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Piccola Elena uccisa dalla mamma: ora sei tra le braccia della Madre Celeste

Elena la bambina di 5 anni uccisa dalla madre Martina Patti

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Silvia Lucchetti - pubblicato il 15/06/22

Il gesto sconvolgente di una giovane madre siciliana che ha confessato di aver ucciso la figlia di 5 anni senza per ora dichiarare il movente. Tutto lascia pensare a un dramma familiare, maturato dopo la separazione dal marito, alla cui base sono da rintracciare incontenibili sentimenti di odio e gelosia.

La morte della piccola Elena Del Pozzo per mano della mamma Martina Patti lascia scossa tutta l’Italia. Scrivere nell’immediatezza qualcosa di sensato di fronte a una tragedia come questa è un’impresa impossibile. L’uccisione di una bambina di nemmeno 5 anni per mano della donna che l’ha messa al mondo, e si è presa cura di lei, è un fatto impensabile e straziante, che ci fa piombare di colpo nell’orrore, nell’abisso scuro del male.

La cronaca dei fatti

I fatti purtroppo sono noti.

Elena è stata uccisa a coltellate il 13 giugno e il cadavere nascosto nella campagna vicino casa sua. Lo ha confessato ieri mattina la madre, che in un primo momento aveva denunciato ai Carabinieri della Tenenza diMascalucia il sequestro della figlia per mano di tre uomini armati, che le avrebbero aggredite poco dopo l’uscita della bambina dall’asilo.

Il finto sequestro

Eravamo appena usciti dall’asilo, nella zona di Piano Tremestieri, quando siamo stati aggrediti da tre persone, che avevano il volto coperto ed erano armate, hanno portato via la piccola fra le mie urla.

(Repubblica)

La confessione dell’omicidio

Il giorno dopo, durante il sopralluogo nella casa di famiglia a Mascalucia, la donna ha confessato l’omicidio della figlia, e ha mostrato ai militari il campo dove aveva seppellito il corpo, a circa 200 metri da casa.

“Non ero in me”, avrebbe detto ai Carabinieri, e poi ancora: “come se qualcuno si fosse impadronito di me”. Non è ancora del tutto chiara la dinamica dell’omicidio e la signora Patti non è stata in grado di indicare un movente.

Il contesto familiare

La Procura ha disposto il fermo per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. In una nota, gli inquirenti hanno descritto un “triste quadro familiare” con “due ex conviventi che, a prescindere dalla gestione apparentemente serena della figlia Elena, avevano allacciato nuovi legami e non apparivano rispettosi l’un l’altro”. “C’erano state gelosie e violenze” e “una delle possibili ragioni che hanno portato Martina Patti a compiere il gesto, può essere proprio la gelosia, non solo della nuova compagna dell’ex convivente ma anche del possibile affezionarsi della figlia nei confronti della donna”, ha dichiarato il comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Catania, Piercarmine Sica.

(Repubblica)

Il papà – Alessandro Nicodemo Del Pozzo – e la mamma di Elena non vivevano più insieme da tempo. Una storia travagliata, fatta di tira e molla: secondo la famiglia di Del Pozzo Martina era ossessionata da Alessandro, voleva riaverlo ad ogni costo. Lui, con qualche precedente per spaccio di sostanze stupefacenti, era stato arrestato per rapina nel 2020 ma poi assolto.

Martina si era rifatta a questa vecchia storia per attribuire la causa del sequestro della bambina ai problemi di rapporto dell’ex marito con il sodalizio criminale di cui avrebbe fatto parte.

Il possibile elemento scatenante

L’elemento scatenante del gesto potrebbe essere rinvenuto nella notte trascorsa da Elena con i nonni paterni, e la felicità mostrata dalla bambina nel frequentare la nuova compagna del padre. La sera prima dell’omicidio Elena dorme dai nonni, e la mattina è la zia ad accompagnare la piccola all’asilo. La mamma va a riprenderla alle 13.30: le immagini delle telecamere della scuola mostrano la bambina felice che corre in braccio alla mamma. Vedere questa scena, sapendo ciò che poco dopo sarebbe accaduto la rende straziante. Elena si lancia tra le braccia della mamma con quella fiducia totale, tipica dei bambini. Non sa che sua madre cova nel cuore rancore, gelosia, rabbia, frustrazione, odio.

La dinamica criminale

Questa è la ricostruzione che è stata fatta dagli investigatori sul comportamento della signora Patti antecedente la soppressione della figlia, e che rende la dinamica criminale ancora più sconvolgente: “Prima di andare a prendere la bambina all’asilo, la donna si è procurata una pala e una zappa e le ha portate sul luogo” .

Il quadro dei figlicidi in Italia

Da dopo l’omicidio di Cogne (era il gennaio del 2002) scrive Giammarco Oberto su Leggo di oggi, i bambini uccisi per mano dei genitori sono circa 480.

Una ricerca Eures – società di ricerche economiche e sociali – nel 2019 aveva fermato il contatore su 473. Sei figlicidi su 10 – secondo il report – sono commessi dalla madre, soprattutto quando il bimbo è piccolo. Aumentando l’età dei figli, la responsabilità dei padri aumenta. Il delitto finisce spesso con il suicidio.

(Leggo)

Il commento della criminologa Flaminia Bolzan

La criminologa Flaminia Bolzan commentando il fatto sempre sulle colonne di Leggo, sottolinea come le motivazioni alla base debbano essere indagate caso per caso; solo alcune volte sono di carattere psichiatrico.

Riferendosi alla casistica in senso generale, la criminologa evidenzia come:

Le donne, un tempo, specie nei primi anni della loro genitorialità, erano aiutate, oggi ci troviamo a fronteggiare una carenza di rete sociale. Bisogna vedere se tra le cause dei figlicidi si identifica un aspetto depressivo della madre post gravidanza.

(Leggo)

La sindrome di Medea

Riflettendo su questo figlicidio specifico afferma:

Lo schema è quello di Medea: uccidere la figlia per togliere qualcosa di caro al marito che si ritiene responsabile di una cosa atroce.

(Ibidem)

Trovare un senso nella preghiera

In questo momento crediamo solo nella preghiera si possa trovare un senso autentico di pietà e la speranza di una redenzione possibile di fronte al terribile omicidio di questa bambina innocente. Come recita il Salmo 50:

Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; 
nella tua grande bontà cancella il mio peccato. 

Lavami da tutte le mie colpe, 
mondami dal mio peccato. 

Riconosco la mia colpa, 
il mio peccato mi sta sempre dinanzi. 

Contro di te, contro te solo ho peccato, 
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto; 
perciò sei giusto quando parli, 
retto nel tuo giudizio. 

Ecco, nella colpa sono stato generato, 
nel peccato mi ha concepito mia madre.

I funerali di Elena Del Pozzo

Il giorno del funerale di Elena sarà lutto cittadino. Tutte le celebrazioni in onore di San Vito patrono di Mascalucia, sono state annullate. Oggi alle 19, nella chiesa San Vito, ci sarà un momento di preghiera in memoria della bambina. La messa sarà presieduta da monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania.

Piccola Elena, vogliamo immaginarti mentre corri libera e gioiosa verso la Mamma del Cielo che ti accoglie nelle sue braccia per l’Eternità.

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