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La posizione del Papa sull’Ucraina suscita incomprensioni – I pellegrini del Cammino di Santiago tengono in vita i paesi – & altro… 

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Pope Francis during his weekly general audience in St. Peter's square at the Vatican

Antoine Mekary | ALETEIA

i.Media per Aleteia - pubblicato il 22/06/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Mercoledì, 22 giugno 2022

1. La posizione del Papa sull’Ucraina suscita incomprensioni a Bruxelles

2. Due chiese attaccate nel nord della Nigeria

3. Qual è stata la posizione vaticana sulla NATO nel corso della storia?

4. La sinodalità cambierà il mondo? Il breve resoconto di una diocesi indiana porta a credere che sia possibile

5. I pellegrini del Cammino di Santiago aiutano i villaggi della Spagna rurale che si stanno spopolando a sopravvivere

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Jamie Dettmer, del sito di notizie Politico.eu, si chiede se la posizione ambigua di Papa Francesco sul conflitto in Ucraina, soprattutto quando mette in discussione la responsabilità della NATO, non sia dovuta al fatto di “porre gli interessi temporali al di sopra degli imperativi morali e spirituali”. La sua critica dell’industria internazionale degli armamenti, ritiene l’autore, non è accettabile se è volta semplicemente a mantenere il legame con il Patriarca Kirill o è una mera forma di “critica stile Terzo Mondo” dell’Occidente, eredità di un’Argentina peronista. Il giornalista non esita a paragonare quello che considera come un sostegno a Putin ai Patti Lateranensi tra Pio XI e Benito Mussolini del 1929, suggerendo che la Chiesa cattolica si posizioni in base ai propri interessi. Dettmer si chiede anche se non sia un leitmotif di questo pontificato, accusando Francesco di “inchinarsi a Pechino chiudendo gli occhi di fronte alle violazioni dei diritti umani in Cina”.

Politico, inglese

2. Due chiese attaccate nel nord della Nigeria

Due giorni dopo i funerali delle 40 persone uccise in Nigeria durante la Messa di Pentecoste, altre due chiese nel Paese, una cattolica e una battista, sono state attaccate il 19 giugno. Almeno tre persone sono state uccise, e più di 30 rapite. Questi ultimi attacchi si sono verificati nello Stato rurale nord-occidentale di Kaduna, e non è chiaro chi ci sia dietro di loro. La Christian Association of Nigeria ha condannato gli attentati e ha dichiarato che le chiese in Nigeria sono diventate “bersaglio” di gruppi armati. “È molto triste che nel momento in cui non abbiamo ancora smesso di piangere le persone uccise a Owo due domeniche fa ci sia stato un altro attacco nel Kaduna”, ha commentato il pastore Adebayo Oladeji, portavoce dell’associazione, all’Associated Press. Di recente, la Nigeria ha sperimentato un aumento degli attacchi nelle zone rurali, anche se i rapporti tra musulmani e cristiani sono tesi da molto.

Crux, inglese

3. Qual è stata la posizione vaticana sulla NATO nel corso della storia?

Qualche giorno prima del summit della NATO a Madrid, in programma il 29 e il 30 giugno sullo sfondo della guerra in Ucraina e del possibile accesso di Svezia e Finlandia nell’Alleanza Atlantica, la stazione radiofonica spagnola Cope ripercorre le posizioni dei Pontefici sull’organizzazione. “Dalla sua nascita nel 1949, la Santa Sede ha sempre mostrato un profondo rispetto per l’organizzazione, che opera per la pace e non per la guerra”, spiega l’articolo. Nel 1957, Pio XII ha invitato i membri della NATO a diventare “apostoli della pace”. Nel 1968, Paolo VI ha spiegato che è una “scuola di difesa e non di offesa”. Nel 1982, Giovanni Paolo II ha parlato del contributo della NATO per stabilire “pace in tutte le Nazioni, tra tutti i popoli e in tutti i cuori umani”. Il Papa polacco, ovviamente sensibile al ruolo della NATO come baluardo contro la minaccia rappresentata dall’Unione Sovietica, lodava gli sforzi dell’organizzazione per “costruire un futuro caratterizzato da armonia, giustizia e pace”. Di recente, però, Papa Francesco ha spezzato sorprendentemente questa linea di condotta, riferendosi all’“abbaiare della NATO alle porte di Mosca” e al fatto che la guerra in Ucraina fosse “in un certo senso provocata”. Le sue dichiarazioni hanno provocato profondi malintesi, soprattutto in Stati Uniti e Polonia.

COPE, spagnolo 

4. La sinodalità cambierà il mondo? Il breve resoconto di una diocesi indiana porta a credere che sia possibile

Come altre diocesi del mondo, quella di Bombay ha fatto preparativi in vista del Sinodo sulla Sinodalità. In due incontri che hanno avuto luogo all’inizio di giugno, UCA News riferisce che quasi 200 persone della diocesi sono andate a discutere il tema. “Si sono ascoltate a vicenda, hanno condiviso le proprie preoccupazioni e cercato di discernere la via adatta per la Chiesa locale”, spiega l’articolo. Quattro i temi discussi: in primo luogo, quello di una Chiesa più inclusiva, soprattutto nei confronti delle persone con orientamenti sessuali diversi, famiglie spezzate, disabili e gente di altre religioni. La Chiesa deve anche essere più collaborativa, lasciare più spazio ai laici e permettere un’amministrazione migliore. Deve poi essere centrata sulla fede, con più guida spirituale, non solo sacramentale, e infine essere “rilevante” e smettere di essere “scollegata dai problemi quotidiani dei fedeli, dalla crescente intolleranza religiosa nel Paese alla violenza contro le minoranze”. La discussione aveva tutte le sembianze di un’autentica esperienza sinodale, commenta l’autore dell’articolo, che riferisce come il vescovo presente abbia esclamato con gioia alla fine della sessione “La Chiesa a Bombay è rinata!”

UCA News, inglese

5. I pellegrini del Cammino di Santiago aiutano i villaggi della Spagna rurale che si stanno spopolando a sopravvivere

Dozzine di paesi spagnoli sono stati costruiti per ospitare i pellegrini che nel Medioevo percorrevano gli 800 metri del Cammino fino alla tomba dell’apostolo Giacomo a Santiago de Compostela. Quelli che intraprendono ancora oggi questo viaggio stanno salvando questi paesi dalla scomparsa. La Spagna, come molti altri Paesi, ha visto la sua popolazione rurale diminuire fortemente nel corso dei decenni, con agricoltori e giovani che si spostavano nelle città alla ricerca di lavoro. Dagli anni Novanta, quando il Cammino ha riguadagnato popolarità, c’è stato però un miglioramento di questo trend. Un docente spagnolo di Economia dice che il Cammino ha “posto un freno allo spopolamento”, che nei paesi galiziani fuori dal percorso è del 30% superiore. “I paesi fuori dal Cammino fanno piangere. Case cadenti, l’erba che spunta fuori dai marciapiedi tanto così”, ha affermato Raúl Castillo, agente della sezione che pattuglia le strade e i villaggi spagnoli, indicando l’altezza di un tavolo. Anche se la maggior parte dei pellegrini spende solo circa 50 euro al giorno, restano tutti a livello locale. Nei villaggi più piccoli, spesso i visitatori, provenienti da tutto il mondo, superano di decine di volte il numero dei residenti, e quindi l’impatto è notevole.

Associated Press, inglese

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