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50 anni come monaca di clausura in Venezuela: “Ogni volta che ne ho bisogno, Dio mi aiuta”

VENEZUELA

Diócesis de Trujillo

Ramón Antonio Pérez - pubblicato il 14/06/22

Suor María Virginia de Jesús ha capito la sua chiamata alla contemplazione nella “quotidianità e nella meditazione di quel mistero di fede e d'amore che solo le anime innamorate sono in grado di trovare”, ha detto di lei il vescovo di Trujillo

Un momento di speciale felicità è quello che si è vissuto nel monastero Sagrado Corazón de Jesús dell’Ordine delle Carmelitane Scalze ad Altos de Escuque, Trujillo (Venezuela). Il motivo non è comune: uno dei membri, suor María Virginia de Jesús, ha festeggiato le nozze d’oro di vita consacrata, cinquant’anni di consacrazione e di vita a Dio nel chiostro.

“Sono molto grata al Signore nonostante la mia indegnità”, ha detto la carmelitana scalza in base alla nota ricevuta da Aleteia dalla vicaria per i media della diocesi di Trujillo.

Padre José Magdaleno Álvarez, responsabile di questa istanza, ha affermato che la celebrazione si è svolta l’8 giugno. Quattro giorni dopo, domenica 12 giugno, la religiosa ha festeggiato il suo 79° compleanno.

“Ogni volta che ne ho bisogno, Dio mi aiuta. Se mi sento male vado subito dal Santissimo per chiedere il Suo aiuto… e Lui mi dona la pace”, ha spiegato la monaca nel suo incontro con il vescovo di Trujillo, monsignor José Trinidad Fernández Angulo, sacerdoti e familiari che l’hanno accompagnata nei festeggiamenti.

“Dio è il mio grande amico, il mio sposo, perché noi sposiamo l’Amato; in tutte le necessità ricorro a Lui”.

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Felice e sorridente

Il nome di Battesimo di suor María Virginia de Jesús è Trina Elena Fuenmayor Andrade. Secondo le informazioni ricevute, è figlia di Eduardo Fuenmayor e Josefina Andrade de Fuenmayor, ed è nata a Maracaibo, nello Stato Zulia, il 12 giugno 1943.

Ha professato i suoi primi voti religiosi il 9 giugno 1972 a San Pedro de Los Altos, nello Stato Miranda, dove si trovava in precedenza la fondazione. “Quel monastero è stato trasferito sulle montagne di Trujillo nel 1992”, descrivono le informazioni diffuse da padre Magdaleno Álvarez.

La religiosa si è mostrata in ogni momento felice e sorridente, e ha detto di sentirsi “sorpresa” perché “non si aspettava tanto”.

“Sono molto contenta di vedere i miei familiari, perché non sapevo che sarebbero venuti. Mi dispiace per l’assenza di alcuni sacerdoti che per motivi di salute non hanno potuto accompagnarmi”.

La Messa attraverso una grata

La Messa è stata celebrata nella cappella del monastero da monsignor José Trinidad Fernández Angulo, vescovo della diocesi di Trujillo. Nella cappella, le religiose condividono l’Eucaristia dall’interno del monastero da una sala con grata chiamata coro, che guarda l’altar maggiore.

“Le grate del Carmelo sono lì non per proteggerci dal mondo, ma per attirare il dolore e le necessità del mondo alla solitudine dell’anima con Dio”, dice un cartello davanti alle grate. La frase è di Santa Teresa Benedetta della Croce, il cui nome ebraico prima della sua conversione, consacrazione come Carmelitana Scalza e martirio da parte dei nazisti era Edith Stein.  

Le Carmelitane Scalze hanno accompagnato María Virginia, al centro del gruppo con una corona di fiori sulla testa. Il vescovo ha parlato della festa liturgica del giorno, dedicata a Gesù Cristo Sommo ed Eterno Sacerdote, e della vita religiosa contemplativa.

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Il mistero della contemplazione

“Condividiamo con lei la gioia e la gratitudine”, ha detto il presule riferendosi a suor María Virginia de Jesús. “Chiediamo a Dio che la sua vita di dedizione sia una testimonianza per molte vocazioni alla vita contemplativa. Come Gesù Cristo, Sacerdote e Pastore, manifesta i suoi sentimenti per tutti noi, così i consacrati manifestano i propri sentimenti, che adornano la vita della Chiesa attraverso i voti di povertà, castità e obbedienza”, ha detto monsignor Fernández Angulo.

“Siamo chiamati ad essere mistici nella contemplazione di ogni giorno e nella meditazione di questo mistero di fede e d’amore che solo le anime innamorate sono capaci di trovare. È questo il modo in cui la nostra cara sorella ha voluto vivere e in cui Dio le ha permesso di arrivare a festeggiare questi cinquant’anni”, ha detto il vescovo di Trujillo.

Si è poi celebrato il rinnovamento dei voti di suor María Virginia de Jesús. Le sue consorelle hanno intonato un inno in latino adatto all’occasione, mentre due religiose, una da ogni lato, versavano sulla consacrata petali di rose. Tra le grate della clausura, si sono viste chiaramente le lacrime di gioia che scorrevano sulle guance dell’emozionata religiosa.

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