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Chi sono i Giganti della Bibbia?

DAVID AND GOLIATH

Leemage | AFP

Philippe-Emmanuel Krautter - pubblicato il 14/06/22

Certi passi delle Scritture riferiscono fatti straordinari, degni del più grande film d'azione... Perché la Bibbia si riferisce ai giganti? Queste storie straordinarie fanno riferimento alle prime credenze di un'epoca lontana in cui mitologia e fede potevano confondersi

Il libro della Genesi ci offre un curioso racconto al capitolo 6 (Gn 6, 4):

“In quel tempo c’erano sulla terra i giganti, e ci furono anche in seguito, quando i figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini, ed ebbero da loro dei figli. Questi sono gli uomini potenti che, fin dai tempi antichi, sono stati famosi”.

Questa evocazione fantastica continua a stupire ancora oggi, ma la presenza dei giganti in quei tempi antichi trova la sua spiegazione nella mitologia allora prevalente, che aveva influito su molte società, in particolare in Mesopotamia e poi in Grecia.

Questo riferimento a una mitologia politeista si spiega con l’onnipresenza di molteplici dèi al momento della redazione della Genesi (probabilmente dopo la caduta del regno di Israele alla fine dell’VIII secolo VIII a.C. c’erano problemi a tornare ripetutamente ai tanti dèi venerati in precedenza).

Fatti straordinari

Il testo della Genesi riferisce così fatti straordinari ed evoca anche una razza di giganti chiamati in ebraico Nephilims, ma chi erano questi giganti sufficientemente importanti per essere menzionati all’inizio dell’Antico Testamento e della storia umana?

La Bibbia non è prolissa sul tema, ma si può notare che questi giganti erano stati frutto di relazioni tra “i figli di Dio” e “le figlie degli uomini”, ovvero tra dèi e donne…

Il Vicino Oriente e la Grecia sono pieni di aneddoti di questo tipo, che la Bibbia apprezza meno, e la religione cristiana meno ancora. Questi “figli di Dio” a volte vengono paragonati ad angeli caduti, soprattutto nel libro di Enoc, escluso dalla Bibbia (con l’eccezione della Chiesa Ortodossa d’Etiopia).

Questo testo si riferisce infatti a questa unione antinaturale:

“Quando i figli degli uomini si moltiplicarono in quei giorni, accadde che nacquero loro figlie eleganti e belle, e quando gli angeli, i figli del cielo, le videro si innamorarono di loro; e si dissero l’un l’altro: Scegliamo spose della razza degli uomini, e facciamo figli con loro”.

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Da queste unioni nacquero giganti che potevano superare i cento metri d’altezza e si cibavano sia di animali che di umani…

Intendiamo dalla lettura di questi abomini che il Diluvio, che si verificò qualche tempo dopo, venne deciso per purificare la terra da tutti quei problemi.

Bisogna infine segnalare che se la Bibbia, in particolare il Libro dei Numeri, fa ancora riferimento ad altri giganti, non si tratterà più di racconti mitologici, ma di semplici differenze di dimensioni tra esseri umani.

Il termine “gigante” ha allora assunto un significato comune, come si deduce dalla testimonianza degli inviati di Mosè nella Terra Promessa:

“Il Paese che abbiamo esplorato divora quanti vi si vogliono stabilire. Tutti gli uomini che vi abbiamo visto sono molto alti. Vi abbiamo visto anche dei giganti, figli di Anaq, discendenti di giganti. Accanto a loro sembravamo insetti”.

Una differenza di dimensioni che ritroviamo anche durante la famosa lotta tra Davide e il gigante Golia.

Il Nuovo Testamento abbandonerà questi riferimenti fantastici, e i giganti sopravvivranno solo nelle mitologie antiche, soprattutto quelle greche, giunte fino a noi.

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