «inferno»”.

CCC 1033

Quando scegliamo di andare all’Inferno, non c’è modo di tornare indietro. Ci escludiamo dal Paradiso, e quella scelta è permanente.

Se può essere una trama interessante per un film o un romanzo, è impossibile andare all’Inferno per portare qualcuno in Paradiso.

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