Sono stati i detenuti delle carceri di Opera (Milano) e di Castelfranco Emilia (Modena) a preparare le 35 mila ostie che verranno distribuite durante le celebrazioni del XXVII Congresso Eucaristico Nazionale. L'evento è in programma a Matera dal 22 al 25 settembre. Lo rende noto la Conferenza episcopale italiana.
Un Congresso che oltrepassa le sbarre
Promossa dall'Ispettorato generale dei cappellani delle carceri italiane, l'iniziativa vuole esprimere la condivisione spirituale dei ristretti con le Chiese in Italia e lanciare un messaggio forte che, oltrepassando le sbarre, possa raggiungere tutti.
La Chiesa che ha bisogno di ascolto
"Il pane che sulla mensa diventerà il Corpo di Cristo vuole essere la voce della speranza rivolta a tutte le comunità ecclesiali e al mondo civile per non dimenticare che, anche nelle carceri, c'è una Chiesa bisognosa di ascolto, di accoglienza e di riscatto", sottolinea don Raffaele Grimaldi, Ispettore generale dei cappellani delle carceri.
Chi ha sostenuto il progetto?
Realizzato grazie al sostegno della Fondazione “La Casa dello Spirito e delle Arti” del carcere di Opera e alla Cooperativa sociale “Giorni Nuovi” e “Missione speranza” del carcere di Castelfranco Emilia, il progetto ha visto il coinvolgimento di numerosi detenuti.
Produzione artigianale di ostie
La produzione artigianale delle ostie è stata una tappa fondamentale nel loro cammino di riconciliazione e riparazione al male commesso. Che viene sostenuto e incoraggiato da tanti cappellani e volontari che rendono le carceri luoghi di recupero e non polveriere di rabbia.
“In questo tempo difficile e di crisi economica e sociale, gli Istituti Penitenziari hanno maggiormente bisogno di mani tese, di forze nuove. Di donne e uomini di buona volontà che sappiano curare le ferite, senza pregiudizio e disprezzo alcuno verso coloro che sono avvolti dal manto della prigione esistenziale”, afferma l’Ispettore generale.
“L’umile grembiule
Don Raffaele Grimaldi invita a “ritornare al gusto del servizio, a indossare l’umile grembiule, a chinare il capo e a servire coloro che sono nella difficoltà” (congressoeucaristico.it).
Il programma della Via Lucis
La Via Lucis eucaristica sarà uno dei momenti centrali del Congresso eucaristico di Matera. In programma venerdì 23 settembre, alle 17.30, si snoderà lungo il percorso che dalla Chiesa della Madonna de Idris conduce alla Piazza di San Pietro Caveoso, dove sosteranno i delegati e i fedeli che intendono partecipare all’appuntamento.
Le otto stazioni
Le meditazioni delle otto stazioni sono state curate dall’arcivescovo di Matera-Irsina, Mons. Antonio Caiazzo. “C’è bisogno di questo pane nel momento storico più brutto, difficile e sofferto che le nostre generazioni stanno vivendo: prima la pandemia e poi la guerra”, sono le parole del presule.
Da Matera si “spezza” il pane
“Da Matera – aggiunge nella meditazione della prima stazione – vogliamo portare e spezzare il Pane, cibo di vita eterna, nelle nostre Chiese, nelle nostre parrocchie, nelle nostre famiglie, nel mondo del lavoro, nel mondo della politica”. Nella piazza sarà collocato il Crocifisso ligneo del 600, restaurato per iniziativa della Cooperativa “Oltre l’Arte”, grazie anche ad una sottoscrizione popolare.
L’arrivo di Papa Francesco
Momento clou del Congresso eucaristico di Matera è il 25 settembre prossimo, quando alle 9, nello Stadio comunale di Matera, Papa Francesco celebrerà la Santa Messa. Annuncia monsignor Caiazzo che anche sul palco della Messa del Papa sarà collocato il Crocifisso ligneo restaurato, custodito nella Basilica Cattedrale.