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«Che magnifico nome»: esce il primo album degli Hillsong in italiano

CHE MAGNIFICO NOME

Paola Belletti - pubblicato il 08/07/22

L'ambizioso progetto, che ha visto la collaborazione di Aleteia e 10 eccellenti artisti della christian music italiana sotto la guida dei The Sun, è arrivato al suo lancio ufficiale: da oggi è disponibile il primo album in italiano con i maggiori successi degli Hillsong.

Che magnifico nome: da oggi disponibile

L’album “Che Magnifico Nome”, in uscita venerdì 8 luglio, racchiude 13 dei maggiori successi mondiali degli Hillsong, gruppo rock cristiano australiano con alle spalle quasi 25 anni di carriera, 16 album pubblicati e oltre 18 milioni di follower nelle varie piattaforme social.

Dal comunicato stampa de La Gloria

Questa è la notizia, asciutta e svettante come la guglia di una cattedrale gotica alla quale contrafforti, fasci di pilastri e archi rampanti permettono di spingersi in alto e farsi vedere.

A fondamento di quella, dunque, c’è dell’altro: una bella storia, animata da uno scopo, fatta di incontri, accompagnata da attenta riflessione e da un lungo lavoro di ricerca.

Non era la prima volta che la band australiana (sono cristiani evangelici pentecostali, la Hillsong Church è associata alle “Australian Christian Churches”) tentava di arrivare al pubblico italiano, ma fino ad ora senza l’esito sperato.

Cosa ha reso possibile l’impresa

Gli artisti e il loro produttore cercavano qualcuno in grado di offrire, nella versione italiana, qualità vocale e musicale elevata e assoluta fedeltà al testo originale; tradurre è un viaggio avventuroso e complesso, non si tratta semplicemente di travasare contenuto da un recipiente all’altro, bisogna rifare nella lingua di destinazione la stessa esperienza che si evoca in quella originale.

Non era dunque facile arrivare al risultato finale così come gli artisti australiani si aspettavano. Ma ora siamo qua, in cima alla torre più alta e ve lo stiamo raccontando.

In questo progetto e nelle persone coinvolte ritroviamo persino la coralità che, a indugiare nella metafora architettonica, è tipica dei cantieri che hanno eretto le cattedrali.

Una vera e propria fabbrica di artisti, professionisti e maestranze che, nella lunga fase di sospensione che si è abbattuta sul mondo dello spettacolo con particolare forza, (sono alla disperata ricerca di sinonimi che non ci provochino reazioni avverse per indicare il periodo pandemico – non ancora concluso, peraltro) ha messo mano a quest’opera ora giunta al varo ufficiale.

Mentre i concerti saltavano e la pandemia infuriava

Francesco Lorenzi lo racconta con emozione e gratitudine nel suo blog per Anime Pensanti e con il distacco tipico di chi si esercita ogni giorno, nella forma della preghiera, a rintracciare nella propria vita l’opera di Dio molto più che sé stesso.

Fatto sta che la proposta che il nostro responsabile editoriale, Mirko Testa, ha sottoposto a Francesco (The Sun) ha fatto da innesco ad un motore vivo che si è messo presto a macinare chilometri.

Aleteia ha infatti svolto un ruolo di raccordo tra i protagonisti coinvolti.

I brani e gli artisti

Le cattedrali hanno muri, archi, navate, ma anche vetrate colorate e istoriate. Così vi sembreranno all’ascolto i 13 brani scelti e le tante voci che hanno accolto l’invito di Francesco Lorenzi, “autore e cantante dei The Sun, a cui gli Hillsong hanno affidato il lavoro di traduzione, adattamento e produzione esecutiva dell’album in Italia”, di farsene interpreti.

Questi i 10 artisti coinvolti, in ordine alfabetico, con i relativi successi interpretati:
Angelo Maugeri: Sia lode al Nome (O praise the Name)
Dario Urbano: La mia roccia (Cornerstone)
Debora Vezzani: Re dei Re (King of Kings)
GenVerde: Verrai (You’ll come)
Ilaria Della Bidia: Osanna, Vasi rotti (Immensa Grazia) e Che magnifico Nome
(Hosanna, Broken Vessels – Amazing Grace, What a beautiful Name).
Laboratorio del suono – Marco Maccarelli: Saldo in Te, Gesù ho bisogno di
Te (Still, Jesus I need You)
Lidia Schillaci: Oceani (Oceans)
Luca Fiore: Questo io credo (This I believe – The creed)
Reale: Nessun altro Nome (No other Name)
The Sun: Io mi arrendo (I surrender)

(…) Un album che potremmo definire “terapeutico” perché letteralmente fa vibrare il cuore e lo riporta alla relazione più importante della nostra vita: quella con Dio.

