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Spiritualità
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Come avviene l’indispensabile soccorso del nostro angelo custode?

Invocare il proprio angelo: una pratica che ci fa sentire protetti.

don Marcello Stanzione - pubblicato il 24/06/22

Ce lo spiegano teologi e Padri della Chiesa

Oltre alla potente intercessione della Madonna, il Signore ci ha forniti di un altro potente aiuto, oserei dire indispensabile, anch’esso, alla nostra salvezza, ed è l’aiuto del nostro angelo custode.

La Regina degli angeli

Maria è la Regina degli angeli i quali sempre rivolgono i loro occhi a lei pronti ad un suo cenno ad intervenire a nostro favore, ma gli angeli non solo intervengono per aiutarci ma possono anche intercedere per noi presso Dio,  (una volta Gesù, in Mt.18,10 dichiarò: “gliangeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli), ed essere nostri avvocati presso di lui, al contrario degli spiriti ribelli che sempre ci tendono insidie per accusarci davanti a lui, (In Apocalisse leggiamo che è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte).

La custodia angelica

Dopo il peccato originale, Dio ci dona la custodia angelica: perché lo spirito del male non infierisca oltre misura sull’uomo divenuto più vulnerabile per la caduta, provvidamente nella sua infinita bontà il Signore comanda ai suoi angeli fedeli il compito di vigilare sulla nascente umanità e di proteggerla “Ai suoi Angeli impose per te di custodirti in ogni tuo passo. Essi ti leveranno sulle palme perché non inciampi nella pietra il tuo piede”.

Non siamo stati abbandonati

Così conferma San Gregorio di Nissa: “Dopo che la nostra natura cadde nel peccato, essa non venne lasciata da Dio senza soccorso, ma un angelo venne destinato ad assistere la vita di ognuno”.

La Celeste Gerusalemme

Ai fianchi dell’uomo stanno due angeli: quello della giustizia e quello dell’iniquità, per non cadere nelle sue insidie, per sventarle abbiamo con noi il nostro angelo, il quale, per usare le parole del grande scrittore francese Chateaubriand, si è spontaneamente esiliato sulla terra per nostro amore. Ce lo ha dato il Signore perché ci conduca alla Celeste Gerusalemme.

“Non ti ribellare a lui”

Le sue parole dette a Mosè valgono per tutti noi: “Ecco, io mando un angelo davanti a te perché ti guidi durante il cammino e ti conduca al luogo da me preparato. Rispetta la sua presenza e ascolta la sua voce, non ti ribellare a lui, egli non perdonerebbe la vostra trasgressione perché il mionome è in lui. Se tu obbedisci alla sua voce e farai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari. Poiché il mio angelo andrà innanzi a te e ti introdurrà. . . .” ci introdurrà in Paradiso.

L’angelo buono e quello cattivo

Creato libero da Dio, l’uomo deve meritarsi il premio eterno con il suo buon volere. L’angelo pertanto, al di fuori di stimolare la volontà al bene, non può nulla su di lui. Posto tra l’angelo buono e quello cattivo, dipende dall’uomo il far trionfare l’uno sull’altro.

“Non basta ascoltarne la voce”

Sempre da san Gregorio di Nissa nella sua “Vita di Mosè”: “L’angelo custode interviene di sua iniziativa solo quando lo spirito del male sconfina oltre i limiti impostigli dalla divina giustizia.Se dunque si vuole che l’angelo stia dalla nostra parte e ci aiuti, non basta ascoltarne la voce, ossia gli ammonimenti e i consigli, i lumi e le ispirazioni, ma dobbiamo molto più sollecitarne il soccorso attraverso la nostra preghiera.La vita e la parola di Gesù sono tutto un richiamo alla umana imprescindibile necessità d’intercessione dell’aiuto divino”.

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Il motto di san Gregorio di Nissa: «Grazie alla preghiera possiamo essere con Dio».

Le esortazioni di Gesù

Gesù pregava sempre ed esortava ad imitarlo: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. . . . Vegliate e pregate per non cadere in tentazione”.

Il “vantaggio” dell’uomo che prega

La preghiera è il respiro dell’anima e conserva e corrobora la grazia che dell’anima è la vita; “è la cittadella delle anime pie, la delizia del buon angelo, il supplizio del diavolo”, è un’armatura che come i sacramenti della penitenza e della Comunione, ci immunizza da tutti gli assalti, contro di essa ogni dardo del maligno si spunta.

L’uomo che prega è invulnerabile, Quando l’uomo prega, l’angelo buono si interpone tra lui e gli spiriti del male e li respinge.

L’autorità sui demoni

Essi non possono nulla contro l’angelo buono, anche se questi appartiene all’ultimo coro della gerarchia angelica, afferma infatti a tale proposito san Tommaso d’Aquino: “Anche un angelo, inferiore per natura, può avere autorità sui demoni naturalmente superiori, perché la potenza divina a cui gli angeli buoni aderiscono è sempre superiore alla potenza naturale degli angeli” (Somma Teologica).

La mediazione degli angeli

L’aiuto divino sollecitato con la preghiera ci viene dato per la mediazione degli angeli: “L’uomo non può assurgere al merito senza l’aiuto divino che gli viene somministrato per mezzo degli angeli. Essi cooperano a tutte le nostre opere buone” (Somma Teologica).

ST THOMAS AQUINAS
San Tommaso.

Non ci lascia mai

L’angelo buono non ci lascia mai. Egli ti segue dappertutto, più del pensiero di chi ti vuol bene sulla terra, sempre pronto a evitarti un pericolo dell’anima e del corpo, sempre sollecito a spronarti alla confidenza nella bontà di Maria Santissima e all’abbandono nel Signore.

La lezione di Padre Pio

Diceva Padre Pio sull’aiuto dell’angelo custode: “Ricordati che Dio è in noi quando siamo nella sua grazia, fuori di noi quando siamo nel peccato, ma l’angelo suo mai ci abbandona. Egli è l’amico più sincero e più fidato, anche quando abbiamo il torto di contristarlo con il nostro cattivo comportamento”.

San Giovanni Rotondo przed kanonizacją o. Pio

La prima essenza: l’Amore

L’angelo ci vuol bene, come sa voler bene una creatura celeste, che incendia di carità divina e che, immagine più somigliante di Dio, è più vicino a lui nella sua prima essenza: L’Amore. Il nostro angelo ci ama di un amore puro semplice disinteressato, il suo amore per noi si fonda sull’aspirazione di vederci felici per sempre con lui in paradiso.

Padre Lamy

Il padre Lamy, molto stimato da Padre Pio, in merito all’aiuto dell’angelo, affermava: “Noi non preghiamo abbastanza i nostri angeli custodi, noi non gli diamo l’importanza che hanno, essi si lasciano commuovere dalle nostre preghiere, la loro misericordia per noi è grandissima e noi non la sfruttiamo a sufficienza. Essi ci considerano i loro piccoli fratelli che sono nell’indigenza e la loro bontà nel volerci soccorrere è estrema, solo attendono il nostro richiamo, la nostra preghiera”.

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Padre Lamy.

La recita del Santo Rosario

Confidiamo dunque nella preghiera a Maria Santissima, attraverso la recita del Santo Rosario, e alla preghiera verso il nostro angelo custode e certo gli aiuti della grazia divina non si faranno attendere.

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