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La tradizione, un giardino da coltivare – L’ateismo, la religione che cresce di più negli Stati Uniti – & altro…

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atheism Jeff Ruane

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i.Media per Aleteia - pubblicato il 18/07/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Lunedì, 18 luglio 2022 

1. La tradizione “non è anzitutto un monumento da custodire, ma un giardino da coltivare”, scrive il teologo Andrea Grillo a sostegno delle linee guida liturgiche di Papa Francesco

2. La Chiesa cattolica dovrebbe abolire il requisito del celibato sacerdotale?Should the Catholic Church scrap the requirement for priestly celibacy?

3. L’ateismo, la “religione” che cresce di più negli Stati Uniti

1. La tradizione “non è anzitutto un monumento da custodire, ma un giardino da coltivare”, scrive il teologo Andrea Grillo a sostegno delle linee guida liturgiche di Papa Francesco

In occasione del primo anniversario della Traditionis custodes, l’accademico Andrea Grillo, che insegna Teologia, Liturgia e Filosofia, accoglie con favore la riformulazione di Papa Francesco dopo la situazione di confusione creata dal motu proprio del 2007 Summorum Pontificum, “che aveva creato quasi ex nihilo la compresenza parallela di due forme rituali dello stesso rito romano”. L’attrazione per il rito straordinario era diventata un “criterio di promozione all’episcopato”, lamenta Grillo, denunciando questo “parallelismo rituale” come un’idea “teologicamente infondata, ecclesiologicamente pericolosa e liturgicamente distruttiva”. L’accademico ritiene quindi che Papa Francesco abbia avuto ragione nel riformulare la questione e sottolinearla nuovamente nella recente lettera apostolica Desiderio desideravi. La tradizione non è “un monumento da custodire, ma un giardino da coltivare”, spiega, ritenendo che una formazione liturgica “unitaria, non contradditoria e spiritualmente non lacerante” sia indispensabile nei seminari, dove la formazione nelle due forme note come “ordinaria” e “straordinaria” ha a volte creato squilibri, che si riflettono poi nelle parrocchie, che diventano divise tra due comunità distinte in base alle sensibilità liturgiche. Queste sono in alcuni casi contraddittorie rispetto alle decisioni del Concilio Vaticano II.

Munera, italiano

2. La Chiesa cattolica dovrebbe abolire il requisito del celibato sacerdotale?

Secondo un articolo d’opinione pubblicato sul settimanale britannico The Economist, se i cattolici vogliono “ridurre la piaga degli abusi sessuali da parte dei sacerdoti, dovrebbero esigere la fine della regola che richiede il celibato sacerdotale”. “L’abuso sessuale cattolico coinvolge non solo le mele cattive, ma un frutteto in decomposizione”, spiega l’articolo, ricordando come solo in Francia il numero delle vittime sia stato stimato in 216.000 nei 70 anni precedenti il 2020. L’articolo sostiene che molta gente non aderisca al sacerdozio per la necessità di rimanere celibi, ma che i pedofili potrebbero sentirsi attirati da questo stile di vita, che non implica la responsabilità di una famiglia, e che “la Chiesa ha svolto un ben povero lavoro di bonifica nei confronti di coloro che rappresentano un pericolo per il loro gregge”. “Se la Chiesa smettesse di richiedere ai sacerdoti il celibato (o il fatto di essere uomini), potrebbe godere di un bacino di reclutamento molto più ampio. E se li monitorasse meglio e agisse più rapidamente, meno persone verrebbero abusate”, conclude l’articolo.

The Economist, inglese 

3. L’ateismo, la “religione” che cresce di più negli Stati Uniti

“Non religioso”, “Nessuna religione” è diventato un’identità statunitense specifica, nota un articolo pubblicato su The Atlantic. Se all’inizio del XX secolo più di nove Americani su dieci affermavano di credere in Dio e di appartenere a una religione organizzata, agli inizi degli anni Novanta il legame storico tra identità statunitense e fede si era spezzato. Il numero di persone non religiose da allora è aumentato. La domanda ovvia è cosa sia accaduto intorno al 1990. secondo Christian Smith, docente di Sociologia e Religione presso l’Università di Notre Dame, la mania non religiosa americana è fondamentalmente il risultato di tre eventi storici: l’associazione tra il Partito Repubblicano e la destra cristiana, la fine della Guerra Fredda – quando “poteva sembrare poco patriottico confessare la propria ambivalenza nei confronti di Dio mentre gli Stati Uniti erano presi in una resa dei conti geopolitica con un impero malvagio ateo” – e l’11 settembre, che ha insinuato l’idea che tutte le religioni fossero intrinsecamente distruttive. Oltre a questo, gli scandali all’interno della Chiesa cattolica hanno accelerato la sua perdita particolarmente rapida di statura morale.

Molti di quelli che si dichiarano di “Nessuna religione” sono ex cattolici. L’autore sottolinea tuttavia che un background cristiano rimane, visto molti giovani possono non essere in grado di citare il Vangelo di Matteo, ma le loro politiche economiche e sociali non sono tanto lontane da una certa lettura delle beatitudini. Se la religione viene intesa come un pacchetto, che include una teoria del mondo, una comunità, un’identità sociale, uno strumento per la pace e una routine settimanale, poi, è giusto dire che milioni di Americani hanno abbandonato la religione solo per ricrearla ovunque guardano.

The Atlantic, inglese

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