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Il triplice messaggio del viaggio del Papa in Canada – Calcio e sinodalità in Vietnam – & altro…

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Photo by Patrick T. FALLON / AFP

i.Media per Aleteia - pubblicato il 25/07/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Lunedì, 25 luglio 2022 

1. Suor Yvonne Reungoat : “Il vescovo ideale non esiste”

2. Il viaggio del Papa in Canada, triplice messaggio per la Chiesa di domani

3. In Vietnam, calcio e sinodalità procedono mano nella mano

1. Suor Yvonne Reungoat : “Il vescovo ideale non esiste”

La suora francese Yvonne Reungoat è una delle tre donne che parteciperanno al processo di selezione dei nuovi vescovi nel dicastero dei Vescovi. La salesiana 77enne è stata interpellata sulle sue nuove responsabilità dal sito web cattolico spagnolo Vida Nueva Digital, e ha spiegato che la presenza delle donne nel dicastero per i vescovi è un “passo avanti” necessario per avere “una visione condivisa e sensibilità complementari”. La sensibilità femminile, spiega, è “basata sull’intuizione, sull’attenzione per andare un po’ oltre e più a fondo nella realtà”. Secondo suor Yvonne, le donne devono assumere il proprio ruolo nella Chiesa, e per farlo devono mettere in atto le proprie specificità, senza “imporsi”, ma avvantaggiandosi delle “aperture esistenti”. Quanto al suo nuovo lavoro, ritiene che “il vescovo ideale non esista”, e che il presule debba essere soprattutto un “pastore vicino al popolo che gli è stato affidato”. Deve anche avere “la capacità di ascoltare”, insiste, riconoscendo che queste responsabilità possono spaventare e scoraggiare i candidati.

Vida Nueva Digital, spagnolo

2. Il viaggio del Papa in Canada, triplice messaggio per la Chiesa di domani

Il viaggio di Papa Francesco in Canada è un “‘pellegrinaggio penitenziale’, dedicato agli indigeni canadesi ma capace di parlare ben oltre i confini di quel Paese”, sostiene un articolo pubblicato dall’agenzia stampa italiana Askanews. Il testo sottolinea che la determinazione del Pontefice nel compiere questo viaggio nonostante la sua mobilità sempre più limitata per problemi di salute mostra quanto sia rimasto colpito dalle delegazioni indigene giunte in Vaticano tra marzo e aprile. In quell’occasione, hanno condiviso storie sugli abusi che hanno subìto nelle scuole residenziali gestite dalla Chiesa e sull’assimilazione culturale forzata che hanno dovuto sopportare. L’articolo spiega che ci sono tre aspetti che il Papa vuole sviluppare nel suo viaggio. Il primo è la volontà di estendere il riconoscimento degli errori della Chiesa nei confronti delle popolazioni indigene al di là dell’America Latina, che è l’elemento su cui si era concentrato fino a questo momento, ad esempio con il Sinodo sull’Amazzonia del 2019 o con le scuse alle popolazioni indigene in Bolivia nel 2015. Il secondo messaggio sottolinea lo stretto legame tra la “cura delle diversità culturali e cura della ‘casa comune’”. Il viaggio è infine un’opportunità per sottolineare “il senso più autentico dell’evangelizzazione”, mostrando cioè “un volto della Chiesa cattolica lontana da una concezione ripiegata su se stessa, attenta solo alla liturgia e al diritto canonico, preoccupata, insieme alle donne e agli uomini di buona volontà, per il bene comune”. 

Askanews, italiano

3. In Vietnam, calcio e sinodalità procedono mano nella mano

Ogni lunedì e venerdì pomeriggio, padre Joseph Pham Huu Quang lascia la sua parrocchia e percorre sulla motocicletta i 30 chilometri che lo separano dallo stadio di Tay Loc, nella provincia di Thua Thien Hue, in Vietnam. Indossando le scarpe da calcio e una maglietta blu, parla con altri sacerdoti prima della sessione di allenamento di 90 minuti. Il sacerdote 38enne e i suoi compagni di squadra fanno parte del team Clergy Hue, uno dei 20 che gareggeranno nella Coppa Sinodale Nazionale, un torneo di calcio organizzato dai vescovi vietnamiti che si svolgerà da luglio a ottobre. “Molti sacerdoti hanno confessato di avere un’energia rinnovata per svolgere il proprio lavoro pastorale da quando hanno iniziato ad assistere agli allenamenti di calcio. Hanno detto che imparano lezioni preziose sulla sinodalità, fanno quello che l’allenatore chiede loro, discutono progetti insieme, lavorano a stretto contatto, si ascoltano e si confortano quando sono depressi”, riferisce UCANews

UCANews, inglese

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