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Occhiali e lenti a contatto per bambini: consigli utili

OCCHIALI DA VISTA, BAMBINA,

Rawpixel.com | Shutterstock

Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 12/07/22

L’uso di occhiali o lenti a contatto non è curativo: non determina la scomparsa del difetto refrattivo. La correzione ottica dovrà essere utilizzata dal bambino in modo corretto e per tutte le ore della giornata o secondo indicazione dello specialista

di Marco Montes

Occhiali da vista e lenti a contatto sono dispositivi medici, mezzi con cui si ottiene la correzione di un’anomalia refrattiva (ipermetropia, miopia, astigmatismo). Per correzione si intende il compenso ottico che garantisce la migliore focalizzazione delle immagini sulla retina.

L’uso di occhiali o lenti a contatto non è curativo

L’uso di occhiali o lenti a contatto non è curativo: non determina la scomparsa del difetto refrattivo. La correzione ottica dovrà essere utilizzata dal bambino in modo corretto e per tutte le ore della giornata o secondo indicazione dello specialista (oculista o ortottista).

La scelta della montatura degli occhiali

L’oculista e l’ortottista, all’atto della prescrizione degli occhiali, forniscono indicazioni che guidano nella scelta della montatura. La scelta della montatura è un momento importante in quanto la non adeguatezza della stessa rispetto alle caratteristiche del viso del bambino e al suo corretto utilizzo, potrebbe rendere inefficace la cura.

Calibro e forma della montatura

La montatura deve “vestire” in modo corretto il viso posizionandosi a una distanza fissa rispetto agli occhi e mantenendosi stabile. Il calibro e la forma della montatura devono essere conformi sia al viso (si deve tener conto delle misure cranio-facciali dei bambini), sia al tipo di difetto da correggere.

Il ponte-naso (la parte a cavallo tra le due lenti), deve vestire in modo corretto la parte più alta del naso (radice), ed essere posizionato più in basso del margine superiore della montatura in modo che quest’ultima copra il sopracciglio, riducendo così il rischio di fuga dello sguardo al di fuori delle lenti.

Bambini e lenti a contatto

Capita che i genitori chiedano all’oculista quando il figlio potrà indossare le lenti a contatto; altre volte sarà invece l’oculista a prescriverle perché ritiene siano più vantaggiose rispetto alla correzione con occhiali. Previa verifica delle condizioni oculari, assenza di anomalie o controindicazioni all’uso di lenti a contatto, dovrà sempre essere tenuta in considerazione la maturità e la capacità di gestirle in modo responsabile da parte di genitori e bambino.

Per alcuni soggetti, (es. neonati o prima infanzia), la lente a contatto potrebbe essere il dispositivo di scelta quale mezzo compensativo del difetto refrattivo (es. afachia chirurgica, anisometropie o ametropie elevate).

Ortocheratologia

Attenzione particolare necessita l’ortocheratologia (orto-k) ovvero quella tecnica che utilizza lenti rigide gas-permeabili appositamenteprogettate, e che indossate la notte durante il sonno modificano la forma della superficie corneale. La gestione e i rischi di queste lenti non sono inferiori rispetto all’uso diurno di lenti a contatto morbide e/o rigide.

Evitare di fare bagno e doccia con le lenti indossate

Essendo le lenti a contatto dei dispositivi medici di tipo “invasivo”, riteniamo sia necessario rivolgersi a centri specializzati e sempre sotto indicazione del medico oculista. I portatori di lenti a contatto devono fare attenzione a non fare il bagno (mare, piscina, lago) né doccia con le lenti indossate; in caso di utilizzo con occhialini/maschera, andrebbero buttate dopo il bagno.

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