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Il Papa: oggi più che mai imitate il Buon Samaritano. E ci spiega come fare

Pope-Francis-Audience

Antoine Mekary | ALETEIA

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 19/08/22

“Un abbraccio ti salva, ti perdona, ti risolleva”. Importante messaggio al meeting per l’Amicizia tra i Popoli di Rimini del pontefice

Ogni cattolico, ogni persona dovrebbe imitare di più il Buon Samaritano: è lui, dice Papa Francesco, il modello guida per ogni uomo soprattutto in tempi difficili come questi. E ci spiega anche come fare per essere “buoni samaritani”. Quello che ci chiede il Papa non è solo un annuncio. Ma un’azione concreta che dobbiamo far nostra.

Il meeting di Rimini

Ne ha parlato nel messaggio che il Santo Padre Francesco ha inviato – tramite il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin – al Vescovo di Rimini, S.E. Mons. Francesco Lambiasi, in occasione della XLIII edizione del Meeting per l’Amicizia tra i Popoli, che si svolge presso la Fiera di Rimini dal 20 al 25 agosto 2022 sul tema “Una passione per l’uomo”.

ROSE BUSINGYE, MEETING
Il meeting di Rimini è ogni anno l’occasione per alimentare l’amicizia tra i popoli.

“Un abbraccio ti salva” 

Papa Francesco ha sottolineato in tante occasioni che «la fragilità dei tempi in cui viviamo è anche questa: credere che non esista possibilità di riscatto, una mano che ti rialza, un abbraccio che ti salva, ti perdona, ti risolleva, ti inonda di un amore infinito, paziente, indulgente; ti rimette in carreggiata» 

È questo l’aspetto più penoso dell’esperienza di tanti che hanno vissuto la solitudine durante la pandemia o che hanno dovuto abbandonare tutto per sfuggire alla violenza della guerra. 

La ricerca di un riparo 

Ecco allora che la parabola del buon samaritano è oggi più che mai una parola-chiave, perché è evidente come «gli uomini nel loro intimo aspettino che il samaritano venga in loro aiuto, che egli si curvi su di essi, versi olio sulle loro ferite, si prenda cura di loro e li porti al riparo. In ultima analisi essi sanno di aver bisogno della misericordia di Dio e della sua delicatezza».

DONNA, SORRISO, ABBRACCIO

Passione per ogni fratello e sorella

Il Vangelo, spiega il Papa, addita il buon samaritano come modello di una passione incondizionata per ogni fratello e sorella che si incontra lungo il cammino; e per questo ha un’assonanza profonda con il tema del Meeting: «Prendiamoci cura della fragilità di ogni uomo, di ogni donna, di ogni bambino e di ogni anziano, con quell’atteggiamento solidale e attento, l’atteggiamento di prossimità del buon samaritano» (Enc. Fratelli tutti, 79).

Riconoscere Cristo in ognuno di essi

Non si tratta solo di generosità, che alcuni hanno di più e altri meno. Qui Gesù ci vuole mettere davanti alla radice profonda del gesto del buon samaritano. Papa Francesco la descrive così: «Riconoscere Cristo stesso in ogni fratello abbandonato o escluso» (cfr Mt 25,40.45).

MIŁOŚĆ

Il sangue di Cristo

A ciò si aggiunge che crediamo che «Cristo ha versato il suo sangue per tutti e per ciascuno, e quindi nessuno resta fuori dal suo amore universale» (ibid., 85). Questo mistero non finisce mai di stupirci.

Perché siamo legati agli altri?

Secondo Papa Francesco, ogni cristiano deve «recuperare questa consapevolezza» perché «è decisivo». Una persona non può fare da sola il cammino della scoperta di sé, l’incontro con l’altro è essenziale. In questo senso, aggiunge il Papa nel messaggio al meeting di Rimini, il buon samaritano ci indica che la nostra esistenza è intimamente connessa a quella degli altri e che il rapporto con l’altro è condizione per diventare pienamente noi stessi e portare frutto. Donandoci la vita, Dio ci ha dato in qualche modo sé stesso perché noi, a nostra volta, ci diamo agli altri.

Un’amicizia sociale

È questa amicizia sociale, osserva Papa Francesco, che, come credenti, siamo invitati ad alimentare con la nostra testimonianza: «La comunità evangelizzatrice si mette mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanze, si abbassa fino all’umiliazione se è necessario, e assume la vita umana, toccando la carne sofferente di Cristo nel popolo» (Evangelii gaudium, 24). 

Non lezioni dal balcone, ma scendere in strada!

Infine un’esortazione accorata: «Quanto bisogno hanno gli uomini e le donne del nostro tempo di incontrare persone che non impartiscano lezioni dal balcone, ma scendano in strada per condividere la fatica quotidiana del vivere, sostenute da una speranza affidabile!». 

Il compito dei cristiani di tutto il mondo

Papa Francesco insiste nel chiamare i cristiani a questo compito storico, per il bene di tutti, nella certezza che la fonte della dignità di ogni essere umano e la possibilità di una fraternità universale è il Vangelo di Gesù incarnato nella vita della comunità cristiana.

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