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In Germania, i cattolici dibattono sull’aborto – In Svizzera, poca partecipazione al Sinodo – & altro…

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Irme Stetter-Karp

dpa Picture-Alliance via AFP

Przewodnicząca ZdK Irme Stetter-Karp

i.Media per Aleteia - pubblicato il 18/08/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.


1. In Germania, i cattolici dibattono sull’aborto

2. Sinodo: in Svizzera, poca partecipazione e proposte rivoluzionarie

3. Il nuovo cardinale nigeriano preoccupato per “la sopravvivenza del cristianesimo”

1. In Germania, i cattolici dibattono sull’aborto

Mentre il presidente del potente Comitato Centrale dei Cattolici Tedeschi (ZdK), Irme Stetter-Karp, ha chiesto di facilitare l’aborto a livello nazionale, il gruppo cattolico Maria 1.0 – iniziativa dedicata all’“unità della Chiesa universale e alla fedeltà al magistero papale” – critica il silenzio “assordante” della Conferenza Episcopale Tedesca sull’argomento. Quest’ultima ha cercato di prendere le distanze dall’appello della presidente, sostenendo piuttosto “un servizio di consulenza qualificato a livello nazionale per le donne”. Per Maria 1.0, però, questa posizione è “priva di significato”. In una lettera che conta quasi 2.000 firmatari, il gruppo chiede di cessare ogni cooperazione con la leader dello ZdK, che ha “oltrepassato una linea rossa”. Maria 1.0 si chiede “perché Monsignor Bätzing voglia plasmare il futuro della Chiesa cattolica in Germania a fianco di una donna che sottomette il diritto alla vita delle persone più vulnerabili (…) al diritto della donna all’autodeterminazione, violando così apertamente gli insegnamenti della Chiesa”. Una petizione che chiede le dimissioni di Irme Stetter-Karp ha già raccolto più di 4.000 firme su Change.org.

The Pillar, inglese

2. Sinodo: in Svizzera, poca partecipazione e proposte rivoluzionarie

L’ordinazione delle donne e l’inclusione delle persone LGBT+ figurano tra le conclusioni del rapporto finale svizzero al termine della consultazione diocesana e nazionale del Sinodo. Il processo ha generato solo “scarso interesse”, osserva Religión Digital. Scarsa partecipazione quindi – meno dell’1% di tutti i cattolici svizzeri -, con conclusioni relativamente moderate rispetto al Sinodo tedesco. Per una buona ragione monsignor Felix Gmür, presidente della Conferenza Episcopale Svizzera, aveva chiesto che la parola “esigenze” fosse evitata nei testi di questa fase sinodale, con il Vaticano che ha appena reinquadrato saldamente la Chiesa tedesca. I fedeli, invitati a riunirsi in gruppi e a rispondere a 27 domande, ritengono a larga maggioranza che la Chiesa escluda le donne. Il rapporto finale critica il clericalismo e auspica “una Chiesa sinodale che riconosca la dignità e la vocazione regale, sacerdotale e profetica dei battezzati”. Il media spagnolo nota che la proposta esplicita di aprire ampiamente l’ordinazione sacerdotale rimane “rivoluzionaria”.

Religión Digital, spagnolo

3. Il nuovo cardinale nigeriano preoccupato per “la sopravvivenza del cristianesimo”

Il futuro cardinale Okpeleke ha uno dei percorsi più originali tra i cardinali del Collegio Cardinalizio, a cui si appresta a unirsi ufficialmente il 27 agosto prossimo. Respinto dai suoi diocesani quando è stato nominato vescovo della diocesi di Ahiara perché non apparteneva all’etnia “giusta”, il nigeriano ha finito per dimettersi, ma Papa Francesco gli ha affidato un’altra diocesi decidendo poi di elevarlo al rango di cardinale. Un simbolo. In un’intervista a Crux, il cardinale designato confida la sua preoccupazione per la “sopravvivenza del cristianesimo” nel suo Paese di fronte ai “gruppi fondamentalisti islamisti”. “I rapimenti contro riscatto sono aumentati costantemente, al punto che viaggiare in certe parti del Paese o percorrere alcune autostrade equivale a una missione suicida”, deplora.

Crux, inglese 

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