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Dubbi e ipotesi sull’apparizione della Madonna della Medaglia Miracolosa

ST CATHERINE LABOURE,MIRACULOUS MEDAL
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don Marcello Stanzione - pubblicato il 12/08/22
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Sulla seconda apparizione a Caterina Labourè esistono incongruenze tra il racconto della mistica e quello del suo confessore. Proviamo a fare chiarezza

Nel 1841 la mistica francese Caterina Labourè scrisse due racconti sulla seconda apparizione della Madonna della Medaglia Miracolosa, avvenuta il 27 novembre 1830 (la prima accadde il 18 luglio di quell’anno). 

Un’apparizione “statica”

Confrontando lo scritto di padre Giovanni Aladel, confessore della mistica, e quello della stessa Caterina, scopriamo che il primo ci presenta l’apparizione in modo statico, come un quadro della Vergine dalle mani aperte e raggianti. 

Caterina invece, nella sua descrizione introduce una scena in movimento che si prolunga per un certo tempo con circostanza ignote ad Aladel. 

“Il quadro si voltò”

L’apparizione della Madonna della Medaglia Miracolosa descritta da Caterina Labourè è la seguente: 

Padre Aladel ignora il globo che la vergine tiene nelle mani. 

I “cambiamenti” di Padre Chevalier

Padre Jean Chevalier, biografo di Caterina Labourè, nella sua prima edizione (riforma completa dell’ottava edizione di Aladel e pubblicata col nome di Aladel nel 1878), descrive l’apparizione secondo il racconto di Caterina. Ma nelle due edizioni successive (1885-1891), egli revisiona l’immagine dell’apparizione allontanandola dalla descrizione originale. 

Il dilemma dei raggi

Chevalier presenta un’immagine della Madonna della Medaglia Miracolosa nella quale l’irraggiamento luminoso sembra quasi sparire tra le vesti. P. Chevalieri si trovò infatti a risolvere il seguente problema: secondo la descrizione di Caterina fatta da Aladel, i raggi della Madonna cadono sul globo ai suoi piedi che rappresenta il mondo, la Francia in particolare. Ma stando all’autografo di Caterina, i raggi partono dal globo che la Madonna tiene tra le mani, che rappresenta il mondo e la Francia. 

Un’omissione di Caterina?

Ora, a livello simbolico, il mondo e la Francia che beneficiano di questi raggi, non possono certo essere anche il punto di partenza. Forse, Caterina ha omesso nella descrizione qualche connessione? Può essere, ma dal contesto dei suoi racconti, tale interpretazione non è chiara. Chevalier cerca quindi di armonizzare la descrizione di Caterina con quella di  Padre Aladel presentandole come due successive fasi di una stessa apparizione, Aladel avrebbe scritto solo la seconda fase. 

Il simbolismo dei raggi

Chevalier così interpreta il fatto: quando appare il forte irraggiamento, il globo delle mani scompare a causa della luce, quello ai piedi viene illuminato. E’ la chiarezza del simbolo, che esige che i raggi partono dalle mani e cadano sul globo ai piedi. Al contrario, i raggi che partono dalle mani tenenti il globo, creano una difficoltà simbolica. 

La mani che si aprono

L’interpretazione corrente è che Caterina non ha colto il momento nel quale la Vergine lascia il globo per aprire le mani. Ma né la versione di Chevalier (raggi che cadono sul globo), né quella di Soeur Tanguy (assistente di Reuilly dal 1875, riporta in un suo scritto una conversazione tra Soeur Dufés e Soeur Catherine), dicono che le mani si aprono. Né che lasciano il globo. Esse lasciano semplicemente intendere che il globo scompaia a causa della luminosità, ma neppure si possono amalgamare. 

La “semplificazione” di Aladel e Caterina

Due cose quindi si impongono: