La sessualità non è solo l'unione fisica dei corpi, ma anche un modo di esprimere amore. È una cura quotidiana. Essere attenti al coniuge, con parole tenere o gesti, contribuisce a una vita sessuale piena, come una sessualità piena incoraggia parole e gesti gentili.
Parlare di sessualità come coppia è mettere a nudo il cuore, offrirsi all'altra persona e conoscerla meglio. Trattare la questione col partner, però, non è così semplice, anche dopo vari anni di matrimonio. Come si può affrontare questo argomento a volte tabù e migliorare la propria vita come coppia?
Gli ostacoli che impediscono di aprirsi all'altro
“È difficile parlare di quello che si sperimenta nella sessualità, perché si riferisce alla nostra parte vulnerabile, al nostro corpo nudo, a quello che è imperfetto nella propria carne”, spiega Hélène Dumont, consulente matrimoniale e familiare e terapeuta sessuale. “La sessualità si riferisce anche alle nostre paure”, ha aggiunto: “paura di essere invasi dall'altra persona, di trovarsi male, di essere ridicoli, di essere visti come rigidi (o il contrario), paura di ferire l'altro, paura di un conflitto potenziale che le parole possono provocare, e poi, molto semplicemente, paura di nominare le proprie paure”.
La sessualità è anche il luogo del nostro lato intimo, selvaggio, raramente esposto nella società. Esporlo nella coppia, parlare di piacere, delle difficoltà di avere desiderio o, al contrario, di un desiderio eccessivo non è facile. “Molte persone sono perdute perché non riescono a trovare le parole giuste per dare un nome alle proprie emozioni, per parlare del proprio corpo, della propria anatomia”, dice l'autore di Terre éclose (Emmanuel).
È comunque importante nominare le cose per cui non si ci sente rispettati, che fanno male a livello fisico o morale, condividere le proprie domande senza criticare l'altro. E al di sopra di tutto, questo permette di evitare i malintesi. “È importante disarmarli rapidamente per evitare che si radichino, perché sono la culla del risentimento capace di provocare una distanza all'interno della coppia”, avverte l'esperto, specificando che “se parlare di sessualità è importante, non deve diventare un imperativo”. “È particolarmente benefico quando le cose vanno male. C'è quindi bisogno di conversazioni analitiche dopo aver fatto l'amore”.
Una lingua diversa per ogni coppia
Parlare di sesso inizia con la gratitudine per il momento che si ha insieme. Quando diciamo “grazie per il momento che condividiamo”, stiamo già parlando di sesso. Non bisogna dire niente. Un gesto di tenerezza può essere sufficiente. “È un modo per ricordare alle persone che il sesso non è qualcosa da prendere per scontato, è un atto gratuito”, osserva Hélène Dumont.
E se c'è una questione di cui discutere, è importante scegliere il momento e il luogo giusto per farlo. “Spesso è difficile esprimere correttamente i propri sentimenti. Metterli per iscritto è un approccio interessante”, suggerisce Hélène Dumont. In questo modo, l'emozione è inferiore.
In questo modo, l'emozione è minore, e il messaggio è più chiaro. Non c'è bisogno di scrivere una dissertazione. Una volta scritta la lettera o l'email, si può parlare col coniuge della questione. La lettera serve funge da bozza.
Anche se non c'è una lista esaustiva di domande da porre, la terapeuta sessuale offre alcuni suggerimenti per avviare la discussione, avvertendo che “ovviamente tutto dipende dalla personalità e dalla questione da discutere”.
Le domande importanti sarebbero:
“Quali gesti o baci ti piace che ti dia? In quali gesti o baci ti senti rispettato/a o realizzato/a? Quando scopro il mio lato più istintivo, ti diverte, ti incoraggia o ti spaventa? A volte ti senti frustrato/a? Come potrei risultarti più gradito? Puoi orientarmi in qualche modo?”
“C'è anche questa domanda interessante: qual è il tuo ricordo più bello di aver fatto l'amore con me? Si tratta di ricordare i migliori momenti insieme. Questo ci permette di legare le coppie al loro scenario erotico, ovvero al loro modo di fare l'amore, di incontrarsi l'uno con l'altra. Poi ci si rende conto che ce ne sono molti”, osserva l'esperta.
La vita sessuale evolve nel corso di una vita. Il corpo cambia con l'età o la malattia. Non funziona più come prima, ed è bene segnalarlo al partner. È il caso, ad esempio, delle donne in menopausa. “La comunicazione può avere luogo durante l'atto, sia esplicitamente (sospiri di soddisfazione, parole di incoraggiamento o tenerezza...) che implicitamente (comunicazione gestuale)”.
Passi da non compiere
Se il feedback può aver luogo dopo l'atto sessuale, dopo una situazione specifica o una condivisione di emozioni, non dev'essere trasformato in una relazione. Perché le cose vadano avanti, la terapeuta, che dirige il podcast sulla sessualità Sex’Oh, suggerisce che prima si parli di sé e dei propri sentimenti.
Ma attenzione, l'apertura intima del corpo, del cuore e della parola può aver luogo solo se nella coppia regnano fiducia reciproca (necessaria perché dà la sicurezza che permette che uno si doni all'altro e che esplichi tutta la sua tenerezza), rispetto e perdono. Senza dimenticare i cinque verbi (chiedere, avvicinarsi, dare, ricevere, rifiutare), che sono strumenti per la relazione di coppia in modo più generale. “Possono essere anche utilizzati come sostegno per iniziare un dialogo nnella coppia quando c'è bisogno di discutere qualcosa. Come viviamo questo o quel verbo nella coppia?”, nota Hélène Dumont.
Attenzione anche a temi sensibili che non devono mai essere discussi, come le relazioni passate di ciascuno. Parlare dell'ex non aiuta la coppia. È anche importante ricordare che ognuno ha la propria lingua. Se uno dei due ha un linguaggio delicato, non bisogna usarne uno volgare. Quanto a parole o frasi da proibire, sono principalmente quelle che evocano ordini: “Dammi quello”, “Fai questo”. “Nel momento in cui si introduce un obbligo, la relazione si 'sfascia', e soprattutto si dimentica che l'amore non è un dato acquisito”, dice Hélène Dumont.
Ci sono coppie che parlano poco della sessualità, e comunque la loro fiorisce. Sono spesso quelli che accolgono la gioia dell'incontro e accettano che è imperfetto, sorprendente e spontaneo. Ma anche loro hanno bisogno di dialogo, perché è sempre piacevole ascoltare e offrire parole di gratitudine o elogi.