L’ISIS ha rivendicato l’uccisione di suor Maria De Coppi in Mozambico. «È una martire della Fede», esclama a Fides (8 settembre) Mons. Inacio Saure, Arcivescovo di Nampula, (diocesi confinante con quella della suora assassinata), quando apprende il messaggio di rivendicazione del sedicente Stato islamico (ISIS).
Quattro cristiani uccisi
Gli estremisti hanno rivendicato, per la precisione, l’uccisione di quattro cristiani, tra cui la missionaria comboniana suor Maria De Coppi, nell’assalto alla missione di Chipene la sera del 6 settembre 2022.
La rivendicazione su Telegram
Secondo la BBC (8 settembre), l'organizzazione jihadista ha pubblicato la rivendicazione su alcuni suoi account Telegram a nome della Provincia dello Stato Islamico nell'Africa Centrale. L’ISIS sostiene di aver ucciso la suora perché si era «impegnata eccessivamente nella diffusione del cristianesimo».
“Da settembre attacchi nella nostra provincia”
Mons. Saure, che si dice preoccupato perché la provincia di Nampula, che sembra essere stata presa di mira dai jihadisti le cui attività avevano finora il loro fulcro in quella confinante di Cabo Delgado. «Da inizio settembre si succedono gli attacchi nella nostra provincia», dice l’Arcivescovo.
“La popolazione scappa”
«La popolazione è disorientata e in grande sofferenza perché vive nell’incertezza e non sa cosa fare, molti scappano ma non sanno bene dove andare», afferma Mons. Saure. «Ho parlato con il Vescovo di Nancala (dove si trova la missione di Chipene) e mi ha detto che le autorità hanno mandato lì i militari, ma la popolazione è spaventata».
Originaria del Veneto
Suor Maria De Coppi, religiosa 84enne comboniana, era originaria di Santa Lucia di Piave (Treviso). La suora era in Mozambico dal 1963. Secondo le notizie pervenute all’Agenzia Fides, gli assalitori hanno distrutto le strutture della missione, tra cui la chiesa, l’ospedale e la scuola primaria e secondaria.
Colpita alla testa
La suora uccisa dai criminali islamici in Mozambico, è stata colpita da un proiettile alla testa mentre cercava di raggiungere il dormitorio dove si trovavano le poche studentesse rimaste. Sono riusciti a mettersi in salvo due missionari della diocesi di Concordia-Pordenone. Si tratta di don Loris Vignandel, 45 anni, originario di Corva e già parroco di Chions (Pordenone) e don Lorenzo Barro, che è stato rettore del seminario diocesano della città della Destra Tagliamento (Fides, 7 settembre).