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Muore di ictus poco dopo aver partorito: “Voglio essere santa”, aveva detto

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Facebook de Rebeca Teijeiro.

Dolors Massot - pubblicato il 20/07/22

Rebeca era una sportiva e si era recata in Perù come volontaria. Ha avuto un bambino, e pochi giorni dopo è stata colpita da un'emorragia cerebrale

La morte di Rebeca Teijeiro ha commosso migliaia di persone. Era giovane, dinamica, sportiva, aveva uno spazio in rete – El rincón de Rebeca – in cui parlava dei benefici del fatto di stare in forma. Nulla faceva sospettare che la sua salute sarebbe crollata pochi giorni dopo aver dato alla luce il figlio.

Sabato 16 luglio è morta dopo vari giorni di lotta da parte dell’équipe medica per salvarla. Il bambino sta benissimo, e come aveva stabilito con suo marito si chiamerà come lui, César. Ma avrà la mamma in Cielo.

Per giorni, centinaia di persone hanno pregato intensamente dopo aver saputo dell’ictus di Rebeca, che era molto nota e amata, sia nelle parrocchie del Polígono de Santa María de Benquerencia, il quartiere di Toledo in cui viveva, che nell’IES Alfonso X el Sabio, del quale è stata allieva dieci anni fa.

Il messaggio della sua morte parlava di una donna profondamente cristiana:

“Sono addolorato di comunicarvi la morte della nostra ex-allieva Rebeca Teijeiro. Ha lasciato molto bene e molto amore, basta vedere come hanno reagito i suoi amici e tanta altra gente in questi giorni… Dio la accolga nel Suo seno, perché Lo ha amato con passione”, si legge nel comunicato.

“Voglio essere santa”, aveva detto Rebeca.

Tra le tante azioni che ha fatto per dedicarsi agli altri, nel 2019 Rebeca si era recata in Perù per collaborare a un lavoro di catechesi e aiuto umanitario. Lei stessa ha riflesso con le sue parole quel lavoro:

Forse Rebeca aveva ricevuto provvidenzialmente la lezione di come valorizzare la vita grazie a un uomo che aveva incontrato proprio in Perù:

Rebeca aveva chiesto a quell’uomo che aveva perso tutto a questo mondo:

“’Potrebbe darmi un consiglio dopo questa vita grandiosa e ricca?’, gli dico.

E lui mi risponde:

‘Dedica del tempo a crearti una famiglia forte, dedica del tempo al tuo partner, alla famiglia e agli amici.

Non avere paura di impegnarti, bisogna saper amare ed essere generosi. Perché a che scopo dedicare tutta la tua vita al progresso e alla crescita se possiamo essere vinti da una semplice malattia?

Non siamo nulla, anche se non ci crediamo.

Quando la vita ti scuote e ti toglie tutte le tue medaglie, che restino i tuoi cari, la tua famiglia”.

E lei chiudeva con quello che poi avrebbe applicato nei tre anni successivi, che ha vissuto tanto intensamente:

“Dedica quasi tutto il tuo tempo ad amare. Sarà la base forte della lunga vita e l’unica cosa che ti resterà alla fine di questa”.

Riposi in pace.

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