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Spiritualità
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Perché chiediamo aiuto agli angeli custodi? La “colpa” è di San Bernardo! 

Invocare il proprio angelo: una pratica che ci fa sentire protetti.

don Marcello Stanzione - pubblicato il 30/08/22

C'è un motivo ben preciso che ci spinge a pregarli e ad esserne devoti più degli altri angeli

La Congregazione Vaticana per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti, che nel “Direttorio su pietà popolare e liturgia” del 2002 riguardo alla devozione cattolica ai Santi Angeli di Dio afferma al N°217 che la pietà popolare verso i Santi Angeli è legittima e salutare.

I tre santuari angelici

Precedentemente al N° 216, il Direttorio scrive le testuali parole: “Lungo i secoli i fedeli hanno tradotto in espressioni di pietà i convincimenti della fede riguardo al ministero degli Angeli: li hanno assunti come patroni di città e protettori di corporazioni; in loro onore hanno innalzato celebri santuari come Mont-Saint-Michel in Normandia, San Michele della Chiusa in Piemonte e San Michele al Gargano in Puglia, e stabilito giorni festivi; hanno composto inni e pii esercizi”. 

San Basilio Magno

In particolare la pietà popolare ha sviluppato la devozione all’Angelo Custode. Già San Basilio Magno (330-379) insegnava che “ogni fedele ha al proprio fianco un Angelo come protettore e pastore per condurlo alla vita”. 

La svolta con san Bernardo

Questa antica dottrina andò gradualmente consolidandosi nei suoi fondamenti biblici e patristici, e diede origine a varie espressioni di pietà, fino a trovare in San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) un grande maestro e uno apostolo insigne della devozione agli Angeli Custodi. Per lui essi sono dimostrazione “che il cielo non trascura nulla e che ci possa giovare” per cui ci mette “a fianco quelli spiriti celesti perché ci proteggano, ci istruiscano e ci guidino”. 

SPOSOBY ŚWIĘTYCH NA POKORĘ
San Bernardo (1090-1153). 20 agosto.
Abate di Chiaravalle, monaco borgognone, grande riformatore dell’ordine cistercense e della Chiesa medievale. «Il primo dovere dell’uomo che vuole praticare la sapienza sta nel vedere ciò che è, ciò che c’è in lui, sotto e sopra di lui, di fianco a lui, davanti e dietro a lui. Questa considerazione, ben fatta, produce eccellenti frutti: il disprezzo di sé, la carità verso il prossimo, il disgusto del mondo, l’amore di Dio».

3 caratteristiche della devozione agli Angeli Custodi

La devozione agli Angeli Custodi da luogo anche a uno stile di vita caratterizzato da: devota gratitudine a Dio, che ha posto al servizio degli uomini spiriti di così grande santità e dignità; atteggiamento di compostezza e pietà suscitato dalla consapevolezza essere costantemente alla presenza  dei Santi Angeli; serena fiducia nell’affrontare situazioni anche difficili, perché il Signore guida e assiste il fedele nella via della giustizia anche attraverso il ministero degli Angeli”.

La preghiera 

Tra le preghiere all’Angelo Custode è particolarmente diffusa l’orazione Angele Dei, che presso molte famiglie fa parte delle preghiere del mattino e della sera e che, in molti luoghi, accompagna pure la recita dell’Angelus Domini”.

La devozione 

Da questo lungo brano della Congregazione abbiamo capito una cosa importante: da San Bernardo in poi devozione cristiana agli Angeli significa per lo più devozione all’Angelo Custode e per il resto vi è devozione verso l’Arcangelo San Michele di cui come ha ricordato il documento sono testimonianza del suo culto alcuni importanti santuari. 

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