I nostri cantanti hanno così permesso ai brani originali e alla luce della Parola di Dio da cui sono tratti, di diffondere senza alterarla la forza della christian music di valore che è, come la definisce Francesco, “un’onda energetica di preghiera, fiducia, rigenerazione, incoraggiamento.”

La raccolta del famoso gruppo australiano propone brani pop e rock con la costante di un grande supporto corale, che hanno delineato un preciso modo di realizzare musica di lode a Dio, portando la christian music al giusto riconoscimento discografico internazionale.

Ibidem

L’album e le storie dietro i brani che impareremo a memoria

Dunque ci siamo: da oggi l’album “Che Magnifico Nome” è presente su tutte le principali piattaforme musicali, da Spotify a Deezer, da Amazon Music a Apple Music a Youtube, compresa la versione Music. Sul sito ufficiale era già possibile pre-ordinarlo.

Dal 10 giugno erano già disponibili tre brani in anteprima: Oceani (Dove i Piedi Falliscono), con la voce limpida, al limite della perfezione di Lidia Schillaci, che potete conoscere un po’ di più leggendo la nostra intervista. e seguendola sui suoi social. Brilla anche per la chiarezza della sua testimonianza, che offre con coraggio e pudore.

La seconda traccia, e primo singolo uscito, è Questo Io Credo (Il Credo) interpretata da Luca Fiore, il brano che indica la chiave musicale e spirituale nella quale leggere l’intero album.

Per tutti i cristiani, pur nelle diverse confessioni, gli articoli del Credo sono l’annuncio intero e sintetico della fede nell’unico Salvatore: avere in comune la certezza che Gesù Cristo è il solo Nome nel quale ci sia dato salvarci, contemplare e annunciare il mistero della sua incarnazione, passione, morte e resurrezione, non può che trovarci uniti in un autentico spirito ecumenico, lo stesso che anima questo progetto.

In effetti non esiste Persona (lascia stare che si tratta in questo caso di Una di quelle che abitano la Trinità) più ecumenica dello Spirito Santo.

A chi arrendersi?

Il terzo brano è Io Mi Arrendo, cantato da Francesco Lorenzi/The Sun.

Lo riconoscerete subito, ma non smetterete di gustarlo ad ogni successivo ascolto; la voce di Francesco veste perfettamente questo pezzo tra i più noti e già cantati anche in Italia. Il crescendo musicale corrisponde al progressivo abbandono dell’anima in Dio che il testo, più che raccontare, mette in scena.

Protagonisti insieme

Un cristiano lo sa, succede pressoché sempre. Più accetta di togliere spazio a sé stesso, più assisterà stupefatto alla propria fioritura.

E così, mettendo in rete talenti spesso non adeguatamente compresi e “valorizzati dal nostro sistema discografico”, commenta Francesco, i cantanti coinvolti hanno messo in risalto non solo la propria qualità artistica ma anche quella umana.

Ilaria Della Bidia, guest artist di Andrea Bocelli dal 2011, che abbiamo conosciuto in una ricchissima conversazione, riempie con la sua voce superba (unico tratto che possa dirsi tale in lei!) e governata con sapiente dolcezza, tre brani: Hosanna, Broken Vessels e Che magnifico nome.

La vera liberazione

Nel brano Broken Vessels – il cui chorus ricalca una strofa di uno dei più famosi inni cristiani in lingua inglese, Amazing Grace, di John Newton – la creatività del team italiano ha trovato una soluzione suggestiva. In un passaggio del testo, infatti, la traduzione italiana si è scostata dalla versione originale per far entrare una storia nella storia: e così leggiamo, ma soprattutto impareremo a cantare (se seguite la voce di Ilaria, vi sembrerà di salire dolcemente e decisamente, come su una mongolfiera), sempre più spesso in occasione di incontri e celebrazioni:

Prendi il mio cuore

Fanne una vela, Che il mondo veda la Tua vita in me

La conversione del trafficante di schiavi

La storia dell’inglese Newton è emblema della vera liberazione che solo l’amore di Cristo può portare;

figlio di una ricca famiglia inglese fu educato cristianamente dalla madre; avviato al commercio per mare dal padre, divenne uno zelante trafficante di schiavi, di quegli uomini, donne e bambini rastrellati in Africa, caricati sulle navi negrerie e trasportati per la rotta atlantica fino alle Americhe. Fu proprio durante una terribile tempesta che coinvolse la sua nave fino a rischiare il naufragio che la conversione di Newton si compì.

