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Il card. Zuppi: “l’estate pregavamo il Rosario tutti insieme in famiglia”

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Andreas SOLARO / AFP

Matteo Zuppi

Silvia Lucchetti - pubblicato il 23/08/22

In una recente intervista il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana si racconta attraverso la devozione che lo lega profondamente alla Madonna

L’ultimo numero del settimanale Maria con te ci presenta la figura del Cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e dallo scorso maggio Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Card. Zuppi: amo pregare davanti l’icona della Vergine del Rosario dipinta da San Luca

Don Matteo, come preferisce farsi chiamare, nell’intervista rilasciata si racconta attraverso la devozione che lo lega profondamente alla Madonna. Inizia spiegando il motivo per cui a Roma ama pregare davanti la raffigurazione della Vergine del Rosario, che la tradizione vuole dipinta dall’Evangelista San Luca e appartenuta a San Giovanni, gelosamente custodita nel convento di clausura delle suore domenicane a Monte Mario.

La data di nascita di Don Matteo – quinto di sei figli del giornalista Enrico e di Carla Fumagalli, nipote del Cardinale Carlo Confalonieri  (ndR)– riveste per lui un grande significato simbolico in quanto al tempo era la festa di Maria Madre di Dio, poi spostata al primo gennaio.

Zuppi: “Maria ci mostra la via del Cielo che Gesù ha aperto”

Inoltre – prosegue – il Concilio Vaticano II ha cominciato proprio l’11 ottobre a porre la Chiesa nel manto di Maria, sotto la sua protezione. Questa grande data è quindi importante nella mia vita, ma è la festa dell’Assunzione – chiamata Dormizione nella Chiesa Ortodossa – che preferisco. Nella sua Assunzione Maria ci mostra la via del Cielo che Gesù ha aperto, lì è il nostro futuro con loro.

(Ibidem)

“La Madonna continua a invitarci a fare ciò che Cristo dice”

Rispetto a ciò che nelle Sacre Scritture viene riportato della Madonna ritiene fondamentale l’episodio delle nozze di Cana…

(…) perché vi vediamo intercessione di Maria per la gioia dell’umanità. Attraverso la mediazione della Vergine presso Cristo, Lui compie il suo primo miracolo, perché non può rifiutarLe nulla… Questo miracolo nel Vangelo di san Giovanni racconta l’epifania di Gesù, la manifestazione della sua divinità. Maria si rende conto del problema, la mancanza di vino per la festa, fa sua la preoccupazione degli sposi novelli e dice ai domestici di fare “quello che dirà” suo figlio. Nel cuore di Gesù quest’ora diventa la sua ora, attraverso la mediazione di Maria, perché la festa non finisca. Oggi la Madonna continua a invitarci a fare ciò che Cristo dice, a vivere il Vangelo, perché la nostra gioia sia perfetta.

(Maria con te)

Zuppi: “il genio femminile è davvero un tesoro da portare alla luce”

E allora, chiede l’intervistatore, come può Maria, vergine, moglie, madre e vedova,  contribuire a valorizzare il ruolo della donna in una Chiesa ancora troppo al maschile? Don Matteo non si sottrae a questa domanda “sensibile” e afferma con convinzione:

Come sottolinea papa Francesco nell’Esortazione apostolica Gaudete et Exsultate, il genio femminile è davvero un tesoro da portare alla luce, nella fedeltà alla storia della Chiesa in cui le donne, di secolo in secolo, hanno avuto un grande ruolo. (…) Oggi, nel solco dei suoi predecessori dal Concilio Vaticano II in poi, papa Francesco insiste ancora sul fatto che la Chiesa è femminile, a immagine della Vergine Madre. La presenza delle donne nelle responsabilità ecclesiali deve quindi svilupparsi, certo, è fondamentale e abbiamo ancora molto da fare in questo ambito! Gesù non pone le donne in posizione di serve, ne esalta la capacità di ascoltare e mettere in pratica la parola di Dio, come vediamo nell’episodio evangelico dove si tratta delle due sorelle dell’amico Lazzaro, quando egli loda l’atteggiamento contemplativo di Maria, discepola attenta e interiormente molto libera, rispetto all’agitazione di Marta, tutta presa dai compiti del servizio domestico.  

(Ibidem)

Il Rosario recitato in famiglia nelle sere d’estate

Da romano il santuario in cui si sente a casa è quello del Divino Amore. E poi c’è un ricordo personale, profondo ma anche leggero, legato all’infanzia e alla fede trasmessa dai genitori:

(…) l’estate, soprattutto durante le vacanze, l’appuntamento quotidiano con la preghiera del Rosario assieme ai nostri genitori mi ha molto segnato. (…) anche se i più grandi tra noi fratelli, a volte, cercavano di svignarsela.

(Maria con te)

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