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Il valzer degli sposi (lui è paraplegico) che esprime il vero amore (FOTO e VIDEO)

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Cortesía

Pilar Velilla Flores - pubblicato il 01/06/22

Il 2 aprile, Juan e Mónica hanno ballato per la prima volta da sposati. La danza è al centro di un video virale grazie al messaggio che veicola in pochi secondi

Il 2 aprile di quest’anno, Juan e Mónica si sono sposati a Madrid. Sono entrambi madrileni e lavorano nel settore tessile, Mónica più nella moda, Juan nella decorazione di interni.

Prima di conoscersi, Juan ha sofferto di depressione, a cui si riferisce come a “un bicchiere che si è riempito ed è traboccato”. Con poca voglia di vivere, è stato ricoverato per vari giorni in una clinica psichiatrica. Grazie ai medici e allo sport è tornato alla vita, e da allora sta meglio.

Sei mesi dopo, il 22 ottobre 2013, si è svegliato in una mattinata piovosa. Aveva 24 anni. Ha preso la moto per andare a un colloquio di lavoro, ma prima di arrivare a destinazione ha slittato a causa dell’acqua ed è caduto invadendo la carreggiata opposta. In quel momento passava una macchina che lo ha investito, lasciandolo gravemente ferito e paraplegico.

La nuova vita sulla sedia a rotelle

Dieci giorni in coma, due mesi ricoverato a La Paz e altri quattro a Toledo, dove si trova l’Ospedale Nazionale per i Paraplegici, che svolge un lavoro encomiabile. Juan ha imparato lì ad avere autonomia nella sua nuova vita sulla sedia a rotelle. “È come il servizio militare”, ha confessato.

Logicamente, all’epoca familiari e amici hanno sofferto per Juan e per i suoi precedenti a livello di salute mentale, ma lui ha affrontato la situazione come una sfida e non è andato a fondo.

Fidanzamento per un pellegrinaggio in Terra Santa

Dopo tutto quello che gli era accaduto, Juan non pensava a fidanzarsi, ritenendo che la sua unica responsabilità fosse nei confronti di se stesso.

Quattro anni fa, però, in un ponte di maggio, ha deciso che voleva andare in Terra Santa. Aveva voglia di conoscere quelle terre, ma non c’erano amici che potessero accompagnarlo. All’aeroporto, davanti alla porta di imbarco, ha conosciuto un gruppo di ragazzi che stava andando a Tel Aviv, tra i quali c’era Mónica, e si è unito a loro.

Per Mónica il viaggio non era una cosa nuova, perché di tanto in tanto scappava a Betlemme alla Casa Bambino Gesù, per bambini disabili. “È il luogo che preferisco a mondo”, dice felice. Si sono così uniti il volontariato nella struttura e un pellegrinaggio molto speciale pieno di momenti incredibili e unici. E lì è iniziata la loro storia d’amore.

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Preparando il cuore

All’inizio per Mónica è stato strano, perché non aveva mai avuto contatti con una sedia a rotelle, ma forse Dio l’aveva preparata con quei viaggi in Terra Santa ad affrontare la disabilità. Ha preparato il suo cuore per il momento in cui avrebbe conosciuto Juan.

Ovviamente ha avuto momenti di paura e insicurezza, perché pur sognando di formarsi una famiglia non ci aveva mai pensato davvero. I suoi familiari le sono stati di grande aiuto. Suo padre, ad esempio, ha adattato i dislivelli in casa sua perché Juan potesse muoversi senza problemi.

Nell’estate 2021, Juan ha chiesto a Mónica di sposarlo.

Un valzer che parla di amore vero

“Il primo ballo da sposati è stato improvvisato”, confessa Mónica. Nessuno lo sapeva, neanche i familiari. Solo qualche settimana prima delle nozze, a Juan è venuta l’idea, anche se a Mónica sembrava un po’ una follia e visto che dice di essere timida si preoccupava all’idea di quel momento. Poi, però, si sono buttati, e hanno riferito la loro idea ai testimoni per avere il loro aiuto.

Con il sottofondo della canzone Edelweiss del film Tutti insieme appassionatamente, Mónica e suo padre hanno inaugurato il valzer tra lacrime di emozione. Juan aspettava seduto sulla sua sedia a rotelle. Accanto a lui, come due stampelle, c’erano i fratelli di Mónica. Al segnale convenuto di Juan lo hanno aiutato ad alzarsi e a rimanere in piedi, poggiandolo poi sulle spalle della sposa.

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“Il ballo più bello della nostra vita”

Alla fine è stato “il ballo più bello della nostra vita”, hanno affermato gli sposi. Pieno di emozioni e sensazioni che non dimenticheranno mai, immortalato nell’unica foto che hanno in piedi.

Il ballo parla di amore vero, di amore che supera la malattia e la disabilità, e parla di fiducia e speranza. Un messaggio necessario in una società in cui abbondano l’individualismo e la mancanza di dedizione.

Ho chiesto a Juan e Mónica della loro nuova vita a La Coruña, e dicono che per ora serve solo un bagno comodo, e il resto verrà a poco a poco. Ogni giorno che passa imparano nuove necessità o modi diversi di fare le cose.

Il futuro, dicono, è incerto. Hanno appena iniziato una nuova vita in Galizia, lontano dalle famiglie, e questi primi mesi sono pieni di piccole sorprese continue.

Desiderano dei figli. Mónica li ha sempre sognati.

“Prima dei 40 anni camminerò di nuovo”

Quanto a Juan, vive giorno dopo giorno, per ora senza grandi miglioramenti. Ha un aneddoto di un presunto viaggio che avrebbe fatto mentre era in coma, in cui San Pietro gli diceva che gli toccava il Purgatorio o la Terrra sulla sedia a rotelle. Il santo gli avrebbe anche detto che a 34 anni sarebbe diventato milionario e che prima dei 40 avrebbe camminato di nuovo. Juan non perde la speranza.

Ecco qualche fotografia che parla dell’amore di Juan e Mónica:

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