Da quella nacque e si rafforzò il suo rifiuto per la schiavitù e l’impegno a favore della sua totale abolizione, in nome della comune natura umana e della dignità che ogni uomo riceve direttamente da Dio.

Lui stesso si è riconosciuto liberato da una schiavitù ancora peggiore di quella che infliggeva ai suoi deportati e per quella liberazione ha scritto un inno che tutti cantiamo con inevitabile commozione. Siamo vasi fragili, vele capaci di squarciarsi ma ciò che ci rende liberi è il tesoro che Dio ci dà da custodire e portare e il Vento col quale solo Lui può gonfiare la nostra vela e condurla in porto sicuro.

Il testo del brano VASI ROTTI (IMMENSA GRAZIA)

Parole e musica di: Joel Houston & Jonas Myrin
feat. Ilaria Della Bidia
Traduzione e adattamento di: Francesco Lorenzi & Danilo Minutella


VERSO 1:
Tutti quei pezzi
Rotti e dispersi
Tu li hai raccolti
Riuniti in Te
A mani vuote
Ma mai da solo
Mi hai liberato
Mi hai liberato

PRE-CORO:
Immensa grazia
Sei la speranza
Che ha salvato uno come me
Io mi ero perso
Ma Tu mi hai trovato
Ero cieco
Ora vedo Te


CORO:
Ora posso vederti davvero
Negli occhi Tuoi l’amore sincero
Ti pieghi verso chi era ferito
Rialzi chi si sente spezzato


VERSO 2:
I miei insuccessi
Le mie incoerenze
Metti un tesoro
In fragili vasi
Prendi il mio cuore
Fanne una vela
Che il mondo veda
la Tua vita in me

Debora Vezzani interpreta magistralmente un brano che, ad ascoltare tutto il disco, non poteva che essere riempito dalla sua voce calda, dal suo timbro inconfondibile e dalla sua forza controllata e trascinante. Il pezzo si intitola Re dei Re ed è uno spiegamento di lode alla regalità di Dio, uno e trino; si riconosce in esso tutto lo stupore e la grata letizia di chi ha scoperto che il Re di tutto è Suo amico e ha dato tutto di Sé, per salvarci. Ecco, questo è un canto per dire a chiare lettere che siamo riconoscenti a Dio, che lo amiamo, che sappiamo che dentro ogni cosa c’è Lui. Che la potenza della Sua resurrezione è tuttora in piena, inarrestabile espansione.

Re dei Re

Parole e musica di: Brooke Ligertwood, Scott Ligertwood & Jason Ingram
feat. Debora Vezzani
Traduzione e adattamento di: Francesco Lorenzi & Danilo Minutella

VERSO 1:
Qui nel buio attendevamo
Senza luce senza Te
Fino a quando sei disceso
Nei Tuoi occhi c’era amore
Confermando le Scritture
Nato da una Vergine
Dalla gloria del Tuo Trono
A una culla polverosa
CORO:
Lode e onore
Diamo a Te
Padre e Figlio e Spirito
Dio di gloria
Maestà
Diamo lode eterna al Re dei Re
VERSO 2:
Per annunciare il tuo Regno
E riconciliarci a Te
Hai salvato la creazione
Affrontando la Tua croce
E anche nella sofferenza
Tu hai visto al di là
Per la nostra salvezza
Gesù Tu sei morto per noi
VERSE 3:
Quel mattino tutto il cielo
Nell’attesa sospirò
Hai lasciato quella tomba
Sei risorto mio Signore
Sulla morte hai trionfato
Gli Angeli festeggiano
Per le anime dei giusti
Che ritornano a Te
VERSO 4:
Così è nata la Tua Chiesa
E lo Spirito la infiamma
Questa eterna Verità
Che nessuno piegherà
Nel Tuo sangue e nel Tuo nome
La libertà che libera
Gesù Cristo è il Tuo amore
Che ha resuscitato me

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