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Francia: la Giustizia fa ritirare un’immagine di San Michele

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Serge Tenani / Hans Lucas / Hans Lucas via AFP

Francisco Vêneto - pubblicato il 21/09/22

Un'associazione chiamata ironicamente “Libero Pensiero” ha chiesto il ritiro della statua

Il tribunale amministrativo di Nantes, in Francia, ha confermato una decisione precedente della Giuustizia locale di far ritirare una statua di San Michele Arcangelo situata in uno spazio pubblico della città di Sables d’Olonne. Lo spazio in questione è la piazza di una chiesa dedicata proprio all’arcangelo.

La giustificazione, tanto per cambiare, è la deviazione del concetto di laicità dello Stato. Secondo la corte, la collocazione di un simbolo religioso in uno spazio pubblico “è proibita dall’articolo 28 della legge del 9 dicembre 1905”, che stabilisce in Francia la separazione tra Chiesa e Stato. Per il tribunale, l’immagine di San Michele è un simbolo religioso e non culturale, tradizionale e storico.

Colpisce che rappresentanti della Giustizia si arroghino la prerogativa di definire o ridefinire cosa sia tradizionale, culturale e perfino storico, soprattutto per quanto riguarda una devozione millenaria che, andando oltre l’aspetto religioso, si è radicata nella cultura locale come parte della sua storia comune.

Fatte salve le proporzioni, lo straordinario Mont Saint-Michel, sempre in Francia e dedicato anch’esso a San Michele, è letteralmente un monumento al fatto che, in un Paese il cui percorso è tanto intimamente legato al cristianesimo, l’elemento culturale, quello tradizionale e quello storico sono a tal punto uniti a quello esplicitamente religioso che la dissociazione forzata è anticulturale per sua essenza.

È discutibile anche sostenere che per via della separazione tra Stato e Chiesa nessun simbolo cristiano possa rimanere insediato in un’area pubblica, anche se non fosse ridicolo pretendere di definirlo non tradizionale e non culturale. La laicità dello Stato consiste nel non privilegiare in modo attivo e sistematico alcuna religione e non nel restringere in modo attivo e sistematico le manifestazioni culturali, tradizionali e storiche della religione, che, piaccia o meno, è più presente a livello culturale, tradizionale e storico nel territorio.

Il prefetto di Sables d’Olonne, Yannick Moreau, ha criticato l’arbitrarietà dell’episodio:

“La città deplora questa decisione e lamenta il fatto che il carattere patrimoniale, culturale, artistico e storico di quest’opera non sia stato riconosciuto dal Tribunale Amministrativo d’Appello”.

A marzo, il prefetto aveva organizzato una votazione per conoscere l’opinione degli abitanti circa il ritiro della statua di San Michele: il 94,51% ha votato a favore della sua permanenza.

L’immagine è presente in città dal 1935. Nel 2018 è stata collocata davanti a una chiesa dedicata al santo, e durante la cerimonia di insediamento un sacerdote cattolico ha benedetto la statua.

Un’associazione ironicamente chiamata Libre Pensée (Libero Pensiero) ha chiesto alla Giustizia il ritiro dell’immagine, che a suo avviso violava la laicità della Francia.

Ciò che accade di fatto è che il vero libero pensiero colpisce il pensiero unico degli ipocriti, che dicono di difendere la libertà di pensiero ma non tollerano che altri la esercitino.

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