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Devotio 2022 le parole del cardinal Zuppi in visita

Cardinal Zuppi a Devotio 2022

Devotio 2022

Aleteia | 20/06/22
Per il porporato l'Italia della bellezza dell'arte e dell'artigianato e quella della Chiesa di Roma sono due facce della stessa medaglia

“Nell’era digitale, in cui tutto è virtuale, l’utilizzo degli oggetti per il culto e la devozione ha ancora significato”. E’ quanto ha dichiarato il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, visitando i padiglioni di “Devotio 2022”, terza edizione della grande fiera internazionale di prodotti e servizi per il mondo religioso, che ha aperto ieri nel quartiere fieristico di BolognaFiere.

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Lo spirituale ha bisogno di segni concreti

“Curiosamente, noi passiamo dal materiale al virtuale”, ha sottolineato il cardinale Zuppi, “mentre lo spirituale, che è quello che ci permette di vivere e che ci aiuta a diventare concreti, ha bisogno anche di tanta concretezza e di tutti i sensi. Lo spirituale ci aiuta a vivere bene i sensi, invece molte volte il virtuale li fa sprecare oppure li annulla”. Il porporato è stato calorosamente accolto in fiera da Antonio Bruzzone, direttore generale di BolognaFiere, e da Valentina Zattini, exhibition manager di Devotio.

Devotio 2022: una fiera del Made in Italy

Questa edizione della fiera, che è si concluderà domani martedì 21, ha visto presenti 200 espositori di 16 Paesi che espongono migliaia di prodotti devozionali e oggetti per il culto, come crocifissi, rosari, immagini sacre, statue e presepi, campane, incensi, candele, vetrate e mosaici, paramenti per la liturgia, arte sacra, arredi per le chiese e abbigliamento per il clero.

A Devotio va in mostra un settore che in Italia vede attive quasi 3mila piccole e medie aziende, che producono articoli molto apprezzati in tutto il mondo, sia per la consuetudine alla bellezza e allo stile tipica del made in Italy, sia per la bimillenaria presenza della Chiesa e del Papa. “Forse queste due motivazioni sono collegate”, ha voluto sottolineare il cardinal Zuppi. “Indubbiamente in Italia c’è tanta bellezza e, anche se il nostro Paese la maltratta, resta un deposito di bellezza capace di produrne ancora tanta. La presenza poi in Italia del Successore di Pietro e di tanti luoghi di santità e di preghiera, credo che anche questo aumenti il deposito e la creazione di bellezza nel nostro Paese”.