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Non esiste una fede che sta ferma, che non va incontro agli uomini

PIEDI, CAMMINARE, STRADA
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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 10/06/22
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L'aspetto centrale dell'annuncio cristiano è muoversi per incontrare. Una fede che non mostra vicinanza tradisce il mandato di Gesù.

Vangelo di sabato 11 giugno (S. Barnaba Apostolo)

E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi.

(Matteo 10,7-13)

La festa dell’Apostolo Barnaba ci ricorda la spinta missionaria del Vangelo che l’evangelista Matteo traduce in un discorso meraviglioso di Gesù:

 ‘Strada facendo’ significa che non può esistere un esperienza di fede e di Chiesa da fermi. La fede e la Chiesa sono tali solo se sono in cammino, solo se si comprende che il luogo teologico dentro cui accade l’annuncio è la strada più ancora che il Tempio, e che il Tempio è prezioso solo nella misura in cui è strumentale al cammino e non è invece un guscio dentro cui rifugiarsi dal mondo.

Il tema fondamentale di ogni annuncio è la vicinanza (‘predicate che il regno dei cieli è vicino’), una fede che non mostra vicinanza, e una Chiesa che non è vicina a ciò che normalmente è lontano, è fede e Chiesa che tradisce il mandato di Gesù. E poi guarire, sanare, risuscitare, cacciare sono verbi che ci dicono che non bastano le parole, il vangelo è invece un fatto che cambia concretamente la vita delle persone.

Non è interpretazione dei fatti, ma cambiamento. E ciò accade per la potenza dello Spirito e non per tecniche pastorali acquisite con il tempo. Ecco perché ogni vera evangelizzazione ci pone una domanda a cui dobbiamo rispondere personalmente: “tu ci credi veramente?

#dalvangelodioggi