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Renato Zero: “Dio è negli occhi di un bimbo, in una madre che partorisce”

RENATO ZERO,

D-VISIONS | Shutterstock

Silvia Lucchetti - pubblicato il 22/09/22

In un'intervista Renato Zero ha parlato del suo rapporto con Dio, dichiarando di avvertire la Sua presenza: "negli occhi di un bimbo, in una madre che partorisce, nella carezza di un fanciullo a un anziano, che sono gli estremi di una promessa che dev’essere mantenuta. Dio è qui".

Sull’ultimo numero del settimanaleOggicompare un articolo su Renato Zero dal titolo: “Dio c’è e vi dico dove”, in cui l’artista si racconta con grande sincerità e schiettezza rispondendo  alle domande dell’intervistatore.

Sei date al Circo Massimo

I suoi prossimi sei concerti, con cui festeggia con ritardo a causa del Covid-19 i 70 anni al Circo Massimo, cadono a cavallo del 25 settembre, per cui il primo argomento non poteva che essere quello elettorale.

Il cantante, a cui più volte è stato proposto di candidarsi, afferma:

Sono allergico alle retoriche, a certi atteggiamenti che tendono a dare l’idea della salvezza e della risoluzione delle problematiche, e invece servono solo a scaldare il seggio (…) vedo che sono candidate figure addirittura imbarazzanti. Non mi sento di essere ottimista, francamente.

(Ibidem)
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Renato Zero: Atto di fede una provocazione nei confronti di Dio

Alla successiva domanda, relativa alla sua reazione alla pandemia con il progetto musicale in tre dischi, introduce il tema che in questo ultimo periodo della sua produzione artistica appare come una costante: il rapporto con Dio.

Questa pandemia è un esame di Stato, un incidente di percorso eccezionale per tutti noi. Oltre ad aver realizzato Zerosettanta, ho sentito la necessità di andare a scomodare il Padreterno, scrivendo Atto di fede, una provocazione nei confronti di Dio. Mi sono chiesto se a Lui va ancora di interessarsi di questo circo equestre o se vuole definitivamente mollare il gioco.

(Oggi)

Renato Zero: “Dio è qui”

E il giornalista a questo punto non si lascia scappare l’opportunità di sondare l’immagine che Zero ha di Dio:

Ieri stavo percorrendo l’autostrada con una macchina scoperta e vedevo grappoli di nuvole estremamente variegati che non avevo mai notato in passato. Nuvole grigie, che diventano bianche, rosa, poi si gonfiano, salgono a un’altezza inimmaginabile, subito dopo scendono addirittura minacciose e si trasformano in una grandine epocale… Mentre succedeva pensavo che Dio è presente in tutti questi elementi. Non nel buio e nel silenzio. Lì non c’è. La sua presenza si avverte negli occhi di un bimbo, in una madre che partorisce, nella carezza di un fanciullo a un anziano, che sono gli estremi di una promessa che dev’essere mantenuta. Dio è qui.

(Ibidem)

Ringraziamo Dio anche del dolore

Il 6 aprile scorso, presentando nella Sala Marco Aurelio del Campidoglio di Roma alla stampa il suo nuovo lavoro, che si compone di 19 brani inediti di musica sacra, aveva detto con ancora più decisione:

Atto di fede è una sfida. C’eravamo dimenticati di Dio da parecchio tempo, non lo abbiamo più frequentato, non ci siamo fatti frequentare da Lui. Abbiamo lasciato che l’indifferenza, che l’apatia, la stanchezza intellettuale ci impedisse di raggiungerlo (…) è preferibile giocare tre numeri al totip per raggiungere quella serenità che invece avremmo garantita con poca spesa, buttando il pensiero ogni tanto attraverso le nuvole e cercandolo questo Dio per ringraziarlo anche del dolore. Perché attraverso il dolore comprendiamo noi stessi , comprendiamo la serenità e la apprezziamo ancora di più dopo essere inciampati nel buio.

(Aleteia)

Renato Zero e Mia Martini

Quando gli viene posta la domanda sul suo rapporto con Loredana Bertè e la sorella Mia Martini esprime tutto il suo dispiacere per non essere stato più vicino a Mimì, il cui anniversario di nascita ricorre il 20 settembre:

Mimì è quella che ho trascurato, e me ne dolgo. Loredana era sempre molto presente, e questo mi ha impedito di dedicare più tempo a Mimì. È il mio rammarico, ma l’affetto non è mai mancato.

(Oggi)

“Dio è sempre più ostinato a credere in noi, a perdonarci”

Chissà se Renato ha mai chiesto perdono per questa sua mancanza verso un prossimo che aveva tanto bisogno di vicinanza, ma a noi piace ricordare al riguardo queste sue belle parole pronunciate in altra occasione:

Dio però è sempre più Dio. Sempre più ostinato a credere in noi. A perdonarci. Siamo le sue creature anche quando stupriamo, ammazziamo. Rubiamo. Spacciamo. Mentiamo. Perché è così indulgente e caritatevole? È semplice: perché vorrebbe guarirci! Dalla superbia. Dal rancore. Dall’insoddisfazione. Dalla mancanza di rispetto persino verso noi stessi.

(Aleteia)

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