Settembre è il mese della Bibbia perché il giorno 30 si festeggia San Girolamo (Stridone in Istria, 347 – Betlemme, 30 settembre 420). Raffinato Dottore della Chiesa, tradusse la Bibbia in latino, il testo noto come la Vulgata.
“Molto colto per gli standard del tempo”
Il sacerdote domenicano colombiano Fra Nelson Medina, noto per il suo apostolato sui social media, alla tv cristiana Ewtn, ha ricordato che San Girolamo “era un sacerdote molto colto, anche per gli standard del tempo, che nacque a metà del IV secolo nell’anno 352 e morì nell’anno 420”.

San Girolamo e la Bibbia
“È noto in particolare per la sua opera epistolare, ma ancor più per la sua traduzione della Bibbia che è servita come punto di riferimento per l’intera Chiesa cattolica per molti secoli (…)”.
Ecco perché, ha spiegato il sacerdote domenicano, San Girolamo è “un continuo punto di riferimento su cosa significhi conoscere, amare e interpretare la Bibbia” (Aci Stampa., 9 settembre).

Le 3 fasi della traduzione
Le fasi principali della traduzione: nel 382 a Roma, San Girolamo è incoraggiato da Papa Damaso a dedicarsi all’attività biblica; nel 384, iniziò una revisione dei 4 vangeli sul testo greco originale; dal 390 al 405 si dedicò all’Antico Testamento. Dal VI secolo, la Vulgata diventa la versione egemone della Chiesa latina occidentale (infoans.org).


Testo di studio e predicazione
La Bibbia, ha continuato Fra Nelson Medina, serviva al santo come testo essenziale di preghiera e anche “come testo di studio, poiché scrisse abbondanti commentari biblici”. Era anche “una fonte di predicazione e, come abbiamo già detto, come un cammino di traduzione“.