Il teologo morale e autore p. Matthew Schneider si è conquistato un certo seguito negli ultimi anni sui social media, e ha scritto su un’ampia serie di argomenti. Per ora, però, è noto soprattutto per il modo in cui ha affrontato la sua neurodiversità e per il modo in cui aiuta gli altri a fare lo stesso.
Di recente, p. Schneider ha stretto una partnership conPauline Books and Media per diffondere un libro di preghiera intitolato God Loves the Autistic Mind: For Those on the Spectrum and Those Who Love Us (Dio ama la Mente Autistica: Per le Persone con Disturbi dello Spettro e per Quanti ci Amano).
Ho parlato con p. Schneider di questo progetto emozionante.
Cosa l’ha ispirata a scrivere questo libro?
Dopo che mi è stato diagnosticato l’autismo – quando ero sulla trentina, dopo il mio primo anno di ministero, quando gli altri sacerdoti hanno notato che non riuscivo mai a riconoscere le emozioni sul volto dei bambini – ho iniziato a leggere contributi sull’autismo. Ho letto un intero scaffale di libri sul tema. Dopo la prima serie, ho cercato di trovare libri sul ministero cristiano rivolto alle persone dello spettro autistico, nella fattispecie libri sulla preghiera autistica. Ho pensato che con tutte le informazioni sull’argomento qualcosa esistesse, ma sono rimasto decisamente deluso.
Poche persone avevano scritto guide accessibili per le chiese, e poche mamme avevano autopubblicato libri sulle preghiere che recitano per i loro figli autistici. Ho notato, però, che non c’era nulla per gli autistici stessi – niente che ci aiutasse a far leva sui nostri tratti distintivi per rafforzare la nostra vita di preghiera. In breve, ho sentito una spinta dello Spirito Santo e mi sono messo al lavoro, anche se l’ispirazione iniziale e la scrittura hanno dovuto attendere qualche anno.
Cosa rende il suo libro specifico per le persone autistiche? E anche quelle con la sindrome di Asperger beneficerebbero della sua lettura?
Nel decennio scorso, sono stati effettuati dei cambiamenti nel modo in cui i medici diagnosticano l’autismo. Sì, una persona con la sindrome di Asperger (una forma di neurodiversità ora inclusa nella diagnosi dei disturbi dello spettro autistico [ASD] e a cui ci si riferisce come a un ASD senza limitazioni intellettive o linguistiche) beneficerebbe di questo libro.
Quanto al modo in cui il testo è specifico per gli autistici, la struttura globale della preghiera autistica è simile alla preghiera neurotipica, solo con qualche variazione nei dettagli. Ad esempio, gli autistici spesso non riescono a stare seduti tranquilli; tendiamo a giocherellare con le mani o ad andare avanti e indietro in un processo chiamato stimming. Parlo di come questo comportamento, spesso considerato una battuta d’arresto, possa essere un’opportunità, e di come lo stimming possa essere in realtà un grande aiuto nella preghiera piuttosto che un ostacolo.
Oltre a questo, gli autistici spesso si rapportono alla Sacra Scrittura in modo atipico. Possiamo visualizzare una scena biblica concentrandoci più sui dettagli che sul panorama generale. Parlo di come questo sia un attributo importante da abbracciare, che può portare a una comprensione unica del testo.